Reggio Calabria, centro storico senz’acqua. Imprenditori imbufaliti: “come vogliamo fare turismo?”

Anche il centro storico di Reggio Calabria - e da giorni, e coi turisti, e con le strutture, e con i ristoranti - è senza acqua. E gli imprenditori, giustamente, non ne possono più

StrettoWeb

Reggio Calabria senz’acqua. Quante volte lo abbiamo scritto in questi mesi? Tante volte. Tante davvero. Un po’ la zona nord, un po’ la zona sud. E poi perdite, guasti. E poi la politica che chiede uno “sforzo” (un po’ come ai tempi del Covid, quando chiedevano una mano ai cittadini). Perché i cittadini l’acqua non la devono sprecare, però poi guasti e perdite non si contano più, in città. E la colpa non è di certo delle persone. Condotte vecchie e mai un metodo nuovo ed efficace per rivoluzionare il sistema idrico. Solo accuse, scaricabarile. Insomma, le solite.

Il problema è che, negli ultimi giorni, la carenza idrica ha colpito con forza il centro storico di Reggio Calabria. Ed è un disastro, un dramma. Perché ancora i turisti ci sono, e anche tanti. In fondo, siamo ancora a fine agosto. Abbiamo visto le code al Museo, le file da Cesare, il successo dei voli Ryanair. Però, e non vogliamo metterci nei panni degli imprenditori, cosa andiamo a rispondere a un turista che si lamenta che nella camera dell’hotel manca l’acqua?

E infatti chi investe in questa città è imbufalito, sul piede di guerra. Chi possiede strutture ricettive, alberghi B&b, cosa deve fare? Come si deve comportare? A chi si deve rivolgere? Uno di loro, Lorenzo Mazzitelli, responsabile di una struttura in pieno centro, è arrabbiatissimo e si sfoga ai microfoni di StrettoWeb: “siamo senz’acqua da giorni, siamo in una situazione di merda. Cosa devo fare? Come mi devo muovere? E’ possibile che debba fare acrobazie per garantire acqua a chi viene a soggiornare qui? Perché in questa città non si vuole capire che la stagione turistica non va dal 4 al 21 agosto?”.

L’intervistato è una furia, è rammaricato anche per quella che è la sua storia: “io sono nato qui e sono qui da sempre, da oltre 50 anni. Reggio Calabria ha delle potenzialità pazzesche, è uno dei posti più belli e voi non avete idea quanti turisti ci sono oggi in città. Però, come vogliamo fare turismo così?”.

Gli aggiornamenti della Sorical

Da qualche giorno, la Sorical sta informando ufficialmente in merito a quello che accade nel centro storico. Per giorni, la società ha dovuto chiudere il serbatoio di Trabocchetto, quello che alimenta il centro storico, programmando un complesso lavoro di riparazione di una perdita con la costruzione di un bypass. Un lavoro, effettuato anche nelle ore notturne, che prosegue ancora oggi. Ma i giorni cominciano ad essere tanti, le strutture in sofferenza e gli imprenditori imbufaliti.

“Spesso Sorical si trova ad operare in situazioni di oggettiva difficoltà a causa del disordine infrastrutturale dei sottoservizi. In questo caso a Reggio Calabria siamo costretti a costruire un bypass del tratto di condotta che dai pozzi Calopinace si alimenta il serbatoio Trabocchetto. Il motivo? sopra la condotta sono state posate altre linee di servizi che impedisco l’accesso alla condotta. Quindi una semplice riparazione diventa un lavoro molto complesso da eseguire”, scriveva ieri Sorical. Oggi, invece, informa che “sono in corso di completamento a Reggio i lavori di costruzione del bypass sull’acquedotto Calopinace, si prevede la messa in esercizio in serata”.

Pur premiando la buona volontà e l’impegno di Sorical, presente il più possibile con il servizio autobotte, non è concepibile una situazione del genere, nel 2024, nel pieno centro di una città che vive – soprattutto in questo periodo – un movimento turistico quest’anno anche con pochi precedenti.

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