Strappate, sgualcite, arrotolate: le bandiere di Stato e la sciatteria di Reggio Calabria | FOTO

Un viaggio fotografico nei Palazzi delle Istituzioni di Reggio Calabria evidenzia la sciatteria diffusa e lo scarso senso dello Stato: se persino le bandiere sono strappate, sgualcite e arrotolate in spregio ad ogni protocollo ufficiale

  • bandiere reggio calabria
    foto di Salvatore Dato © StrettoWeb
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Se fosse un caso isolato, o un episodio di breve durata magari dopo fenomeni meteorologici avversi, si potrebbe anche accettare. Ma quando, come nel caso di Reggio Calabria, in modo diffuso e duraturo le bandiere di Stato vengono esposte in modo totalmente indecoroso nei principali palazzi delle Istituzioni, allora il problema diventa serio. Sempre nell’ambito della forma, e non della sostanza. Ma comunque serio, perchè con un alto valore simbolico.

Lasciare che le bandiere di Stato siano così abbandonate, per mesi e mesi, visibilmente strappate, sgualcite, scolorite, arrotolate, nei principali palazzi della città, è l’espressione della sciatteria diffusa nei palazzi del potere, quelli della “Reggio bene“, quelli che più contano: dalla sede del Consiglio Regionale della Calabria (il peggiore, come possiamo vedere nelle immagini a corredo dell’articolo) a quella di Confindustria passando per il Teatro Cilea e alcune tra le più importanti scuole del centro storico.

Ci sono anche le eccezioni virtuose: la Prefettura (e ci mancherebbe pure!), ma anche Comune e Città Metropolitana, con la differenza che sull’ingresso della Metrocity campeggia anche il drappo con il simbolo provinciale invece su Palazzo San Giorgio manca ormai da tanto tempo quello del gonfalone Comunale con il simbolo di San Giorgio che batte il drago dentro un cerchio sullo sfondo amaranto. Ovviamente impeccabili i Carabinieri e l’Agenzia delle Entrate.

Ma dovrebbe essere una scontata banalità per tutti: che le bandiere dell’Italia, dell’Unione Europea e della Regione Calabria vengano esposte in modo decoroso è previsto da un apposito protocollo ufficiale diramato dallo Stato a tutte le istituzioni. Il protocollo prevede che “le bandiere devono essere esposte in buono stato e correttamente dispiegate; né su di esse, né sull’asta che le reca, si applicano figure scritte o lettere di alcun tipo; su ciascuna asta si espone una sola bandiera; ogni ente designa i responsabili alla verifica della esposizione corretta delle bandiere all’esterno e all’interno; i rappresentanti del Governo nelle province vigilano sull’adempimento delle norme sulla esposizione delle bandiere“.

Il protocollo prevede anche come si espongono le bandiere: “la bandiera nazionale e quella europea, di uguali dimensioni e materiale, devono essere esposte affiancate su aste o pennoni posti alla stessa altezza; la bandiera nazionale è alzata per prima ed ammainata per ultima ed occupa il posto d’onore, a destra* ovvero, qualora siano esposte bandiere in numero dispari, al centro. Ove siano disponibili tre pennoni fissi e le bandiere da esporre siano due, è lasciato libero il pennone centrale; la bandiera europea anche nelle esposizioni plurime occupa la seconda posizione. *Regola della destra: Fra due simboli, fra due persone, fra due postazioni, fra due oggetti ecc., il più importante va posto a destra. La destra va definita fra loro e non per l’osservatore esterno (per il quale la più importante è alla sinistra)“.

A Reggio Calabria, nei palazzi ben illustrati nella fotogallery scorrevole a corredo dell’articolo, chi sono i responsabili e chi è che non sta vigilando opportunamente?

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