A Reggio Calabria il G7 del Ponte sullo Stretto: arrivano i big del mondo, città blindata e i “No Ponte” protestano

Reggio Calabria è già blindata in vista del G7 del Commercio che inizierà domani e si concluderà dopodomani: massime misure di sicurezza per l'arrivo dei big da tutto il mondo, mentre i No Ponte organizzano un evento di protesta

StrettoWeb

E’ tutto pronto a Reggio Calabria per il G7 del Commercio, che si terrà domani e dopodomani, 16 e 17 luglio, nell’hinterland della città tra Villa San Giovanni e Gioia Tauro. Tutta la provincia è blindata dalle forze dell’ordine: il livello delle misure di sicurezza è stato innalzato dopo l’attentato a Donald Trump, e l’arrivo in città di rappresentanti delle istituzioni dei principali Paesi del mondo ha innescato tutta una serie di procedure che stanno coinvolgendo tutti i presidi di sicurezza, da Prefettura e Questura ai Carabinieri, alla Finanza e alla Guardia Costiera.

Si tratta di un evento di straordinaria importanza e senza precedenti in questo territorio: mai una riunione ministeriale del G7 si era tenuta a Reggio Calabria nella storia. La locandina mostra il Duomo di Villa San Giovanni e l’Arena Ciccio Franco del Lungomare di Reggio Calabria, promuovendo questo territorio a livello internazionale. All’Aeroporto di Reggio Calabria, mai così affollato come in questo periodo, stanno già arrivando i primi ospiti: in molti casi è la prima volta in assoluto che arrivano in riva allo Stretto di Messina.

Il programma prevede, nel tardo pomeriggio di domani, una visita esclusiva al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, dove sono custoditi i Bronzi di Riace che quindi faranno il giro del mondo sui canali ufficiali che seguono i partecipanti: si tratta dei più importanti Ministri dei Paesi del G7 (Stati Uniti d’America, Canada, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e Italia), ma anche il Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario per il Commercio, e i Ministri dei Paesi terzi invitati e i rappresentanti del mondo imprenditoriale (Business 7) e delle Organizzazioni Internazionali. Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, farà gli onori di casa e accoglierà gli ospiti: nella conferenza stampa di presentazione dell’evento alla Farnesina ha annunciato di aver invitato anche ulteriori “interlocutori prioritari per affrontare le grandi questioni dell’economia mondiale“, annunciando la partecipazione anche dei Ministri del Commercio di Brasile, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Vietnam, Turchia e  come Paesi che, pur non facendo parte dell’organizzazione, rappresentano realtà cui aprirsi.

Il G7 del Ponte sullo Stretto

Inevitabilmente questo sarà il G7 del Ponte sullo Stretto: le riunioni si terranno all’Altafiumara resort, con vista proprio sul punto dello Stretto in cui sorgerà il Ponte, una delle più grandi sfide dell’ingegneria mondiale e una delle più grandi opere attrattive a livello internazionale. Nel documento di presentazione dell’evento, si legge che “la riunione del G7 si terrà nella località di Villa San Giovanni, uno snodo cruciale della rete di trasporti del Paese, in quanto principale stazione ferroviaria e porto d’imbarco per il traghettamento verso la Sicilia e le isole“. Indubbiamente, quindi, sarà una grande occasione di dibattito e visibilità anche per il Ponte.

Ci saranno ovviamente tanti altri dossier voluti dalla presidenza italiana del G7: si va dal “consolidamento del sistema del commercio multilaterale” attraverso la riforma della World Trade Organisation (Wto/Omc) alle “pari condizioni di accesso ai mercati terzi“; dalla sostenibilità ambientale delle transazioni alla resilienza e alla sicurezza economica.

Parte della dichiarazione finale e dei lavori saranno anche quadranti specifici: tra questi il Mar Rosso, dove sono attive missioni di pattugliamento europee e americane, rispettivamente Eunavfor Aspedis e Prosperity Guardian, e il Medio Oriente inteso in senso più stretto, con l’iniziativa umanitaria Food for Gaza che sarà illustrata domani mattina alle 11:30 al porto di Gioia Tauro.

I lavori cominceranno martedì alle 10, con il benvenuto e la “foto di famiglia” delle delegazioni all’Altafiumara Resort & Spa, a Villa San Giovanni. A seguire la visita allo scalo di Gioia Tauro, “porto leader in Italia e ottavo in Europa in termini di traffico cargo“, spiega il documento di presentazione della ministeriale. In giornata previste più riunioni, con i rappresentanti del mondo degli affari, nel formato Business 7, oltre che in quello “outreach”, con l’apertura dunque ad altri Paesi. In serata, alle 19, i ministri si recheranno al Museo archeologico di Reggio Calabria per l’immancabile visita ai Bronzi di Riace.

