“Gli Dei ritornano”: i Bronzi di San Casciano arrivati al Museo di Reggio Calabria, rimarranno 5 mesi accanto ai Bronzi di Riace

La mostra offre una nuova opportunità per immergersi nell’affascinante universo degli antichi rituali etruschi e romani legati alle acque termali

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StrettoWeb

È stata inaugurata il 5 agosto 2024 al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria (MArRC) la mostra “Gli dèi ritornano. I bronzi di San Casciano“, a cura di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, dedicata ai celebri ritrovamenti effettuati nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni.

Giunta alla sua terza tappa, dopo il successo di pubblico riscontrato al Palazzo del Quirinale e al Museo archeologico nazionale di Napoli, la mostra offre una nuova opportunità per immergersi nell’affascinante universo degli antichi rituali etruschi e romani legati alle acque termali.

All’inaugurazione, dopo i saluti istituzionali del Vice Sindaco del Comune di Reggio Calabria Paolo Brunetti e del Sindaco del Comune di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti, sono intervenuti il Direttore del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria Fabrizio Sudano e il Coordinatore scientifico dello scavo e Professore associato di Civiltà dell’Italia preromana ed Etruscologia all’Università per Stranieri di Siena Jacopo Tabolli. Ha concluso la presentazione il Direttore generale Musei Massimo Osanna.

La mostra dedicata ai Bronzi di San Casciano, da oggi ospitati nel Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, offre ai visitatori l’opportunità di ammirare manufatti e opere di grande interesse, ma anche di apprezzare i risultati di una ricerca archeologica ancora in corso. Le statue in bronzo sono state infatti rinvenute e scavate nel loro contesto originario e questo permette di studiare e ricostruire le storie delle persone che frequentarono l’antico santuario, che dal III secolo a.C. al V secolo d.C. fece dell’acqua termale il suo fulcro. Il racconto di questo centro di ritualità e culto, che fu etrusco prima e romano poi, si snoda dunque attraverso il percorso espositivo come un viaggio nel paesaggio delle acque sacre, ma è al contempo un viaggio nelle tappe della più autentica ricerca archeologica. Grazie alla collaborazione tra i Musei italiani, la Soprintendenza, l’Università e gli enti locali è stato messo a punto un processo di valorizzazione dei risultati degli studi che dovrebbe essere il fine ultimo di tutti i progetti museali”, ha commentato il prof. Massimo Osanna.

È con orgoglio che il progetto partito dalla piccola comunità del Comune di San Casciano dei Bagni, dopo essere stato accolto al Palazzo del Quirinale e al Museo archeologico nazionale di Napoli, arriva a Reggio Calabria per dare forma a quel parallelismo che istintivamente ognuno di noi ha fatto quando ha sentito parlare di “bronzi”, ha dichiarato la Sindaca Agnese Carletti. “In realtà si tratta di due mondi e contesti completamente diversi che potranno però valorizzarsi a vicenda in questo viaggio che i bronzi di San Casciano stanno facendo e che si lega al museo che con ansia la comunità attende per dar nuova vita al legame tra questi capolavori di età etrusca e romana nel loro luogo di nascita”.

Sono onorato di ospitare la mostra dei Bronzi di San Casciano al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Già dai primi giorni del mio incarico di direzione al MArRC, nel gennaio 2024, ho voluto fortemente che le due scoperte archeologiche più importanti degli ultimi due secoli – quella dei Bronzi di San Casciano e dei Bronzi di Riace – si incontrassero proprio al museo di Reggio Calabria, con l’intento di proporre lo stesso Museo come il luogo simbolo dell’archeologia italiana nel mondo”, ha dichiarato il direttore Fabrizio Sudano. A cinquant’anni di distanza l’una dall’altra, le due scoperte sono sempre al centro dell’attenzione e faranno ancor parlare di sé in futuro”.

L’occasione della mostra si lega anche alla prosecuzione dello scavo al Bagno Grandeha commentato il prof. Jacopo TabolliNelle scorse settimane oltre sessanta studentesse e studenti da università di tutto il mondo hanno lavorato nel santuario etrusco e romano gettando nuova luce sulla fase più antica e al contempo portando alla luce nuovi ed eccezionali dati sui riti e sui culti che avevano luogo attorno e dentro la sorgente termale. Emerge sempre più chiaramente l’importanza della medicina antica pregata e praticata nel luogo di culto. Un’occasione di formazione straordinaria per giovani archeologhe e archeologi che vede in questa mostra il compimento delle loro fatiche”.

A partire dall’apertura straordinaria pomeridiana del 5 agosto, dalle 16 alle 20, e fino al 12 gennaio 2025, al pubblico del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, casa dei Bronzi di Riace, vengono presentati gli straordinari ritrovamenti effettuati nell’estate 2022 e le novità venute alla luce nel 2023 nel santuario termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Uno scavo stratigrafico che ha portato alla luce il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo. Riproduzioni di parti anatomiche, offerte per chiedere alle divinità la salute o ringraziare di una guarigione, e statue realizzate secondo i canoni della cosiddetta mensura honorata (alti tre piedi romani, equivalenti a circa un metro), che raffigurano le divinità venerate nel luogo sacro o i fedeli dedicanti. La gran parte di questi pregevoli reperti si data tra il II e il I secolo a.C., un periodo storico di grandi trasformazioni che vede la definitiva romanizzazione delle potenti città etrusche.

