L’angioletto e il diavoletto, il bene e il male. Che lottano, che battagliano. Sembra vincere uno, sembra cadere l’altro. Ma poi quest’ultimo si rialza e reagisce, prendendo il sopravvento. E’ la dura vita di Arghillà, il quartiere a nord di Reggio Calabria noto – purtroppo – per le vicende che tutti conosciamo. Ma c’è una parte di Arghillà che non vuole stare a guardare: combatte, piange, si arrabbia, ma non si abbatte. E’ l’Arghillà “del fare”, quella che vuole costruire e non distruggere, che vuole contribuire alla rinascita.
In questi giorni, nel quartiere, sono state installate delle panchine. Nuove, bianche, segno di cambiamento, ottenute grazie a un progetto. Uno dei tanti che, nel futuro prossimo, arricchiranno Arghillà di questo e tanto altro, grazie ai milioni dei fondi P.I.N.Q.U.A. Intanto, queste panchine sono state realizzate nell’area giochi, per via del progetto Ecolandia “F.A.T.A.” (Fuoco, Acqua, Terra, Area e… Comunità).
Alla voglia di cambiamento e rinascita però, purtroppo, si contrappone il “diavoletto”, il male di cui sopra. Nella giornata di sabato, infatti, più di dieci auto sono state incendiate vicino al campetto. Non è il primo incendio recente, bisogna essere consapevoli che non sarà l’ultimo. Ma è di certo l’ennesimo colpo sferzato a quella parte di quartiere che pretende semplicemente normalità, che pretende luce, armonia, colori, civiltà. Ad oggi la lotta continua, ma la speranza è che un giorno finisca come nelle fiabe…