Reggio Calabria, Consiglio Comunale caldo. Pazzano: “situazione grave”. E la Lega lascia l’Aula

Consiglio Comunale teso a Reggio Calabria: tema centrale l'inchiesta Ducale e le dimissioni. Gli interventi di maggioranza e opposizione

Consiglio Comunale Reggio Calabria 15 luglio 2024
StrettoWeb

Consiglio Comunale di Reggio Calabria caldo, quello di oggi – lunedì 15 luglio 2024 – ma era prevedibile. Argomento dei preliminari l’inchiesta Ducale e lo spettro commissione d’accesso ed eventuale scioglimento. La Lega ha lasciato l’Aula, mentre Forza Italia non è presente. Per Pazzano la situazione “è grave e ci sono due modi” per mettere fine a tutto questo: “o le dimissioni del Sindaco o quelle di 17 Consiglieri contemporaneamente. L’assist di Minicuci ha ricompattato la maggioranza”, ha aggiunto Pazzano prima di essere interrotto dal Presidente del Consiglio Marra, che più volte gli ha chiesto di terminare l’intervento, anche con minacce: “chiedo l’intervento della Polizia Locale”, se non chiude.

Minicuci: “ecco perché dobbiamo dimetterci”

Successivamente è intervenuto Minicuci. Voce bassa, quasi sconsolata: io vi leggo la lettera del mio gruppo e poi lo stesso abbandonerà l’aulaha detto – Io sono convintissimo, per la mia esperienza politica, che la commissione d’indagine verrà a Reggio Calabria. Ringrazio Pazzano per la disponibilità a mettere fine a questa legislatura. Questa situazione richiede l’azzeramento totale del Consiglio Comunale. Anche un solo voto rubato significa fallimento”.

“La decisione delle dimissioni è in realtà un atto di coraggio e lungimiranza e vorrei invitare tutti i colleghi a riflettere sull’importanza di questo gesto. Dimettersi non significa perdere, ma è un modo di dimostrare ai cittadini che siamo pronti a mettere davanti il bene comune a quello di partito. Invito tutti a dimettersi per nuove elezioni nella prossima Primavera. Solo così potremo restituire dignità e fiducia alla nostra città”, ha concluso Minicuci che poi – come anticipato – ha lasciato il Consiglio Comunale insieme a tutto il suo gruppo, quello della Lega reggina.

Il Consigliere di opposizione Antonino Minicuci a margine del Consiglio Comunale

Barreca: “non mi dimetterò”

Dall’opposizione alla maggioranza, con l’intervento del Consigliere Barreca: “ringrazio Sera che si è dimesso da capogruppo per garantire a tutti la possibilità di una serena valutazione della sua posizione personale. Ben venga ogni iniziativa d’indagine per verificare ogni attività che si ritiene sospetta, si aprano le porte a qualsiasi richiesta, allo stesso modo si proceda con organi di controllo che lo Stato può attivare al fine di effettuare la verifica della onesta azione da parte della politica. Si dimetta chi ritiene di farlo ha affermato Barrecaio non lo farò, come non lo faranno i miei colleghi e non certo per tentare di fermare i controlli che potrebbero essere esperiti. Questa città non può avere la memoria così corta, questa legislatura ha avuto un suo primo stop con la condanna del sindaco e alcuni consiglieri per un presunto abuso d’ufficio e tutti a chiedere le dimissioni, salvo poi essere tutti assunti in Cassazione, assolti e non per prescrizione. Le dimissioni non le avrete mai, ma mi chiedo se siete a conoscenza di elementi che vi hanno indotto a credere che questa amministrazione abbia mai favorito la mafia e se lo siete perché non avete denunciato alla procura?”.

Merenda: “orgoglioso di far parte di questa maggioranza”

Il consigliere Massimiliano Merenda: “sono orgoglioso e fiero di far parte di questa maggioranza – ha spiegato – lavoro da tre anni al servizio della città, lo faccio con amore e non consentirò a nessuno di non farmelo fare. Per questo rimando al mittente le richieste di dimissioni e lo farò fino in fondo, certo che quello che c’è da chiarire si chiarirà”.

Ripepi: “ipocriti!”

La parola torna poi alla minoranza, e cioè a Massimo Ripepi: “lo sapete che sono garantista, ma in alcuni momenti – caro Sindaco – una persona può anche riflettere e staccare la spina. Si tratta di interesse altamente pubblico rispetto a quello privato. Su questa linea io non ho condiviso le dimissioni di Peppe Sera. Questo perché uno o non si dimette da nulla o si dimette da tutto. Perché puoi non fare il capogruppo del PD ma puoi fare il Consigliere e il Presidente di Commissione. Peppe Marino era giustizialista, attaccava Castorina, ma ora non dice una parola. Siete ipocriti e vi vendete per un piatto di lenticchie. Questa città non siete un morto che cammina, ma siamo un morto di cammina. A Reggio Calabria non viene nessuno a investire, non vogliono, perché hanno timore di trovare una città fantasma“. 

