Ponte sullo Stretto, la denuncia alla UE e la risposta di Ciucci: le precisazioni sul “decreto infrastrutture”

Ponte sullo Stretto, la Società - tramite Ciucci - si trova costretta a intervenire, per l'ennesima volta, precisando alla propaganda No Ponte

StrettoWeb

La società Stretto di Messina risponde a quanto affermato oggi dal comitato “Invece del Ponte”. L’AD della società, Pietro Ciucci, ribadisce che il decreto legge 89/2024, cosiddetto decreto “Infrastrutture”, convertito nella legge 120/2024, non prevede l’esecuzione per lotti funzionali. “L’appalto è e resta unitario e, tenuto conto della complessità dell’opera, la sua esecuzione non potrà che avvenire gradualmente e per fasi, con riduzione dei tempi e dei costi”, ha affermato Ciucci. “Si ribadisce, quindi: nessun frazionamentoha concluso Ciucci – ma appalto unico come previsto dall’inizio, per ottimizzare la realizzazione dell’opera”.

La nota del Comitato

Il Comitato “Invece del Ponte” ha infatti presentato denuncia alla Commissione UE contro il decreto legge 89 del 2024, il “decreto spezzatino”, che – secondo il Comitato stesso – “elimina l’approvazione unitaria e in data certa del progetto esecutivo per il ponte sullo Stretto di Messina e ne consente una approvazione centellinata (ipoteticamente “sine die”, fin quasi alla chiusura dei lavori), secondo indefinite “fasi costruttive”, si legge in una nota. “Il bando per il Ponte, invece escludeva espressamente al punto II.1.9 (pag. 2) ogni frazionamento dell’opera. “Il DL 89/2024, ben 20 anni dopo la pubblicazione del bando, altera le condizioni di gara, modificando significativamente l’assetto tecnico ed economico dell’appalto – continua il comitato – e di fatto escludendo a posteriori (ossia dopo l’aggiudicazione dell’appalto) possibili concorrenti che avrebbero potuto partecipare alla gara in ragione della prevista suddivisione in lotti. Il decreto dunque è in chiaro contrasto con la Direttiva 2014/24/UE e coi principi di parità di trattamento, non discriminazione, mutuo riconoscimento, trasparenza e concorrenza”.

La Società, dunque, si trova costretta a intervenire, per l’ennesima volta, precisando alla propaganda No Ponte di Associazioni, Comitati e stampa.

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