Il Ponte sullo Stretto di Messina non c’è, e come ogni anno si ripetono i disagi dell’esodo estivo: sono migliaia i viaggiatori che in queste ore sono costretti a rimanere oltre 3 ore in attesa, al caldo e sotto il sole, per prendere un traghetto che li porti in Sicilia. Il tempo di attraversamento per tre chilometri di mare è quindi di oltre 4 ore tra la coda, l’imbarco, lo sbarco e l’uscita da Messina: un disastro. Con il Ponte sullo Stretto non ci sarebbe alcuna coda e i tempi di attraversamento sarebbero di due minuti.
Un’evoluzione che però, ai No Ponte – che non a caso definiamo “cavernicoli” – non piace. Meglio rimanere nel degradante medioevo di oggi. Con l’inquinamento selvaggio, i consumi di carburante, le emissioni di anidride carbonica, il traffico folle e il delirio del traghettamento. Proprio oggi i No Ponte si radunano a Messina per un corteo contro la grande opera, che significa manifestare affinchè questi disagi continuino per sempre. Una follia. Al corteo parteciperanno anche i No Ponte calabrese, che attraversando lo Stretto avranno la visione plastica del disastro provocato dall’assenza del Ponte. Ma, come sempre, faranno finta di non vedere. Dopotutto era stata una delle loro leader, Elly Schlein, a dire che per attraversare lo Stretto ci vogliono “solo 20 minuti”. E invece già da ieri sera le tre ore di coda sono una realtà per migliaia di viaggiatori. E c’è chi continua a combattere affinchè questa terra rimanga così povera, arretrata e sottosviluppata.