Meloni, stading ovation a Confindustria e stoccata sull’Autonomia: la battuta sul Sud che stronca gli scettici

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuto all'assemblea 2024 di Confindustria: tutti i temi toccati, dal lavoro a Giustizia, IA e non solo

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Lunghissimo intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’assemblea 2024 di Confindustria. “E’ la prima volta che intervengo”, ha esordito il Premier riferendosi anche al Presidente Orsini, al debutto anche lui. Numerosi i passaggi del discorso della premier sono stati accompagnati dagli applausi della platea con una vera e propria standing ovation finale. Meloni ha spaziato da lavoro a famiglie e imprese passando a Gren Deal, Economia, Intelligenza Artificiale e non solo.

“Avete saputo dimostrare nelle difficoltà le capacità del tessuto produttivo, smentendo i pronostici” dice la premier. “La capacità del nostro tessuto industriale è stata spesso sottovalutata, però, fatemi dire da chi è abituato a essere sottovalutato, che arriva nella storia di tutti il momento in cui non conta più quello che si presuppone, conta il valore che le persone hanno e quello che è, non quello che si vorrebbe”. Per le imprese “quel momento è arrivato con le crisi, la pandemia prima e poi la guerra”. Ma le crisi, è tornata a ribadire, “nascondono anche opportunità”.

“Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano soprattutto dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’assemblea di Confindustria.

Imprese: “sono loro a creare ricchezza, non lo Stato”

In merito alle imprese, il Premier sottolinea l’importanza che questo Governo – in piena linea con la sua ideologia – ha nei confronti delle stesse, considerate linfa vitale, vero motore del paese, e non di certo nemici da ostacolare. Non è lo Stato a creare ricchezza, ma le imprese e i loro lavoratori. Lo Stato deve fare la sua parte, creare l’ambiente più favorevole possibile. E abbiamo garantito stabilità, che in Italia è una eccezione. Abbiamo disegnato una strategia per la nazione, e se non ci sono idee non ci possono essere investimenti”, ha spiegato. “Abbiamo dato chiaro il messaggio che lo Stato non avrebbe disturbato chi voleva fare ma gli avrebbe camminato accanto come un alleato – ha aggiunto -. Abbiamo anche detto dei ‘no’ quando andavano detti, perché i soldi dei cittadini non si gettano dalla finestra”.

Manovra “ispirata al buon senso”

La manovra sarà “ispirata al buonsenso e alla serietà, con particolare attenzione a famiglie, imprese e difesa della salute cittadini. Sono pronta al confronto non solo sulla legge di bilancio, sentendo anche i sindacati. Noi alla fine definiremo quali sono i provvedimenti che possono dare il moltiplicatore maggiore, seguendo l’impostazione che abbiamo avuto in questi anni. Ci saranno queste priorità, quelle che noi abbiamo continuato a indicare”.

Per la presidente del Consiglio “le non molte risorse a disposizione” devono essere impegnate “nel sostegno alle imprese che assumono e creano posti di lavoro, nel rafforzamento del potere d’acquisto dei lavoratori e delle famiglie, con particolare attenzione alle famiglie con figli, non per scelta etica ma per necessità economica, e nella difesa della salute dei cittadini”.

“Non ci sarà un bonus per la ristrutturazione della seconda o terza casa ne un reddito di cittadinanza” ha detto la premier. “Abbiamo definitivamente chiuso quella stagione, l’Italia aveva bisogno di chiuderla. Dire basta a questo costume di gettare soldi dalla finestra per ottenere consenso facile è un vantaggio di chi dispone di una legislatura, e non un anno, per costruire la propria visione. È una novità importante per l’Italia perché noi abbiamo pagato economicamente l’instabilità dei Governi, il mal funzionamento della giustizia o l’aver speso soldi per tamponare invece che per risolvere i problemi del Mezzogiorno”.

Autonomia Differenziata, la frecciata

A proposito di Sud e di divario col Nord, la stoccata Giorgia Meloni la lancia con l’Autonomia Differenziata. “Dicono che vogliamo dividere Nord e Sud” con l’autonomia differenziata “come se adesso fossero uniti, come se non ci fosse un divario e non fosse aumentato, come se questo governo non avesse già dimostrato, fatti alla mano, di” puntare a “consentire al Sud di dimostrare il proprio valore, libero da condizionamenti della politica e da un approccio “clientelare”. “Non è che l’autonomia crea divario tra Nord e Sud, ma tra classi dirigenti responsabili e quelle che non lo sono state, al Sud come al Nord”. Il Mezzogiorno, ha aggiunto, “non è più fanalino di coda” e la scommessa del governo è per un meridione “che competa ad armi pari”.

Lavoro

“C’è ancora tanto da fare” e “noi saremo ancora più efficaci. Il prossimo obiettivo che abbiamo davanti è aumentare la produttività del lavoro” dice, snocciolando i risultati sull’occupazione. “Mai così tanti italiani avevano lavorato dall’unità d’Italia oggi”, ha rivendicato.

Intelligenza artificiale

“Non credo che lo sviluppo dell’IA si debba e si possa frenare, ma faremmo un errore enorme se non lo governassimo, perché l’impressione che ho io è che con l’avvento velocissimo delle tecnologie prendiamo il vantaggio senza saper riconoscere i rischi” dice la premier. “Per governarlo serve la politica. I rischi sono molti, come il divario competitivo che può creare nel sistema geopolitico”, come l’impatto sulla “democrazia” e “sul mondo del lavoro”.

Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea

“Penso che quello di Raffaele Fitto vicepresidente esecutivo della Commissione europea – ha sottolineato Meloni – sia un risultato che ci deve inorgoglire tutti, da portare a casa con il contributo di tutti, perché non è commissario di governo ma italiano e l’Italia deve fare quel che può per aiutarlo a ricoprire un incarico così importante”.

Il Green Deal

“Sono d’accordo con Orsini, lo ringrazio per essere stato molto chiaro su questo, sui risultati disastrosi frutto di un approccio ideologico del Green Deal europeo: decarbonizzazione al prezzo di deindustrializzazione, ha detto, è una debacle, è così”. Meloni ha confermato “l’impegno per correggere queste scelte”. “Lo vogliamo dire che è non intelligentissima come strategia? E lo diciamo perché siamo amici dell’Europa e vogliamo difendere la capacità industriale europea. Le persone amiche dell’Europa devono avere il coraggio di dire le cose che non funzionano”.

Citato Draghi

“Come correttamente ha sottolineato Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività europea, gli ambiziosi obiettivi ambientali dell’Europa devono essere accompagnati da investimenti e risorse adeguati, da un piano coerente per raggiungerli, altrimenti è inevitabile che la transizione energetica e ambientale vada a scapito della competitività e della crescita. Varie volte in Consiglio europeo ho fatto notare che non ha molto senso dotarsi di strategie e poi non creare strumenti per realizzarle: senza strumenti le cose alla fine non si riescono a fare”.

La Giustizia

“Dicono che vogliamo fare la riforma della giustizia per controllare la magistratura, solo che invece noi togliamo il potere della politica di scegliere una parte dei membri del Csm, per costruire un sistema che finalmente liberi la stragrande maggioranza dei giudici che vogliono fare bene il loro lavoro dal giogo delle correnti politicizzate”, ha spiegato la presidente del Consiglio.

Pubblica amministrazione

“Abbiamo avviato la stagione dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego: avviata nel 2023, intendiamo accelerare nel 2024” dice la presidente del Consiglio a proposito dei dipendenti pubblici.

Pnrr

Per il Pnrr, sottolinea la premier, “entriamo nella fase più delicata, in cui le risorse devono arrivare a terra. L’obiettivo è alla nostra portata” assicura.

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