La mostra è stata promossa dal Ministero della cultura e realizzata dalla Direzione generale Musei del MiC con il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, grazie alla collaborazione tra una pluralità di istituzioni preposte alla ricerca, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio. Gli scavi archeologici sono in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni dalla Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del MiC, con la tutela della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo e il coordinamento scientifico dell’Università per Stranieri di Siena. I restauri sono avvenuti con il supporto dell’Istituto Centrale del Restauro. L’allestimento è stato progettato da Guglielmo Malizia e Chiara Bonanni, Decima Casa – studio di architettura.

Il museo è aperto dal martedì alla domenica (lunedì chiuso), con orario continuato dalle ore 9:00 alle 20:00, ultimo ingresso ore 19:30. Fino ai 18 anni l’ingresso è sempre gratuito. Tutte le info su www.museoarcheologicoreggiocalabria.it.

Le visite si svolgono nei consueti orari di apertura consultabili online, con possibilità di prenotazione per singoli e gruppi. Prenotazioni, servizi aggiuntivi e biglietteria sono gestiti da Coopculture. Per prenotare la visita: 0639967600 (attivo lun-dom 9-18), per info e prenotazioni settore Didattica/Scuole: 0639967600 e edu@coopculture.it; per prenotazioni Gruppi: 06 39967600 e tour@coopculture.it

Il Vicesindaco Paolo Brunetti presente all’inaugurazione a fianco al sindaco di San Casciano Agnese Carletti

È stata inaugurata al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria la mostra “Gli dèi ritornano. I Bronzi di San Casciano“, curata dal Direttore generale Musei Massimo Osanna e da Jacopo Tabolli, professore dell’Università per Stranieri di Siena. L’esposizione reggina arriva dopo il successo di pubblico del Quirinale e del Museo archeologico nazionale di Napoli.

All’evento erano presenti il vicesindaco del Comune di Reggio Calabria Paolo Brunetti, il vicesindaco della Città Metropolitana, Carmelo Versace, il Sindaco del Comune di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti, il direttore del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria Fabrizio Sudano e il Coordinatore scientifico dello scavo Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena e Massimo Osanna, Direttore generale Musei. La mostra porta nella città dello Stretto le statue in bronzo scoperte nel 2022 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Un’esposizione temporanea che sarà visitabile fino al prossimo 12 gennaio.

“Un’occasione ghiotta per poter offrire questa opportunità di visita a tanti concittadini, ma anche a tanti turisti presenti in città. Al momento della straordinaria scoperta dei Bronzi di San Casciano – ha chiarito il vicesindaco Brunetti – si era creata una sorta di competizione con i Bronzi di Riace. Nessuna competizione possiamo affermare con certezza oggi. Anzi semmai una sinergia virtuosa e complementare, tanto da cominciare a pensare all’idea di un possibile gemellaggio con la città di San Casciano, se il sindaco e la città sono d’accordo, vorremmo portare avanti questa idea, e approfondire gli aspetti culturali che le nostre città hanno in comune. Già dalle immagini di San Casciano si evince la profonda bellezza del piccolo e ricco comune. Stamane prendiamo l’impegno di portare avanti questa iniziativa. Infine voglio ringraziare il Ministero e tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita dell’iniziativa. In particolare il direttore Sudano che da tempo si adopera per la città di Reggio Calabria, lui rappresenta per noi un valore aggiunto”.

Dal canto suo il sindaco Carletti si è detta entusiasta di tornare al Museo di Reggio che aveva conosciuto da giovane studentessa in visita con la scuola. “Per noi è un onore essere qui nella casa che conserva i Bronzi per antonomasia, i Bronzi di Riace – ha evidenziato – è una grande emozione ma anche un’opportunità di scambio tra San Casciano e una realtà come quella di Reggio Calabria. I Bronzi, lo sappiamo, non hanno nulla in comune gli uni con gli altri, però credo che entrambi, in epoche diverse, hanno risvegliato negli italiani un’affezione al patrimonio culturale“.

Siamo entusiasti – ha affermato il direttore Sudano – personalmente non ho mai, da archeologo, avvertito la rivalità tra i bronzi di San Casciano e i Bronzi di Riace perché ho sempre saputo che l’importanza di questa scoperta è completamente diversa nel contesto, come oggetto, ma altrettanto fondamentale. Per questo motivo per me era importante averli qui al Museo per mostrare la differenza e far comprendere quanto è grande la storia che si può raccontare del nostro patrimonio culturale“.

Soddisfazione espressa dal sindaco Giuseppe Falcomatà che ha affidato il suo plauso ad un messaggio rivolto alla platea del MarRC ed al direttore Fabrizio Sudano. “Ricordate quando volevano portare via i Bronzi di Riace per esporli in altri luoghi ed in tanti temevano che non sarebbero più tornati indietro? Oggi la tendenza è stata invertita – ha evidenziato il sindaco – il nostro Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria è tra i più belli e visitati del Mediterraneo e non solo i Bronzi di Riace sono saldi al loro posto, visitati ogni anno da centinaia di migliaia di turisti, ma siamo noi ad attrarre le mostre temporanee di altre bellissime opere d’arte. Da oggi fino al 12 gennaio i Bronzi di San Casciano sono esposti al MarRC. Meraviglie che abbracciano altre meraviglie. Grazie alla lungimiranza del Direttore Sudano intorno al Museo si sta costruendo un’alleanza virtuosa tra istituzioni, associazioni, cittadini. Non è un caso che le due scoperte archeologiche più importanti degli ultimi due secoli oggi siano qui da noi, nella nostra città, nel nostro Museo, a casa nostra. Ed è un vero orgoglio per noi“.

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