Fedez, concerto dopo la morte di un bimbo: è caos. Lui attacca la stampa, ma il padre del piccolo sbotta

Fedez ha cantato in Sardegna, poche ore dopo la morte di un bimbo di 9 anni: indignazione della comunità e del padre del piccolo, ma lui replica

StrettoWeb

Fedez finisce ancora al centro delle polemiche, dopo il video virale (con problemi all’autotune) nel Messinese e soprattutto dopo questi giorni caldi Reggio Calabria (il concerto sarà martedì sera). Sabato il cantante si è esibito a Ozieri, Comune in Provincia di Sassari, poche ore dopo una tragedia che aveva scosso il paese: la morte del piccolo Giole Putzu, bambino di 9 anni travolto e ucciso dal crollo di una porta da calcio, mentre giocava con gli amichetti nel campo sportivo comunale “Meledina”. A sollevare il caos la stessa comunità, stupita dallo svolgimento dell’evento – come a Reggio anche in questo caso in occasione della festa patronale in onore della Beata Vergine del Rimedio – come se nulla fosse successo, con migliaia di persone giunte da tutta la Sardegna a saltare e cantare, poche ore dopo la tragedia.

Le polemiche hanno costretto il Sindaco Marco Peralta a intervenire: “visto il gran flusso di persone, gli organi di pubblica sicurezza hanno ritenuto di non dover sospendere l’evento in programma per ragioni di ordine pubblico. La perdita di una giovane vita è un dolore incommensurabile. Le parole servono a poco. È il momento del silenzio, del rispetto del dolore altrui e della riflessione”, la giustificazione del primo cittadino, che ha motivato la scelta dietro questioni di sicurezza e ordine pubblico.

La replica: “fate cagare”

Non si è fatta attendere, sui social, la replica di Fedez stesso. Nonostante le critiche e l’indignazione di molte persone, il cantante ha attaccato la stampa e l’informazione italiana, insultandola: fate cagare, rilanciate questo schifo sperando di riaccendere la polemica del giorno”. Il rapper respinge le accuse, precisa di aver saputo della tragedia poco prima di salire sul palco e di aver chiesto al pubblico di osservare un minuto di silenzio “per commemorare Gioele ed esprimere la nostra vicinanza alla famiglia. Nessuno si è permesso di dire nulla. Vergona a chi? Ma come si fa ragazzi?”.

La risposta del padre: “ti facevo più umano, potevi avere rispetto”

Peccato che oggi a Ozieri siano stati annullati tutti gli appuntamenti previsti nella festa patronale. E se Fedez dice che la stampa si inventa notizia, ecco arrivare le parole del padre del piccolo. Ivan Putzu, sui social, ha chiesto più rispetto per il figlio, facendosi portavoce dell’indignazione di una comunità. Ciao Fedez, ti facevo una persona più umana visto che hai de figli. Io, padre di Putzu Gioele, il bambino deceduto a 200 metri, in quel momento che cantavi ad Ozieri ero per terra, con mio figlio, chiedendogli di riaprire gli occhi e chiedendo di prendere la mia vita e di lasciare vivere lui. Noi abitiamo ad Olbia, siamo venuti a Ozieri perché mio figlio cantava le tue canzoni e voleva vederti cantare dal vivo. Tutto questo non gli è stato possibile. Potevi non cantare per una sera e rispettare il mio dolore“.

Le indagini

Intanto proseguono le indagini coordinate dalla Procura di Sassari e condotte dai carabinieri della Compagnia di Ozieri per accertare l’accaduto e attribuire eventuali responsabilità. Al momento nessuna persona risulta iscritta sul registro degli indagati. La pm Maria Paola Asara, titolare dell’inchiesta, ha disposto il sequestro della salma, che è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Sassari, dove nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia.

I carabinieri oggi sono tornati sul campo sportivo per fare ulteriori accertamenti e hanno portato via la porta crollata. Si tratta di una porta mobile, di quelle da calcetto spesso utilizzate sui campi per gli allenamenti o per le partite dei piccoli.

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