Sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina c’è “l’assoluta incertezza temporale sulla fase costruttiva” e la “paura” dei territori è che i cantieri finiscano “per rimanere lì come ecomostri e incompiute“: lo ha detto stamani il sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, parlando in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera nell’ambito dell’esame del decreto legge Infrastrutture.
Secondo il sindaco, nella parte del provvedimento in cui si aggiorna la procedura di approvazione definitiva dell’opera si fa “un’ingiustificata forzatura procedurale“.
“L’opera ponte – ha aggiunto – non può essere immaginata come una sommatoria di tanti lotti” e il “paradosso” è che anche la fase degli espropri o della realizzazione del blocco ancoraggio del ponte possano essere considerati “come una fase costruttiva“.
“Cosa succede se a questa fase costruttiva non seguirà altro?”, si è chiesta il sindaco, secondo cui “il danno sarebbe inimmaginabile” se il “progetto definitivo non sarà trasformato in progetto esecutivo, ma in tanti progetti esecutivi quanti sono i lotti“. “Ci troviamo catapultati indietro di più di 10 anni o forse 20” ha concluso Caminiti, sollecitando alla commissione e all’intero parlamento “interlocuzioni dirette con le amministrazioni locali“.