La crisi idrica a Messina è sicuramente l’argomento dell’estate per i cittadini della città dello Stretto, alle prese con disservizi ormai da mesi che si sono acuiti durante il corso della stagione estiva. Le dichiarazioni del direttore operativo di Siciliacque, Massimo Burruano, a “La Repubblica”, secondo cui “il surplus di acqua viene girato a Taormina dall’Amam, società della città amministrata da Basile, e non a Messina”, ha fatto divampare una vera e propria bufera.
Le precisazioni di Basile e De Luca
Il sindaco di Messina Federico Basile che quello di Taormina Cateno De Luca precisano: “innanzitutto, le dichiarazioni del direttore operativo di Siciliacque, Burruano – si legge nella nota stampa – risultano fuorvianti e non completamente accurate, lasciando spazio a interpretazioni errate dei termini della convenzione tra Taormina e Siciliacque.Taormina interviene chiarendo ancora una volta che Siciliacque è obbligata per convenzione, risalente al 2005 e approvata con delibera di giunta n. 106 del 31/03/2005, a fornire a Taormina 44 litri al secondo su base annua, un valore che, per le esigenze della città in alta stagione, dovrebbe essere incrementato a 88 litri al secondo.Attualmente, Taormina riceve da Siciliacque 30 litri al secondo dalla fonte di Cuculunazzo e 14 litri al secondo tramite il bypass del vettoriamento, per un totale di 44 litri al secondo, un flusso inferiore a quanto previsto (88 litri al secondo)”.
“Questa situazione“, afferma De Luca, “è migliorata notevolmente grazie agli interventi di efficientamento realizzati a Taormina negli ultimi 12 mesi sul sistema di approvvigionamento e distribuzione delle risorse idriche, che hanno consentito di recuperare almeno 20 litri al secondo. Tale miglioramento ha reso non più necessario il soccorso dei 5 litri al secondo forniti da AMAM a Taormina da oltre 20 anni e, grazie alla strategia del vettoriamento, ha permesso a Taormina di non utilizzare l’intero plafond di acqua di Siciliacque (88 litri al secondo). Grazie al nuovo punto di consegna tramite l’acquedotto Fiumefreddo di AMAM, un flusso di soli 14-16 litri al secondo è ora paragonabile a circa 50 litri al secondo rispetto al vecchio punto di consegna dell’acquedotto Alcantara di Siciliacque. Questo miglioramento contribuisce significativamente all’efficientamento del sistema di pressione. Tuttavia, il giornalista ignora che, grazie a una buona amministrazione, si è riusciti a garantire un risparmio di oltre 40 litri al secondo con il nuovo punto di consegna.Ma perché nessuno si chiede quali sarebbero stati gli effetti sull’intero territorio servito da Siciliacque se Taormina avesse richiesto l’intero quantitativo d’acqua previsto dalla convenzione, esclusivamente dal punto originario? La strategia del vettoriamento ha permesso un’ottimizzazione delle risorse idriche, che appartengono a tutti, non solo a Messina o Taormina. Consiglio al cronista le prossime volte di essere presente alle nostre conferenze stampa così da poter instaurare un corretto contraddittorio, anche con eventuali disegnini, utili per coloro che spesso hanno la penna inzuppata da preconcetti”.
“Dispiace ancora una volta”, dichiara il sindaco di Messina Federico Basile, “dover tornare su questa vicenda, e soprattutto dispiace constatare il tentativo di gettare ombra e discredito a tutti i costi sull’operato della mia amministrazione rispetto alla gestione di questo momento difficile per alcune zone della mia città.Ciò che infatti si continua ad ignorare e qui chiediamo una volta per tutte anche il chiarimento di Siciliacque è che Siciliacque non avrebbe comunque potuto destinare quella risorsa idrica a Messina.Con una nota del 27 giugno, AMAM ha richiesto una fornitura aggiuntiva di acqua. La risposta è arrivata il 1° luglio, firmata dall’amministratore delegato Giuseppe Alesso, in cui Siciliacque comunica che, ‘stante il perdurare della crisi idrica attualmente in atto e la conseguente riduzione della portata emunta e disponibile dalla sorgente di Mojo Alcantara, non è, suo malgrado, attualmente nelle condizioni di fornire un quantitativo idrico superiore a quello attualmente prestato.’Questi sono i fatti. Le considerazioni del tutto personali del cronista così come gli intendimenti del tecnico di Siciliacque riportate nell’articolo sono prive di logica. Il sindaco Basile non ha ritenuto irrilevante quella quantità di acqua, semplicemente non era destinata a Messina e, anche richiedendola, come abbiamo fatto, non ci è stata concessa per il semplice fatto che non c’è. Convenzione o no, triangolazione o meno, Messina avrebbe comunque avuto solo la quantità di acqua che le spetta, come si evince chiaramente dalla nota di Siciliacque”.
Musolino attacca l’amministrazione comunale
“Dopo l’intervista rilasciata a La Repubblica, edizione di Palermo, dal direttore operativo di Siciliacque Massimo Burruano, non si possono più tollerare gli atteggiamenti attendisti e i tentativi di minimizzare la crisi idrica a Messina da parte del Sindaco Basile. Dalle dichiarazioni del direttore operativo di Siciliacque emerge chiaramente che la scelta del vettoriamento dell’acqua su Taormina, invece che mantenerla su Messina, ha costituito una scelta ad esclusivo beneficio del Comune di Taormina”. E’ quanto afferma la parlamentare di Italia Viva, Dafne Musolino.
“Questa scelta ha evidentemente aggravato la crisi idrica a Messina. Se infatti quel surplus di acqua che Siciliacque invia a Messina, dopo aver soddisfatto il perimetro delle altre forniture, ovvero gli attuali 12 litri al secondo, restassero in città senza prendere la via di Taormina, rappresenterebbero circa 286 autobotti da 4 metri cubi ciascuna al giorno, ovvero ben 200 in più rispetto alle attuali 80 che AMAM riesce a mandare in funzione delle maggiori richieste dei cittadini. La quantità attuale che riceve Taormina, è bene ricordare, che è il minimo previsto nell’accordo, che stabilisce una quota fino a 60 litri al secondo, dimostrando che la quantità di acqua vettoriabile da Messina su Taormina poteva anche essere ben maggiore”, rimarca Musolino.
“A questo punto mi chiedo cosa attenda il Consiglio Comunale a chiedere una convocazione immediata di Sindaco, assessori competenti e di Direttore Generale e Presidente di AMAM, al fine rendere conto di questa scelta scellerata le cui conseguenze le stanno pagando i cittadini di Messina. Mi chiedo, ancora, che valore possa avere una scrittura privata come quella tra Siciliacque ed AMAM, che non risponde al Codice degli Appalti in tema di fornitura di servizi essenziali come quello che AMAM deve garantire. Sulla base di ciò, nel momento in cui l’AMAM decide di trasferire le risorse idriche che gestisce verso un altro Comune, c’è da chiedersi perché tale decisione non sia stata sottoposta al vaglio del Consiglio Comunale di Messina come a quello del Segretario Generale del Comune”, spiega Musolino.
“Questa è la verità dei fatti, altro che sciacallaggio, e chiunque si azzardi a negarla è lui il vero sciacallo. E, ribadisco, che non mi fanno impressione alcuna gli insulti e le affermazioni denigratorie che, nuovamente, esponenti di Sud chiama Nord lanciano al mio indirizzo. Anzi tutto ciò mi inorgoglisce in quanto dimostra chiaramente che ho detto solo la verità dei fatti e che tale verità dà fastidio, oltre che palesare come per certi esponenti della politica locale l’unico modo per contrastare l’avversario politico è solo l’insulto. Ma gli insulti e la denigrazione non restituiscono acqua ai messinesi. E’ il momento che il Sindaco Basile riconosca le proprie responsabilità e con lui anche i vertici di Amam che finora hanno operato nell’interesse di Taormina e non per quelli di Messina”, conclude Musolino.
Carreri: “Musolino leonessa da tastiera che evita il confronto”
“E niente… proprio non ce la fanno. È evidente che lo sport preferito dell’opposizione oggi è cavalcare l’onda della crisi idrica per attaccare l’amministrazione Basile. Tutti esperti, tutti scienziati… Ora arriva anche Libero Gioveni a suggerirci che bastava “soffiare nei tubi”… È chiaro che le sue, come lui stesso ammette, sono solo ipotesi o valutazioni personali. E aggiungo che è altrettanto ovvio che in azienda non aspettavano certo lui e i suoi esperti di sucarola per effettuare le verifiche necessarie. I numeri parlano chiaro: il disagio è in diminuzione, e con esso calano le richieste al Coc. Questo dimostra che il problema è sotto controllo. L’amministrazione Basile sta gestendo questa fase di crisi idrica con grande senso di responsabilità, mettendo in atto tutte le azioni necessarie per mitigare i disagi. Nonostante faccia più effetto anche per i giornali titolare “Messina senz’acqua”, la realtà è che a Messina, a differenza di altre città, non c’è un razionamento su scala cittadina. Esiste un piano di distribuzione controllata dell’acqua, limitato a specifiche aree circoscritte, coinvolgendo circa 2.000 cittadini, con l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi. Nel tentativo di scavare nel torbido che non esiste, qualcuno rischia di restare prigioniero. È il caso della senatrice Musolino, che stamattina torna alla carica sulla vicenda della convenzione tra Siciliacque e Taormina e sul ruolo di vettoriamento svolto da AMAM“. Lo dichiara il coordinatore cittadino di Sud chiama Nord, Nino Carreri.
“Piuttosto che farci perdere tempo a spiegare sempre le stesse cose, la Musolino farebbe bene a partecipare la prossima volta alle conferenze stampa o agli incontri pubblici. Prendiamo atto che la senatrice è diventata un’ottima leonessa da tastiera ma non si è mai presentata ai confronti richiesti dal Sindaco Basile chissà se questa sarà la volta buona? Senatrice perché non fa un bel confronto pubblico con Basile, visto che per ben due volte si è rifiutata di farlo, sulla vicenda del vettoriamento idrico Taormina Messina? Voglio lasciare fuori da questo confronto chi l’ha politicamente inventata e fatta eleggere perché credo che Cateno De Luca non debba mettersi appresso ai personaggi in cerca di autore pur se in passato, da Sindaco di Messina, lo ha fatto per evitare lo sciacallaggio di professione. Senatrice della Repubblica ci stupisca accettando questo confronto”, conclude Carreri.