A volte ritornano. Ogni tanto, visto che qualcuno si potrebbe dimenticare, è giusto tornare parlare (blaterare?) di Fascismo. Lo fa il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, parlando di Autonomia Differenziata. Lo aveva già fatto, nei mesi scorsi. Esagerando. Ed esagera tutt’ora, così come tutti coloro che parlano di Fascismo da quando si è insediato il Governo Meloni. Che, a differenza di tanti Governi tecnici succedutisi negli ultimi anni, è stato legittimamente eletto dal popolo. E’ democrazia, altro che Fascismo. Tra l’altro, quell’Autonomia di cui si parla, è nata dalla Sinistra. Lo dice la storia, lo dicono i fatti, ma tant’è.
“L’autonomia differenziata è una norma fascista come ogni legge che mina la democrazia, i diritti e l’uguaglianza fra le persone. Le cose vanno chiamate col loro nome e dobbiamo continuare a costruire un’alternativa di programma e di colazione ai governi di destra della Regione e del Paese”, le parole esatte di Falcomatà, ospite a Bagnara alla festa provinciale del Partito Democratico. “E’ un accordo fra partiti giocato sulla pelle dell’Italia e sul futuro dei cittadini. Su queste cose tiene il Governo e non possiamo accettare che il Presidente della Regione Calabria, dopo aver votato sì all’autonomia differenziata in Conferenza Stato-Regioni, esprima dubbi a legge ormai approvata. Se aveva perplessità poteva e doveva esprimerla nella sede giusta, svolgendo appieno il ruolo istituzionale di difesa del territorio di cui ha l’onore di essere Presidente. Non l’ha fatto. Anzi, si è tirato indietro anche di fronte alla possibilità di impugnare la norma insieme ad altri Presidente di Regione. Non credo che i calabresi possano continuare a farsi prendere in giro. La Regione Calabria ha tanti problemi che il regionalismo differenziato aquirà”.
“Non può passare inosservato – ha continuato Falcomatà – che dentro lo stesso partito ci sia chi esce pavidamente dall’aula per non opporsi ai diktat di fazione oppure, in Senato, che il relatore della legge sia stato un parlamentare calabrese celebrato dallo sventolio di bandiere di chi, a Pontida, invoca la secessione. Su queste basi si fonda questo Governo: lo scambio delle riforme. Stanno insieme così. Nel frattempo, però, in Calabria continuiamo a faticare e a morire, a dover capire in che direzione va il nostro Paese e se è la stessa che ci chiede l’Unione Europea. Perché se l’Ue ci da i finanziamenti per fare gli asili nido, il Governo italiano non li distribuisce per gestirli. Questa è l’autonomia differenziata: affonda le unghie nella carne viva delle famiglie. Oggi la certezza è che ci sia un difetto di nascita, una discriminazione rispetto alle possibilità di chi nasce quì e chi altrove”.
La sanità
Un altro esempio è la sanità: “Abbiamo registrato l’ennesima aggressione a personale medico e paramedico del GOM. Questo avviene non solo perché nei nostri ospedali esistono problemi di sicurezza, ma per i limiti dell’organizzazione dell’offerta e delle infrastrutture della rete ospedaliera sul territorio metropolitano. Perché, se sono stati sottratti i fondi del Pnrr per l’ospedale di Locri o il nosocomio della Piana, è del tutto evidente che ogni cosa debba essere gestita dal GOM impossibilitato ad impattare una domanda così forte. Ma invece si fanno contratti a 6 e 3 mesi, concorsi ai quali non partecipa nessuno, nonostante siano tanti i medici e gli infermieri che vorrebbero ritornare a costruire un futuro nella loro terra che sia stabile, sicuro e non provvisorio. Sono temi che la Regione, titolare esclusiva della materia sanitaria, non può continuare ad eludere, ancor più se la figura del Governatore coincide con quella del commissario straordinario”.
Depuratori e idrico
“Assistiamo a tutto questo – ha aggiunto il sindaco metropolitano – mentre siamo costretti a registrare l’estate peggiore per le coste calabresi con i depuratori che non funzionano, con la gestione centralizzata e l’erogazione dell’idrico fortemente voluta dalla Regione che ha portato numerose crisi nei territori ed i sindaci bersagliati dalla popolazione, con gli incendi dei nostri boschi rispetto a quali non si è fatto nulla. Però, per qualcuno, la buona notizia è che, forse, Uber arriverà anche in Calabria. Ecco, attraverso la battaglia sull’autonomia differenziata, dobbiamo iniziare a costruire un percorso di alternativa a questo governo regionale di influencer e lo dobbiamo fare sui temi, portando all’attenzione dell’opinione pubblica le inefficienze ed i problemi non risolti da chi, a gennaio, sarà al quinto anno di governo della Regione, un centrodestra che è stato alla guida della Calabria per 22 degli ultimi 30 anni. Non crediamo alla favoletta che è da poco che governano”.
“Questa è la battaglia sulla quale ci dobbiamo concentrare – ha concluso Giuseppe Falcomatà ringraziando, per il lavoro portato avanti, la segretaria nazionale Elly Schlein, il segretario regionale Nicola Irto e quello metropolitano Antonio Morabito – anche in vista del prossimo referendum e della realizzazione di una forza e di un programma politico alternativo, come coalizione, al centrodestra regionale e nazionale”.