Nel pomeriggio di lunedì scorso, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Patti hanno arrestato – in flagranza di reato – un 39enne pluripregiudicato, resosi responsabile del reato di furto in abitazione in concorso. Nel pomeriggio di lunedì scorso, nel corso di un servizio di pronto intervento, finalizzato al controllo del territorio, su richiesta pervenuta al 112 NUE, una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Patti è intervenuta in questo centro abitato, dove, poco prima, era stato perpetrato un furto in abitazione, all’interno della quale, al momento dell’accaduto, non vi era nessuno.
I fatti
La solerte segnalazione pervenuta dal proprietario dell’immobile ha consentito ai militari dell’Arma dei Carabinieri pattese di intervenire subito dopo l’evento che, giungendo nell’immediato nell’area di interesse e dando prova della propria esperienza e di una profonda conoscenza del territorio, sono riusciti ad individuare due soggetti che si erano appena allontanati dall’abitazione nella quale si erano furtivamente introdotti, asportando oggettistica e effetti personali di vario genere, per un danno complessivo ammontante a circa 1.000 euro. Alla vista dei militari i due si sono dati a precipitosa fuga, approfittando anche del vantaggio che avevano rispetto ai Carabinieri intervenuti. Tuttavia, i militari della Sezione Radiomobile sono riusciti a raggiungere e bloccare il 39enne in fuga, recuperando parte della refurtiva e, soprattutto, documentando rilevanti elementi di prova a suo carico.
Pertanto, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Patti hanno proceduto all’arresto dell’indagato che, su disposizione del PM di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, diretta dal dott. Angelo Vittorio Cavallo, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa della convalida della misura applicata. La refurtiva recuperata è stata sottoposta a sequestro, in attesa della successiva restituzione all’avente diritto. Proseguono le indagini al fine di identificare il secondo soggetto datosi alla fuga e ritenuto essere complice dell’indagato. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.