Ponte sullo Stretto, il Circolo PD di Villa non molla: le 3 richieste di “no” all’opera

Enzo Musolino, Segretario PD di Villa San Giovanni, continua la sua battaglia del "no" al Ponte sullo Stretto

StrettoWeb

“Ogni occasione di confronto è importante. Il Circolo del Partito Democratico villese ha da tempo reso note – nel pubblico dibattito – tutte le perplessità sulla gestione “comunale” dell’accelerazione Salviniana per il Ponte sullo Stretto. Lo ha fatto in maniera chiara e documentata, sempre auspicando un’intesa per Villa. Lo ha fatto nel corso delle iniziative di Partito – presso la sede sulla Via Nazionale e presso l’associazione La Cave a Piazza dei Parlamenti (iniziative che hanno visto la partecipazione anche della Sindaca Caminiti); lo ha fatto nelle assemblee pubbliche e nei Consigli Comunali aperti; lo ha fatto con i comunicati pubblicati su tutte le testate giornalistiche; lo ha fatto con i Documenti e le “Osservazioni” “protocollate” e inviate al Sindaco e a tutti i consiglieri comunali; lo ha fatto con le interlocuzioni politiche intercorse tra il sottoscritto segretario PD (insieme al direttivo), il Sindaco e gli amministratori villesi”. Comincia così la nota Enzo Musolino, Segretario PD di Villa San Giovanni.

“In sintesi, non è certo mancata al Partito Democratico la volontà decisa di manifestare le proprie idee, le proprie critiche, le proposte e le richieste precise che sono state inviate agli amministratori. La cosa ha dato fastidio? Probabilmente sì, qualcuno avrebbe preferito silenzio e rassegnazione senza comprendere, invece, che la dialettica è essenziale alla Politica e aiuta l’amministrazione pro tempore. Manifestare una contrarietà informata, sostituire la protesta sterile (tipica del passato) con la “proposta” non è un attentato di lesa maestà, è sprone, incitamento al coraggio, la traduzione davvero autentica di ciò che vuol dire profilo istituzionale, altro che terzietà e neutralità!”.

Le 3 istanze

“Io non potrò esserci questa volta al Teatro Primo (ci saranno presto nuove occasioni) ma rimangono tutte in piedi – e ben conosciute – le istanze Democratiche, il cambio di passo essenziale per Villa:

  1. Si proceda a maggioranza con un deliberato d’Aula – POLITICO – per sospendere tutti gli atti propedeutici alla cantierizzazione e agli espropri, con la trasmissione dei documenti che certificano gli ormai evidenti errori progettuali ai consiglieri regionali, ai gruppi parlamentari, al Governo, con la richiesta dell’attivazione di un tavolo nazionale sullo Stretto e le reali necessità delle sue Comunità;
  2. Si ritiri la delegazione comunale all’inutile Conferenza dei Servizi “istruttoria” del MIT, alle prese con un progetto pseudo “definitivo” già bocciato dai “tecnici” delle commissioni competenti;
  3. Si torni indietro, si annulli il Documento “strategico” sottoscritto con Forza Italia che trasforma tutte le opere essenziali per Villa in interventi preordinati, preliminari, compensativi al Ponte.

Tutto questo, tutti questi “atti politici” non avranno l’effetto, è ovvio, di convincere la Lega Nord ad ammainare la propria bandiera/feticcio ma serviranno a sgombrare ogni ombra, a superare le ambiguità, a dare respiro e speranza ad una Città smarrita, a rendere comprensibile e chiara l’azione di una Maggioranza Consiliare che nasce “No Ponte” e che rischia di perdersi nelle formule del politichese spinto. Cosa significa, infatti, contrapporre al NO coraggioso e limpido degli espropriandi, dei cittadini inermi, dei condannati alla Città “cantiere dell’incompiuta”, il tiepido “no – c.d. istituzionale” – che rischia di essere preso per un via libera da Ciucci e co.?”, si chiude la nota.

 

 

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