Sanità in Calabria: “ambulanze non medicalizzate, carenza di Medici e di Servizi di Emodinamica”

Il pensiero del Dottore Enzo Amodeo: dallo stupore alla rassegnazione, sperando nella reazione e nella protesta da parte di tutti

StrettoWeb

“Il problema della carenza di Medici (soprattutto ospedalieri) e della carenza di Risorse Umane nella loro globalità, è ormai assurto agli onori della cronaca, ma i vari rimedi finora adottati hanno dato ben pochi risultati, anzi, in alcuni casi il rimedio è stato peggiore del male. Mancano idee e progetti ed è fortemente carente la formazione culturale di amministratori ed amministrati, che opprime i principali protagonisti (Medici, Infermieri ed Operatori socio-sanitari) dell’erogazione di servizi di qualità all’utenza, dove si registra un bisogno di salute che va oltre ogni immaginazione. In questo scenario inquietante, la parte più debole è rappresentata dagli Operatori Sanitari e da quella parte di utenza che, consapevole delle difficoltà, chiede umilmente che venga rispettato il proprio diritto alla salute e si rivolge ai Sanitari di turno a cui, nella stragrande maggioranza dei casi esprime sentimenti di gratitudine”. E’ il pensiero espresso dal Dottore Enzo Amodeo.

“L’altra faccia della medaglia è rappresentata da quanti, Operatori Sanitari del profilo organizzativo e pazienti arroganti, pretendono soluzioni immediate da parte dei pochi superstiti che operano nel settore dell’emergenza-urgenza e che sono costretti a subire insulti, ordini di servizio dal contenuto maniacale e, a volte, aggressioni fisiche e verbali. Fatta questa breve e doverosa premessa, al fine di far comprendere meglio le difficoltà a cui si va incontro nell’esercizio delle funzioni a garanzia della salute dei cittadini, cito alcuni casi emblematici di real-life”.

“La crescita esponenziale delle malattie coronariche e le caratteristiche orografiche del territorio calabrese rendono sempre più urgenti e necessari i servizi di Emodinamica, al fine di poter effettuare terapie salva-muscolo per queste malattie tempo-dipendenti, di cui si parla ormai da tempo immemorabile. Alle difficoltà derivanti dalla sempre maggiore frequenza di accessi nelle Cardiologie sprovviste del Servizio, si aggiunge la difficoltà a reperire posti letto disponibili nelle Emodinamiche del territorio e oggi, ancor di più, la difficoltà ad avere Ambulanze prontamente disponibili, con servizio medico a bordo per poter affrontare le emergenze aritmiche che sono la causa principale di morte improvvisa nelle patologie infartuali. Ed ecco che arriva il rimedio peggiore del male, dai piani alti della Sanità calabrese si dispone che le cardiologie che debbono effettuare il trasferimento debbono creare un servizio di pronta disponibilità per Medici e Infermieri che dovranno accompagnare in ambulanza il malcapitato paziente. Ma, quali Medici ed Infermieri?”.

“Quelli che sono rimasti ormai uno solo per turno e che garantiscono l’assistenza in Reparto H24, le consulenze al PS e nei Reparti, l’attività ambulatoriale per esterni e la pronta reperibilità per il Servizio di Cardiostimolazione oltre che l’ambulatorio tre volte a settimana per il controllo degli elettrostimolatori cardiaci, di cui la Cardiologia di Polistena è rimasta uno dei pochi baluardi? Non è forse più meritoria l’attività svolta in termini di collaborazione con il P.O. di Locri, dove recentemente i dott.ri Spanò e Guerrisi si sono recati per effettuare una procedura di sostituzione di pacemaker scarico di paziente ricoverato in Rianimazione?”.

“Oppure la procedura di sostituzione di pacemaker resincronizzante ad un paziente portatore di CRT-D (dispositivo elettronico salvavita molto complesso), per scarica avanzata della batteria nella Cardiologia/UTIC e Cardiostimolazione del P.O. di Polistena, ormai tra i pochi Centri di eccellenza qualificati nel settore e di cui i cittadini della Piana di Gioia Tauro, della Locride e di gran parte della provincia di Reggio Calabria, dovrebbero andare orgogliosi? Tutto ciò a fronte delle invettive dei familiari (l’arroganza), di cui è stato messo a conoscenza il Garante per la Salute, per il fatto che il giorno precedente il paziente non era stato controllato per motivi organizzativi che afferiscono alla cronica carenza di personale. In attesa che si riconoscano i meriti di chi lavora con impegno, dedizione e con gravi rischi per la propria salute, si spera di non dover pensare che l’ingratitudine umana sia più grande della misericordia divina, che è infinita!”, conclude l’intervento.

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