Sicilia, De Luca a Pellegrino: “pronto al confronto, dia risposte ai miei quesiti”

Sicilia, De Luca: "anche sulla gestione dell’emergenza idrica posso dare lezioni di buona amministrazione a Pellegrino ed al suo dante causa Schifani"

StrettoWeb

“Anche sulla gestione dell’emergenza idrica posso dare lezioni di buona amministrazione a Pellegrino ed al suo dante causa Schifani! Piuttosto che invocare i risultati di quelle campagne elettorali che io affronto non da lacchè ma in prima persona, senza il bollino Cichita e senza voti in prestito come ormai fa Forza Italia, il buon Stefano Pellegrino, che dicono non aver mai amministrato nemmeno un condominio, perché non risponde nel merito delle questioni serie che abbiamo posto altro che caciara”, è quanto afferma il sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca.

“Ecco i quesiti”

Gli riformulo i temi posti con quesiti e disegnini visto che non ha compreso: Nella considerazione che tutte le serie pluviometriche già dal 2022 indicavano un crollo delle piogge confermato nel 2023 con andamenti da siccità conclamata, si chiede perché solo nell’aprile 2024 si è proceduto alla richiesta per la dichiarazione di stato d’emergenza per la Sicilia avvenuta successivamente nel maggio 2024 a stagione estiva alle porte? considerando che con deliberazione di giunta regionale Deliberazione n. 100 dell’11 marzo 2024 era stato dichiarato lo stato di emergenza regionale, per la grave crisi idrica nel settore potabile per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani ” e che trattasi di uno stato di emergenza regionale senza risorse e senza deroghe, tranne per norme regionali poco utili alle finalità di che trattasi, perché, sebbene già in ritardo non si è proceduto con tale delibera a richiedere lo stato di emergenza nazionale? Considerando che il 22 maggio 2024 è stata approvata la delibera di apprezzamento dell’accordo di coesione relativo ai fondi FSC 21-27, sottoscritto successivamente in data 27 maggio 2024 tra le Regione Siciliana ed il governo nazionale, non sarebbe stato opportuno, avendo in corso una programmazione pari a 6.3 mln di euro, destinare somme ben più importanti al commissario per l’emergenza idrica rispetto alle esigue risorse oggi a disposizione? È intenzione del Commissario modificare l’accordo di coesione di cui alle risorse FSC 21 27, riducendo le risorse destinate al Ponte sullo stretto di Messina, stante l’emergenza idrica in Sicilia, per destinare maggiori risorse ai lavori di rifacimento della rete idrica o per nuovi punti di captazione?“, prosegue De Luca.

Considerando che la OCDPC 1084 prevede la predisposizione di un piano di interventi da attuare in forza di poteri e risorse commissariali, perché non si è pensato ad un piano di interventi senza copertura finanziaria, oltre a quello finanziato con le esigue risorse commissariali, per il quale nominare soggetti attuatori i sindaci o i gestori dei servizi idrici e sui quali utilizzare le deroghe previste all’articolo 5 della citata ordinanza del capo della protezione civile nazionale? Considerando che la durata degli interventi del piano commissariale non doveva superare i mesi 3 (durata 1-3 mesi) in relazione alla finalità di immissione in rete di maggiori quantitativi idrici, esiste un’istruttoria che ha definito la scelta di quali interventi finanziare con i 20 milioni commissariali (cantierabilità, quantità di acqua immessa in rete, etc etc) ed è possibile visionarla? Visto che la citata OCDPC 1084/2024 prevede specifiche procedure in deroga per alcuni interventi e che gli uffici regionali risultano parte integrante dell’azione del commissario regionale (Presidente della Regione Siciliana), sono state previste modalità organizzative particolari, mediante apposite disposizioni e direttive regionali, per organizzare gli uffici preposti al rilascio delle prescritte autorizzazioni utili alla realizzazione di pozzi, allacci e quant’altro necessario all’aumento dell’immissione di risorse idriche ed irrigue nelle reti di distribuzione?“, aggiunge De Luca.

“Considerato che ai sensi dell’articolo 167 del codice dell’ambiente prevede che “Nei periodi di siccità e comunque nei casi di scarsità di risorse idriche, durante i quali si procede alla regolazione delle derivazioni in atto, deve essere assicurata, dopo il consumo umano, la priorità dell’uso agricolo ivi compresa l’attività di acquacoltura di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 102.”, è stato disposto il distacco delle utenze e delle forniture industriali non necessarie al fine di garantire l’uso umano e, in subordine quello agricolo? Sono state previste delle modifiche normative e regolamentari regionali utili e necessarie a favorire la realizzazione di nuovi allacci idrici a scopo potabile? Perché non è stato direttamente il commissario a requisire i pozzi privati e/o abusivi in forza dei poteri di cui all’OCDPC 1084 demandando (scaricando) sui sindaci tale carico e senza poteri derogatori di cui alla citata OCDPC 1084/2024? Questi solo alcuni interrogativi per riproporre i temi che evidentemente Pellegrino non ha compreso”, sottolinea De Luca.

“Attendo risposte”

Ora attendo una risposta, non da Pellegrino ma da soggetti che ne hanno titolo fermo restando che potremmo fare anche un bel confronto magari anche con tutti i Sindaci dei comuni siciliani che stanno pagando le conseguenze di un governo regionale che pensa agli affari politici svendendo la sanità il trasporto pubblico ed anche l’aria che respiriamo. Pellegrino mentre pellegrini verso lo yacht di Schifani pensaci bene agli argomenti della prossima replica che ti sarà ordinata”, conclude De Luca.

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