Marino su Sera, Ripepi e… Scopelliti

Giuseppe Marino ha offerto valutazioni politiche “sull’indagine che ha colpito il consiglio comunale a 360 gradi”, respingendo al mittente le accuse di Ripepi. “La sospensione da capogruppo è un atto che il consigliere Sera ha assunto nel rispetto del suo partito per consentire una più tranquilla attività in seno al consiglio – ha specificato preliminarmente – Al momento Sera non ha ricevuto alcun atto di indagine. Il gip pronunciandosi sulla posizione di alcuni consiglieri comunali ha dichiarato che non esiste un quadro di gravità indiziaria tale da giustificare l’applicazione di una misura cautelare”.

Il consigliere Marino è poi intervenuto “rispetto ai tentativi di revisione storica e alle equiparazioni di situazioni che non sono per nulla identiche, equiparazioni di chi è stato condannato con sentenza passata in giudicato con tre gradi di giudizio, ha scontato la sua condanna, si è reinserito socialmente con chi si è sottoposto al giudizio penale ma è stato assolto. Mi sembra che le posizioni non siano equiparabili con chi chiede dimissioni di chi oggi è solo indagato. Il nostro ordinamento se esiste una legge come la Severino non è del tutto garantista, ma evidentemente si è scelto di avere una normativa più rigorosa per contrastare la corruzione e le infiltrazioni mafiose. Per lo Stato chi subisce la condanna in primo grado per una serie di reati deve essere sospeso”.

“Quando si parla di dimissioni bisogna avere chiaro questo aspetto e avere rispetto della legislazione vigente, una delle più rigorose in Europa. Io stesso ho subito per due anni la sospensione e dopo due anni sono stato assolto, chi mi restituirà i due anni di attività mancata, dopo un’investitura democratica da parte dei cittadini? Nessuno, ma io lo accetto nella logica di uno Stato rigoroso oltre il garantismo. Non condivido la posizione di alcuni consiglieri comunali che dimenticano ciò che è avvenuto in questi dieci anni: noi veniamo da uno scioglimento di consiglio comunale, molti consiglieri c’erano: la mancanza di rotazioni dei dirigenti, le società partecipate e tanto altro.

“In questi 10 anni, questa Amministrazione si è caratterizzata per atti amministrativi dall’alto e chiarissimo valore politico. Noi siamo dall’altra parte rispetto alla ‘ndragheta, noi siamo dalla parte rispetto dello Stato, siamo accanto alla magistratura, in maniera univoca. Voglio anticipare che questa indagine paradossalmente ha unito la maggioranza e ha diviso la minoranza: oggi Forza Italia non si è presentata. Su questa vicenda esistono tanti gruppi che hanno posizioni politiche differenti. Le dimissioni non vanno annunciate, se c’è dignità: vanno formalizzate”.

Castorina attacca il Centro Destra

E se per Demetrio Marino si sta facendo solo confusione, perché “noi litighiamo e fuori ci sono problemi su acqua, rifiuti e non solo”, Castorina attacca il Centro Destra: “la Lega chiede le dimissioni eppure c’è un suo indagato”. Così come Marino, anche Castorina torna al passato, alle famosissime precedenti amministrazioni: “non può fare la questione morale chi è stato condannato a tre gradi di giudizio”, il riferimento a Scopelliti. Poi va nello specifico su Minicuci: “le sue dimissioni? Giuste e pertinenti, si può dimettere. Ha diviso la minoranza, la sua linea politica è stata disastrosa”.

“Gli interventi ci devono mettere in condizione di far sì che l’aula non si trasformi in un’arena, ma torni ad essere un luogo in cui si dibatte su questioni di natura politica e su questioni che riguardano la città, dando autorevolezza alla politica, evitando di trascinare su un terreno che non è il nostro le attività che devono svolgere terzi per i quali abbiamo massimo rispetto e stima e che dobbiamo lasciare lavorare senza commentare”.

Sulle richieste di dimissioni Castorina ha puntualizzato: “viene posta la questione morale, chiedono le dimissioni consiglieri della Lega anche loro indagati, o il segretario cittadino di Forza Italia. Un dibattito politico che dimostra che o si mente sapendo di mentire o sembra che non si conoscono le norme del testo unico degli enti locali. Assistiamo a un tentativo di damnatio memoriae di un comune che ‘è stato sciolto per molto meno’. E il molto meno sarebbe un dirigente al bilancio morto suicida, casse del bilancio distrutte, con le tasse più alte del Paese per diverso tempo, con sentenze definitive di condanna. Non ci possiamo sostituire a chi è preposto a fare questo genere di valutazioni”.

Antonino Castorina, consigliere comunale di maggioranza, a margine del Consiglio Comunale
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