“Il Presidente Federale, preso atto della dichiarazione di liquidazione giudiziale della società Reggina 1914 s.r.l., pronunciata dal Tribunale di Reggio Calabria; visto l’art. 16 delle N.O.I.F., delibera di revocare l’affiliazione alla società Reggina 1914 s.r.l.”. Così la FIGC in una nota annuncia la revoca dell’affiliazione della Reggina 1914. Una breve news e poco più, considerando gli aggiornamenti di questi mesi in casa amaranto. La società di Ballarino, dopo essere stata scelta da Brunetti per far ripartire il calcio a Reggio Calabria, e dopo lo scellerato nome “La Fenice Amaranto”, qualche settimana fa si è riappropriata del marchio. Così ha recuperato le vecchie pagine social, mentre ha annunciato i primi movimenti in entrata.
Il nuovo nome e le tessere sottoscritte finora
Sul fronte denominazione, il club è in attesa dell’approvazione ufficiale della FIGC: il nuovo nome sarà AS Reggina 1914 ASD, come affermato dal nuovo Direttore Generale Giuseppe Praticò. Quest’ultimo, in un’intervista a Video Touring, ha anche parlato della campagna abbonamenti, comunicando la sottoscrizione di 850 tessere circa finora. Questa, la prima fase, è quella riservata agli abbonati della scorsa stagione, che fino al 20 luglio – tra tre giorni – avranno diritto alla prelazione. Inutile nascondere come si tratti di un dato fortemente negativo, un vero e proprio flop. Parliamo di meno di un terzo dei vecchi abbonati, ovverosia lo zoccolo duro dei 3 mila fedelissimi nonostante tutto.
La nuova fase sarà riservata a chi non era abbonato la scorsa stagione, ma Praticò ha assicurato che verrà riaperta più avanti dopo altri sviluppi. Si è detto tranquillo, nonostante la risposta fiacca, e ha poi genericamente puntato il dito su certa stampa, sui social e su profili fake, quasi come se fossero questi i problemi dei risultati dello scorso anno. La realtà è che, al di là delle belle parole e dei sorrisi, in città non si parla quasi più di Reggina, l’interesse è fortemente scemato e – almeno ad oggi – anche il solito zoccolo duro si è fortemente disgregato. Al di là dei dibattiti, delle fazioni e degli schieramenti, contano i fatti. E i fatti oggi dicono che dei 3 mila dello zoccolo duro non ha rinnovato neanche un terzo. I primi giorni solitamente erano quelli degli annunci, dell’entusiasmo e delle file ai botteghini, ma tutto questo non si è verificato. D’altronde, i 3 mila dello scorso anno erano solo su carta. Nella seconda parte di stagione, più volte abbiamo documentato un Granillo vuoto, in alcuni casi anche sotto le mille presenze.