Rifiuti e auto sui marciapiedi, Reggio Sette Punto Zero sbotta: “perché abbiamo smesso di protestare?”

Il Presidente di Reggio Sette Punto Zero, Domenico Lombini, si arrabbia per le buste di immondizia e le auto parcheggiate che ostruiscono il passaggio

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“Giusta la protesta dei cittadini e delle associazioni, puntuale e incisivo l’intervento del Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Calabria Avv. Ernesto Siclari che ricorda: ‘I calabresi devono comprendere che i diritti vanno pretesi e bisogna battersi per la realizzazione degli stessi’. Il filo conduttore che unisce tutte le scene della vicenda della stazione di Cannitello (storia vera pur vivendo nel 2024), altro non è che l’indifferenza. Atteggiamento di disinteresse e di freddezza emotiva che purtroppo caratterizza troppo spesso l’agire della P.A”. Comincia così l’intervento di Domenico Lombini, Presdiente del movimento Reggio Sette Punto Zero.

“La gioia di godere delle bellezze naturali e dell’accoglienza dei residenti è privilegio di molti ma non per tutti, così come in tanti altri posti della città metropolitana, anche qui manca la cultura dell’inclusione. Non è mancato però il supporto delle associazioni, del garante e dei cittadini, che protestando hanno fatto sentire la loro voce, portato in TV e sui vari giornali una vicenda spiacevole, sperando si possa risolvere al più presto. Questa voglia di rivalsa e richiesta del rispetto dei diritti, da qualche giorno mi ritorna in mente come fosse una canzone che non smette di rimbombare in modo prepotente e, nervosamente mi domando: perché noi reggini abbiamo smesso di protestare? Ho risposto a questa domanda in tanti modi diversi e più me lo domando più non riesco a trovare una soddisfacente risposta, quindi? Quindi… protesto pure io”, continua.

“Ho notato solamente io che non si riesce a percorrere un marciapiede senza incontrare una macchina che ostruisce il passaggio? Senza incontrare cumuli di rifiuti o venditori ambulanti insediati persino sulle strisce pedonali? In tanti manca la pavimentazione, in tanti c’è la rete arancione che li rende non percorribili, tanto da mettere a rischio l’incolumità dei pedoni, figuriamoci per chi è costretto a stare su una carrozzina o ha difficoltà motoria, per non parlare della dignità e il sacrosanto diritto di potersi muovere autonomamente per le vie della città”.

La domanda al Sindaco: “ha mai pensato di fare una passeggiata a piedi?”

“Senza altri giri di parole sintetizzo la mia protesta rivolgendo al primo cittadino una domanda: Per una maggiore contezza sullo stato dei marciapiedi della città, ha mai pensato di fare una passeggiata a piedi? Se per lei non è un problema le faccio compagnia e da cicerone, magari ci facciamo accompagnare anche dal Garante Siclari. Sia ben chiaro che una protesta, anche se pacifica e pacata, è pur sempre una lamentela che attende di riceve una adeguata risposta. Senza nessuna offesa, rivolgere lo sguardo dove serve è il primo passo per combattere l’indifferenza”, si chiude la nota.

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