Reggio Calabria, scarcerato marocchino accusato di estorsione e stalking: “evento di lieve entità, solo poche centinaia di euro”

Il Benallal era stato oggetto di ordinanza di custodia cautelare in carcere perché accusato di aver posto in essere atti persecutori

StrettoWeb

Accusato di reati gravissimi quali estorsione, tentata estorsione e stalking il cittadino marocchino Benallal Yassine difeso di fiducia dall’avv. Fabio Tuscano del Foro di Reggio Calabria ha ottenuto il riconoscimento della lieve entità del fatto estorsivo e la scarcerazione immediata con applicazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Il Benallal era stato oggetto di ordinanza di custodia cautelare in carcere perché accusato di aver posto in essere atti persecutori in danno un cittadino reggino oltre ad episodi di estorsione e di tentata estorsione in danno dello stesso e della di lui sorella. Era stato chiesto il giudizio immediato stante l’evidenza delle prove raccolte e l’imputato per il tramite del proprio difensore aveva inoltrato richiesta di abbreviato.

In sede di udienza la procura aveva chiesto la condanna dell’imputato mentre il difensore oltre a chiedere l’assoluzione con ampia formula aveva chiesto al GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria di applicare al caso di specie la sentenza della Corte Costituzionale n.120 del 2023 sul riconoscimento dell’estorsione di lieve entità atteso che comunque le somme estorte dal Benallal rientravano nelle poche centinaia di euro.

All’esito del giudizio il Gip condannava l’imputato alla pena di anni tre di reclusione riconoscendo l’estorsione di lieve entità e accoglieva l’istanza del difensore che in sede di discussione aveva avanzato istanza di revoca misura stante la giovane età dell’imputato nonchè la partecipazione attiva al processo e il periodo di carcerazione patito in carcere.  L’imputato veniva quindi scarcerato dal carcere di Arghillà ove si trovava con applicazione del divieto di avvicinamento.

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