Reggio Calabria, dimissioni e scioglimento? La stoccata di Massimo Canale: “Minicuci è stordito”

Reggio Calabria, l'ex candidato di centrosinistra Massimo Canale interviene sul botta e risposta Minicuci-Prefetto in merito all'Inchiesta Ducale e alle ipotesi dimissioni e scioglimento

StrettoWeb

“Sinceramente, non c’era bisogno che fosse la Prefettura a chiarire che il Consigliere Minicuci è stordito”. Comincia così il post social di Massimo Canale – Avvocato, noto esponente politico e candidato Sindaco per il centrosinistra nel 2011 – intervenuto in mezzo al botta e risposta tra il Consigliere Minicuci e la Prefettura relativamente all’inchiesta Ducale.

Canale evidenzia il comportamento di Minicuci e sottolinea alcuni passaggi, già precisati dal Prefetto. “Prima considerazione, anche uno studente al primo anno di giurisprudenza avrebbe intuito che le dimissioni del Consiglio comunale non possono in alcun modo scongiurare il rischio dello scioglimento per infiltrazioni mafiose dal momento che quest’ultima non è una misura ad personam nei confronti degli amministratori ma viene adottata considerando tutti i settori amministrativi e burocratici, incluse le società collegate, gli appalti, i servizi, gli incarichi conferiti ecc. ecc., ragione per cui Minicuci dice una stupidaggine (in)utile solo a farsi notare, dal momento che nessuno di noi se lo ricordava fin dal confronto televisivo con Falcomatà al tempo delle elezioni. Ora ce lo siamo ricordato. Seconda considerazione, la nota della Prefettura imbullona ancora di più i Consiglieri alle poltrone. Ottima prestazione del capo dell’opposizione”.

Il futuro del Centro Destra reggino secondo Canale

A questa considerazione fa seguito un altro post, sempre sulla vicenda legata al possibile scioglimento, dove Canale analizza il possibile futuro delle varie “fazioni” di centro destra cittadino. “Intorno alla ipotesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria ognuno gioca la propria partita. Una parte del cdx, riconducibile o in qualche modo collegata all’On. Francesco Cannizzaro, rinfrancata dai risultati europei, in caso di scioglimento vedrebbe sfumare le proprie ambizioni di prendere, in tempi relativamente brevi, la guida del Comune e, quindi, di proiettarsi verso la presidenza della Regione dopo il secondo mandato del Presidente Occhiuto, dato oramai per certo”.

“Un’altra parte della destra reggina, che si contrappone a Cannizzaro, auspica lo scioglimento del Consiglio comunale perché non ha la forza per imporre e far prevalere una propria candidatura a Sindaco. In questo caso valgono i versi del sempreverde Nicola Giunta: “Chistu è un paisi disgraziatu, ne ieu cuntentu, né tu cunsulatu”.* La fazione dei cd “nostalgici” vorrebbe lo scioglimento come misura compensativa per averlo a sua volta subito (e averlo fatto subire all’intera Città) in passato: una sorta di dispetto alla moglie attraverso il taglio dei propri testicoli”.

“Il Consigliere Minicuci, pressoché solo, auspica di potere rivendicare una (improbabile) leadership in caso di elezioni comunali a breve termine, non avendo gli altri avuto il tempo di organizzarsi (secondo lui…). Sulla stessa lunghezza d’onda del capo dell’opposizione di cui sopra, gli autocandidati civici Tramontana e Lamberti che forse sperano di cogliere tutti di sorpresa avendo la macchina già accesa. *da una rielaborazione concettuale della poesia “U paisi i Giufà” di Nicola Giunta”.

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