Ponte sullo Stretto, il Pd di Villa San Giovanni: “piano strategico della città cozza con la grande opera”

Ponte sullo Stretto, la nota di Enzo Musolino Segretario cittadino Partito Democratico Villa San Giovanni

StrettoWeb

“Il documento approvato all’ultimo Consiglio Comunale villese del 4 luglio, non è ovviamente un documento “No Ponte”. Va considerato, però, in fondo, forse anche oltre le intenzioni di molti firmatari, un documento alternativo al Ponte.  E’ indicata, infatti, una visione di Città frutto anche del lavoro storico del Centrosinistra dello Stretto, con le opere infrastrutturali davvero necessarie (il Porto a Sud di Villa, innanzitutto!)”. E’ quanto afferma Enzo Musolino Segretario cittadino Partito Democratico Villa San Giovanni.

“Opere che cozzano con il Ponte, perché quest’ ultima – la Grande Opera – risulta avulsa, estranea agli interessi del territorio, come un’imposizione inutile che confonde di fronte alle necessità, alle urgenze. Nel documento “Piano Strategico”  si palesa, tra le righe, quanto il Partito Democratico ha detto e scritto da tempo: il Ponte è solo una grande “tentazione”, è come se ci fosse un “grande vecchio” con la borsa dei quattrini aperta davanti a poveri e affamati”. 

“Sta li’ per dire: vendetevi l’anima e vi sfameremo. Nel documento, infatti, si parla di opere preliminari e compensative e dentro c’è di tutto! Le reti idriche e fognarie, il depuratore, la viabilità, il  Lungomare, il Porto a Sud, il Porticciolo turistico, Torre Cavallo. A tutto questo dovrebbe provvedere la Società Stretto di Messina, il Ministro Salvini, prima, nel mentre e dopo la costruzione del Ponte”.

“E’ tutto legato al Ponte: se si fa, se i Comuni si “svendono”, la “borsa” si allarga e la tentazione diventa più forte, se i Comuni si oppongono la “borsa” si chiude e le “necessità” diventano carta straccia, illusioni. Lo “Stato” non interverrà in aiuto alle nostre Comunità perché questo Governo ha deciso che “o Ponte, o niente !” E’ credibile tutto questo? E’ accettabile?”

“Il Consiglio comunale di Villa ha tentato la via dell’Unita e questo documento sul “Piano Strategico” è stato approvato da tutti, ed è un bene in quanto si dimostra che sono condivise le priorità infrastrutturali di Villa, a prescindere dal Ponte ma – a ben vedere – il problema sta a monte, il problema è un territorio – lo Stretto – sotto ricatto governativo !”

“Siamo tutti vincolati a decisioni e progetti sui quali non possiamo intervenire, le nostre “osservazioni” contano zero, ci e’ richiesto solo di dire Si e di attendere, così, l’arrivo di Babbo Natale con i “regali”, dopo aver perduto Villa e Messina, dopo avere condannato queste Città alla parziale cantierizzazione per Messina, alla totale tramutazione in ghetto-cantiere per Villa. Senza alcuna garanzia di fattibilità dell’Opera, senza un vero progetto definitivo approvato, con le prescrizioni tecniche inottemperate, con una cantierizzazione “spezzatino”, senza visione complessiva, che non ci regalerà “opere preliminari” ma nuovi ecomostri, stile variante di Cannitello. E’ giusto tutto questo? Non si può fare altro per fermare il disastro?”.

“Il Partito Democratico è convinto che si possa e si debba fare altro:  per prima cosa non ci si deve arrendere all’idea dell’ineluttabilità dell’Opera che è – ancora – un progetto “privato”, della Società WeBuild. Prima della pronuncia del CIPESS ci sono fasi importantissime e dirimenti: il Ministero dell’Ambiente ha chiesto di riscrivere sostanzialmente il Progetto, la Valutazione d’Impatto Ambientale è al momento impossibile”.

“E ci sono, inoltre, le riserve degli stessi tecnici della Società Stretto di Messina, su materiali e prove sismiche, e ci sono i rilievi dell’Anac sull’intera procedura attuata, con un vantaggio contrattuale improprio riconosciuto ai privati, e ci sono le denunce in Procura (a Roma, Reggio e Messina), e c’è una procedura civilistica interdittiva incardinata presso il Tribunale delle Imprese”.  

“Di tutto questo i Comuni interessati non devono occuparsi? Tutto questo non merita un documento, un deliberato di Consiglio? L’applicazione del “principio di precauzione”, la sospensione di tutte le procedure in attesa di chiarezza?  La trasmissione di tutti gli incartamenti ai Consigli Regionali, ai Gruppi Parlamentari, alla Presidente del Consiglio ?”.

“Seguire una strada sostanzialmente accettabile per la Lega Nord e per Salvini, quella cioè di aderire alla retorica dello scambio “opere preliminari/Si al Ponte”, senza garanzie, senza veri contenuti, senza “verità”, non rischia di fare il gioco di chi – ideologicamente – vuole iniziare al più presto per appuntarsi una medaglia politica?”.

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