Che sta succedendo alla politica di Reggio Calabria? Bella domanda, ma senza risposta. Ce la poniamo da anni, anche se ora sono diventati un po’ troppi. Quanto sta accadendo nelle ultime settimane ha dell’inverosimile, così come inverosimile è tutto il contorno, il contesto. Di una maggioranza improvvisamente garantista, di una opposizione quanto mai debole (se non connivente) e di qualche personaggio “ambiguo”. I riferimenti sono ovviamente all’Inchiesta Ducale, all’assist confusionario e disorientato del Consigliere Minicuci all’Amministrazione, alla “strana ma non troppo” posizione di Pazzano e alla risposta della Prefettura.
Da che parte sta Pazzano?
Partiamo da Pazzano. Che si sta trasformando sempre più in Falcomatà. Non prende una posizione, fa e disfa in un minuto, dice tutto e il contrario di tutto. Insomma, non si è capito da che parte sta. La sua è una opposizione particolare. Di Sinistra, essendo lui di quest’area politica. Ma un’opposizione di Sinistra a un partito – che governa la città – di Sinistra. Quindi contro il Ponte, contro l’Autonomia Differenziata e contro tante altre cose. Non è mai pungente, Pazzano, contro il Sindaco. Anzi. E’ stato tra coloro che non hanno votato la mozione di sfiducia ed è stato tra quelli che ha “appoggiato” il primo cittadino nei momenti di difficoltà. E oggi è l’unico tra i Consiglieri di opposizione a non supportare Minicuci nella richiesta di dimissioni. Va bene? In parte, ma ci sta.
Pazzano è quanto di più lontano possa esserci dal Centro Destra. E’ più vicino a Falcomatà. La sua, forse, è una opposizione di facciata, ma – ribadiamo – ci sta. Quello che non ci sta, però, è il comunicato di due giorni fa, che lo pone nettamente in controtendenza a tutto il resto. “Non ci sono elementi per proseguire con questa amministrazione”, ha detto in un lungo comunicato. Ma in che senso? Ma era Ripepi o Milia? No, era Pazzano. Quello che non ha votato la mozione di sfiducia, che non approva le dimissioni di massa, che appoggia Falcomatà e PD in gran parte delle idee politiche. E che… spiega che con questa Amministrazione non si può andare avanti. Molta ambiguità. E confusione.
Minicuci e la confusione su dimissioni, scioglimento e Commissione d’accesso del Comune di Reggio Calabria
Ma in termini di confusione c’è chi si è superato. Con una lettera pubblica inviata alla stampa, Minicuci l’ha combinata grossa. Confusione, caos, smentite pubbliche, figuraccia e assist proprio a Falcomatà e soci. Con la risposta del Prefetto, infatti, è abbastanza scontato che le dimissioni auspicate dal capogruppo della Lega ai Consiglieri non arriveranno. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto Minicuci ha detto una bugia quando ha affermato che il Prefetto ha chiesto al Ministro degli Interni di inviare la Commissione d’Accesso. Lui la dava come cosa fatta, ufficiale, certa, e invece Clara Vaccaro ha smentito. E’ bene precisare che non ha negato possa arrivare, anzi, ma ad oggi ancora non è stata richiesta, come Minicuci aveva detto.
Il consigliere della Lega si è rivelato impreparato, nonostante la sua consueta preparazione attenta sul tema, quando si è detto certo che la nomina della Commissione comporterebbe in automatico lo scioglimento. Anche in questo caso, non è così. E’ molto probabile, ma non certo. Ci sono (pochi) precedenti in cui la Commissione è arrivata e il Comune non è stato sciolto, a differenza di quanto ha scritto Minicuci.
Lo scioglimento, infine, potrebbe arrivare anche in caso di dimissioni di massa, altrimenti così sarebbe semplice risolvere la questione dopo indagini o processi su infiltrazioni mafiose nei Comuni. E qui casca l’asino. Qui c’è la frittata, l’autogol, l’assist indiretto, chiamatelo un po’ come vi pare. I Consiglieri pronti a dimettersi, infatti, a questo punto che si dimetteranno a fare, con il rischio che lo scioglimento arrivi lo stesso?
Questo significa una sola cosa: che è stato salvato indirettamente, ancora una volta, il Sindaco Falcomatà. Proprio da Minicuci! Al netto di Commissione e scioglimento che potrebbero comunque arrivare, le dimissioni di massa di quasi tutti i Consiglieri avrebbero in ogni caso messo in difficoltà il primo cittadino e la sua Giunta, per mancata tenuta del Consiglio Comunale. Così facendo, invece, questo spauracchio è allontanato.
La replica della Prefettura
Ultimo punto, ma non meno importante, è proprio la replica della Prefettura. Sacrosante le precisazioni alle inesattezze di Minicuci di cui sopra, ma ci si sarebbe potuti limitare ad affermare che la Commissione d’Accesso non è stata inviata, senza approfondire la questione su quelle che – più che certezze – erano opinioni del Consigliere, quelle legate alle dimissioni. Pubblicamente, con quella nota, il Prefetto ha evitato le dimissioni di massa dei Consiglieri, per i motivi di cui sopra. Con una precisazione che, in questo caso, forse era superflua. E senza dimenticare, altresì, un piccolo particolare: StrettoWeb non è un “sito”, ma un giornale, una testata online; StrettoWeb non è stato il solo a pubblicare la lettera di Minicuci; la nota del Consigliere non è “presunta”, come scritto dalla Prefettura, ma reale, come facilmente riscontrabile su web e social in più canali di informazione. Persino la Gazzetta del Sud, il giorno dopo la replica del Prefetto, sul cartaceo ancora considerato l’unico vero “giornale” da chi è rimasto al secolo scorso, ha aperto così: