“Come al solito i soliti ‘No Ponte’ invece del ponte ora provano a strumentalizzare un grave problema che nulla ha a che fare con l’infrastruttura sullo Stretto. È di tutta evidenza che il fabbisogno idrico per i cantieri sarà soddisfatto con fonti diverse da quelle destinate al consumo corrente della città (se necessario con fabbisogno coperto da dissalatori realizzati a carico del progetto)”. E’ quanto afferma in una nota il Comitato “Ponte e Libertà”.
“Tenuto presente che il fabbisogno globale riguarda l’80% di opere diverse dal Ponte, come gallerie e viadotti, si sarebbero dovuti interrompere i lavori sull’autostrada? A Ritiro? In tutta la Sicilia? Il Ponte sarà realizzato secondo le specifiche del progetto definitivo. A lui sono associate opere compensative delle quali la città potrà beneficiare, tra cui interventi sulla rete idrica. Non è un problema di mancanza di fondi se quella messinese è sottodimensionata a nord”.
“Tra l’altro, quando i governi dei No a priori erano alla guida del Paese bloccando i lavori del Ponte, a Messina avrebbero potuto realizzare altre opere ma hanno preferito destinare altrove quei fondi perché vincolati a infrastrutture di trasporto (Terzo valico in Liguria). La verità è una: non esistono problemi tecnici o economici per risolvere entrambi i problemi di trasporto e di distribuzione idrica. È fin troppo evidente che questo movimento politico di sinistra – ex assessori compresi- odia il Ponte e strumentalizza ogni criticità dell’Isola come acqua, siccità, mafia, terremoti pur di non consentirne la realizzazione. Se ne facciano una ragione: è un’opera fondamentale che renderà di nuovo grande Messina e la Sicilia. Make Messina Great Again. Ponte e libertà!”.