Mercoledì 17 le ultime due sessioni ministeriali e, alle 14:30, la conferenza stampa di Tajani che concluderà l’evento.

Tutto quello che c’è da sapere sull’incontro

L’obiettivo principale del filone G7 Commercio è quello di rispondere alle tensioni e alle frizioni commerciali che mettono a rischio il commercio globale e la crescita sostenibile e inclusiva. Per questo, la Presidenza italiana ha scelto quattro tematiche che costituiscono le principali sfide sulle quali si deve misurare il commercio internazionale: rafforzamento del sistema commerciale multilaterale attraverso la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC); parità di condizioni nell’accesso ai mercati terzi; commercio e sostenibilità ambientale; resilienza e sicurezza economica.

La sessione con i Paesi terzi e i rappresentanti dell’impresa sarà dedicata alla resilienza delle catene di fornitura. In questo quadro, un’attenzione particolare verrà dedicata alla crisi nel Mar Rosso – che colpisce le rotte commerciali internazionali causando gravi ricadute economiche sui porti e le filiere del Mediterraneo – e alla stabilità e prosperità dell’Indo-Pacifico, regione essenziale per la salvaguardia degli equilibri politici mondiali e del commercio internazionale.

I Ministri G7 e i loro ospiti avranno quindi l’opportunità di confrontarsi su questi grandi temi per assicurare che il commercio continui a rappresentare un volano di crescita e di sviluppo sia per i membri del G7 sia per il resto del mondo. In tale ottica, il G7 lavorerà per continuare a garantire il buon funzionamento dell’OMC, premessa essenziale anche per lo sviluppo economico dell’Italia, in considerazione della nostra vocazione all’export.

I Ministri G7 saranno poi chiamati ad affrontare il problema dell’accesso ai mercati terzi, chiave per un mercato globale concorrenziale e aperto per le nostre imprese. Di fronte alla crisi ambientale, si discuterà anche di come il commercio possa contribuire a difendere il pianeta dai danni causati dal cambiamento climatico e di come si possa favorire la transizione verde incrementando gli scambi di beni e servizi ambientali. La discussione punterà anche a migliorare la resilienza delle nostre economie attraverso il rafforzamento e la diversificazione delle catene globali del valore, a ridurre il rischio rispetto alle dipendenze economiche eccessive e a incentivare la sicurezza economica contro pratiche coercitive.

Il programma dell’evento coinvolgerà anche il Porto di Gioia Tauro che, con oltre 3,5 milioni di TEUs (unità equivalente a venti piedi), è il primo porto italiano per traffico merci e l’ottavo in Europa. La visita al Porto di Gioia Tauro rappresenterà un’occasione per presentare ai Ministri G7 l’iniziativa umanitaria “Food for Gaza”, lanciata su impulso del Vice Presidente del Consiglio Tajani per alleviare le sofferenze della popolazione civile a Gaza. Verrà, in particolare, presentata la squadra di dodici formatori che si recherà a Cipro per formare il personale locale all’utilizzo dello scanner per container che l’Agenzia delle Dogane italiana ha messo a disposizione per rendere più celeri i controlli dei container che da Cipro portano aiuti umanitari verso la Striscia.

I No Ponte organizzano un evento di protesta a Villa San Giovanni

I No Ponte Calabria, con un comunicato stampa, hanno annunciato un evento per esprimere il loro dissenso rispetto alla realizzazione del Ponte sullo Stretto proprio in occasione del G7. Il comunicato stampa si intitola “G7 a Santa Trada? Proponiamo un’altra strada!“. Nella nota emerge tutta l’ideologia della visione di estrema sinistra dei No Ponte, che sono anche contrari a prescindere alle riunioni del G7 in quanto tali: “Mentre i potenti del G7 – scrivono i No Ponte – se ne stanno asserragliati in lussuosi fortini a discutere delle nostre vite in vuoti e ipocriti incontri che per la popolazione comportano solo costi senza alcuna ricaduta benefica, è necessario avviare “dal basso” una riflessione ad ampio raggio sul modello di sviluppo che desideriamo per i nostri territori“.

Per questo motivo, il Movimento No Ponte – Calabria ha organizzato per martedì 16 luglio un’assemblea popolare che si svolgerà a Villa San Giovanni, in Piazza Valsesia, a partire dalle 19, nella quale parleremo dell’imbroglio del Ponte ma ragioneremo anche di sviluppo, comunità e sostenibilità. Lo abbiamo sempre detto: la nostra contrarietà a questa mega opera inutile e distruttiva trova immediata e concreta traduzione in tanti Sì che decliniamo nella rivendicazione di servizi pubblici, sanità, occupazione, tutela ambientale, infrastrutture, sviluppo ed economie di comunità. Mentre i Sì Ponte sono primitivamente ossessionati da un modello di sviluppo oggi superato e decisamente inattuale, vogliamo dare risonanza pubblica a prospettive alternative di sviluppo, quelle di cui i nostri territori avrebbero veramente bisogno“.

All’incontro pubblico di martedì 16 – si legge ancora nel comunicato – il professor Domenico Marino (Università Mediterranea), relazionerà sulla insostenibilità economica e giuridica del progetto Ponte, affrontando anche il tema del trasporto navale che sarà al centro dell’intervento del professor Domenico Gattuso (Università Mediterranea), che si focalizzerà sulle alternative di trasporto nella mobilità dell’area dello Stretto. Aura Notarianni, avvocata e attivista di WWF, condividerà aggiornamenti sulle azioni legali in corso e su quelle che riguardano espropriandi ed espropriande. Piero Polimeni, invece, affronterà il tema della sostenibilità nello Stretto, a partire dalla felice esperienza di Ecolandia che invita alla progettazione di iniziative similari in tutto il territorio reggino. È noto che la violenza con cui il Ponte viene imposto a calabresi e siciliani poggia proprio sull’inconsistenza della sua proposta progettuale, di cui molto si è parlato in questi mesi (dalle faglie attive su cui sorgerà l’enorme pilone della sponda calabrese alle carenze documentali e ingegneristiche, per non parlare delle criticità giuridiche e amministrative denunciate dal presidente di ANAC, Giuseppe Busia). Tutto ciò brucia ancora di più sulla nostra pelle nel momento in cui il governo approva l’autonomia differenziata, legge dello Stato anche grazie ai parlamentari del sud, che comporterà distribuzione e uso ineguale di risorse tra nord e sud del Paese per i decenni a venire“.

Nel frattempo, l’approvazione in Senato dell’emendamento Iezzi punisce e criminalizza chi si opporrà a opere considerate di rilevanza strategia nazionale, come appunto il Ponte. Anche solo scrivere e diffondere un volantino in cui si invita a mobilitarsi per impedire la cantierizzazione dei territori, democraticamente e pacificamente come sempre avvenuto nella storia della lotta al Ponte, potrà essere associato al cosiddetto terrorismo della parola, e punito con nuove pesanti pene. L’allarme democratico che questa misura suscita è amplificato dall’approvazione di un’altra norma, per la quale di fronte all’impossibilità di pervenire a un progetto esecutivo la realizzazione del Ponte potrà procedere per “stralci funzionali”: si potranno cioè aprire i cantieri senza un progetto esecutivo, con i privati che potranno chiedere penali fino al 10 per cento del mancato guadagno per gli stralci che non saranno realizzati. E tutto questo mentre la Commissaria Europea per i trasporti, Valean, ricorda che l’Unione Europea non finanzierà mai il progetto, perché ancora mancano reali studi preparatori! Ecco perché il Ponte è una gigantesca e pericolosa menzogna che chiama in causa la tenuta democratica di questo Paese e che rischia di essere un incubo non solo per gli espropriandi che vivono con questa spada di Damocle sulla loro testa, ma per tutti coloro che provano rabbia e vergogna di fronte alla possibile devastazione della bellezza di ambienti che andrebbero tutelati e vissuti all’insegna di una sensibilità diversa da quelle delle colate di cemento e dei mostri di acciaio, che ci parla della protezione degli ecosistemi, delle specie con cui conviviamo in queste terre e in questi mari, e con cui dobbiamo immaginare e progettare un avvenire diverso“.

Per tutti questi motivi – concludono gli attivisti – alla protesta contro il Ponte, che ha visto nella bella e partecipata manifestazione del 18 maggio a Villa San Giovanni un momento di rilancio e che guarda all’altro importante appuntamento della manifestazione nazionale che si terrà il 10 agosto a Messina, affianchiamo nuovi percorsi di riflessione che l’incontro pubblico del 16 luglio a Piazza Valsesia permetterà di condividere con la cittadinanza dello Stretto“.

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