Sul Ponte sullo Stretto transitano ogni giorno migliaia di autoveicoli e centinaia di treni: le Frecce dell’alta velocità arrivano a Palermo e Catania, collegando la Sicilia a Roma in meno di 4 ore via terra. Ma soprattutto, da quando il Ponte è entrato in funzione ed è stato inaugurato, tra le due sponde dello Stretto è nata la settima città d’Italia: la Città dello Stretto, tra Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria, conta oltre 400 mila abitanti e ha superato importanti centri urbani come Bari, Firenze e Bologna.
Estendendo l’area metropolitana ai Comuni limitrofi, intorno alle due sponde dello Stretto superiamo i 630 mila abitanti: più di Genova e di Palermo, quinta area metropolitana d’Italia inferiore soltanto a Roma, Milano, Napoli e Torino. Non è soltanto una questione di campanile: il territorio è rinato, l’economia si è sviluppata, il tasso di occupazione è decollato, la gente vive meglio.
La nuova metropolitana ferroviaria collega le due sponde dello Stretto in modo rapido e continuo: per andare dal centro di Reggio Calabria al centro di Messina ci vogliono meno di 20 minuti di treno, con enormi benefici per i pendolari e gli studenti che sono aumentati sfruttando le occasioni di studio e lavoro offerte anche dall’altra sponda dirimpettaia, senza i precedenti disagi dovuti ai collegamenti marittimi. Ma soprattutto, con il Ponte ci si può spostare in libertà con i propri mezzi, in qualsiasi orario di qualsiasi giorno e della notte. E gratis: per le automobili immatricolate da proprietari residenti nelle due province di Messina e Reggio Calabria, il pedaggio non è dovuto. E con l’innovativo sistema free-flow non ci sono code, neanche durante i picchi di traffico, non ci sono i caselli e altri controlli vetusti: fanno tutto le telecamere con il sistema automatico.
Quest’area, così, è rinata: prima del Ponte stava morendo nell’abisso della depressione, della povertà, del sottosviluppo, dell’arretratezza. Le nuove generazioni fuggivano – letteralmente – altrove, vanificando risorse importanti che avrebbero potuto dare un futuro migliore. Messina, che nel 1980 contava 260 mila abitanti e nel 2001 contava ancora 252 mila abitanti, quando sono iniziati i lavori del Ponte a fine 2024 era crollata a 218 mila residenti. Ancora peggio Reggio Calabria, che nel 2011 toccava per la prima volta nella storia i 190 mila abitanti ma poi era clamorosamente crollata in poco più di dieci anni a 170 mila abitanti.
Con i lavori del Ponte è cambiato tutto: già dai primi due anni, lo Stretto è tornato attrattivo. E adesso il territorio è rinato: era l’area in maggior sofferenza nel Paese, adesso è quella con il più grande sviluppo. Con un boom di flussi turistici: l’Aeroporto dello Stretto conta ormai stabilmente 3 milioni di passeggeri annui, in gran parte internazionali. Arrivano anche da Cina e Giappone per vedere il Ponte sospeso più lungo del mondo, ammirando le straordinarie bellezze della città, dai Bronzi di Riace all’orologio astronomico più grande e bello del mondo, dai reperti archeologici e monumentali alle attrazioni più moderne. Al porto di Reggio, ad esempio, è stato edificato il nuovo Museo del Mare di Zaha Hadid; a Messina, invece, è stato realizzato un meraviglioso Lungomare monumentale nell’area in cui una volta sorgevano la Fiera e gli imbarchi dei vecchi traghetti, oggi dismessi. Dai porti di Messina e Reggio Calabria partono i battelli turistici che trasportano i visitatori sulla rotta di Ulisse, tra Scilla & Cariddi, in un tour leggendario tra le due sponde dello Stretto ricercatissimo dai turisti nord Europei e Asiatici. A Villa San Giovanni tutti i moli sono stati dismessi creando un grande parco acquatico che è un ambito osservatorio naturalistico e scientifico nello Stretto.
Il turismo innescato dal Ponte ha generato un indotto enorme, con decine di migliaia di lavoratori impiegati nel settore che sta continuando a crescere di stagione in stagione, con arrivi sempre più numerosi e quindi un pullulare di strutture ricettive e locali volti a rispondere alla domanda dei turisti.
La vita sorride, adesso, alla “Metropoli della Fata Morgana“. Dove la magia del mito si fonde con l’innovazione tecnologica e il progresso della modernità. Finalmente Messina e Reggio Calabria hanno smesso di vivere nella nostalgia di un passato glorioso, ma possono avere l’orgoglio di essere tornate un punto di riferimento strategico e ambito a livello internazionale grazie alla realizzazione di una grande opera di eccezionale valore ingegneristico e scientifico. Dalla Magna Grecia al terzo millennio, questa terra è tornata a recitare un ruolo da protagonista nel mondo.