Incendi in Calabria, i Verdi contro la Regione: “bilancio drammatico”

"Il bilancio degli incendi boschivi è già drammatico": la pesante nota di Europa Verde contro la Regione Calabria

StrettoWeb

La pioggia degli ultimi giorni ha fermato gli incendi boschivi che imperversavano sul territorio della città metropolitana. Infatti, anche quest’anno abbiamo dovuto assistere alla devastazione di migliaia di ettari di boschi percorsi dal fuoco (nel 2023 erano stati ben 3.759 ettari) favorita da un sistema di avvistamento e spegnimento di terra del tutto inadeguato. Basti pensare che il Piano Antincendi boschivi della Regione Calabria per questa stagione estiva prevedeva per tutto il territorio metropolitano appena 55 addetti allo spegnimento e 8 addetti all’avvistamento! Eppure, già il Piano dell’anno scorso ammetteva che ‘vaste aree sono completamente scoperte e che quindi le squadre non garantiscono un intervento immediato e adeguato in funzione degli elementi naturali a rischio”. Comincia così la nota di Gerardo Pontecorvo, Portavoce della federazione metropolitana di Europa Verde/Verdi di Reggio Calabria.

“Per chi non volesse fermarsi alle frettolose dichiarazioni di “efficienza” messo in luce dal sistema antincendio nella stagione in corso basterebbe una breve escursione nell’entroterra reggino (Terreti, Straorino, Ortì e dintorni) per rendersi conto della reale dimensione del “fenomeno incendi” che il supporto dei mezzi aerei (della Regione e dello Stato) non riesce evidentemente a controllare. A riprova di questo fallimento operativo è interessante leggere i dati della superficie media dei singoli incendi che l’anno scorso era stata di 34 ettari (la più alta in Calabria) e che è certamente destinata a crescere anche quest’anno”.

“Sarebbe forse superfluo ricordare che oltre alla grave perdita di biodiversità vegetale e animale, le conseguenze degli incendi saranno anche un sensibile aumento di CO2 nell’atmosfera, un accentuarsi della crisi idrica, ulteriori danni economici nel settore agricolo e forestale e un peggioramento del già delicato quadro idrogeologico con il successivo formarsi di frane diffuse lungo i versanti più ripidi, e vere e proprie alluvioni a seguito delle piogge soltanto un po’ più intense del solito”.

“E cosa è stato fatto per la prevenzione indiretta e diretta degli incendi che si sarebbe dovuta incentrare sull’informazione e sull’educazione ambientale promossa anche dalle amministrazioni locali, e su interventi concreti sul territorio come disposto dalla Legge regionale 22 dicembre 2017, n. 51? Ai sensi dell’art. 8 della legge la Città metropolitana e i singoli comuni avrebbero dovuto provvedere entro il 31 maggio per le strade di competenza alla pulizia delle banchine, cunette e scarpate, mediante la rimozione di erba secca, residui vegetali, rovi, necromassa, rifiuti e ogni altro materiale infiammabile, creando idonee fasce di protezione, per evitare il propagare del fuoco alle aree circostanti o confinanti. E i pascoli e i boschi demaniali si sarebbero dovuti proteggere con una adeguata manutenzione colturale e la creazione di viali parafuoco. Eppure, per queste inadempienze la norma prevede adeguate sanzioni che però nessuno provvede ad elevare”.

“Si assiste puntualmente a cerimonie di inaugurazione per la messa a dimora di qualche albero ornamentale mentre nello stesso momento a pochi chilometri di distanza migliaia di alberi e animali vengono divorati dalle fiamme! E tra non molto, nella ricorrenza della festa degli alberi, ci saranno le ennesime passerelle istituzionali per la piantumazione di uno o due alberelli a dimostrazione del proprio interesse per la natura…”

Basta con dichiarazioni bugiarde, discorsi retorici e gesti simbolici! Che si progettino e finanzino, piuttosto, consistenti rimboschimenti per compensare almeno in parte i boschi perduti negli incendi. La federazione metropolitana di Europa Verde ritiene che questa situazione non si possa più accettare, e che l’ambiente debba essere difeso in primo luogo dagli enti (Regione, Città metropolitana, comuni) con l’impiego di consistenti risorse economiche e umane. Deve essere un impegno prioritario e concreto che può creare anche notevoli opportunità lavorative, come abbiamo analizzato, anche nel campo della prevenzione e della lotta attiva agli incendi. La tutela dell’ambiente non è una scelta ma un dovere che ogni amministrazione responsabile dovrebbe fare proprio per il bene presente e futuro del territorio e di chi lo abita”, si chiude la nota.

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