Lungo intervento di Giorgia Meloni a Rete 4, alla trasmissione “4 di sera”. Il Presidente del Consiglio ha parlato di pensioni, assegno unico, Autonomia Differenziata, bonus, disoccupazione e non solo. “Noi avevamo poche risorse e le abbiamo concentrate su poche cose importanti: basta con i bonus a pioggia e con i soldi buttati dalla finestra”, ha detto ribadendo un concetto già espresso oggi sui social.
Disoccupazione
“Per molti anni l’Italia è stata fanalino di coda, ora non c’è più questa situazione: oggi l’Italia cresce di più dell’eurozona, cresce più di Francia e Germania. E sono molto importanti i dati sull’occupazione: c’è il tasso più basso di disoccupazione dal 2008 e il più alto tasso di occupazione da quando Garibaldi ha unificato l’Italia. Crescono i contratti a tempo indeterminato e diminuisce la precarietà. Sull’esportazione quest’anno siamo la quarta nazione al mondo, non era mai successo”.
“Il merito grosso” dei risultati economici dell’Italia “è delle imprese, del sistema produttivo, dei lavoratori, della loro determinazione, dei loro sacrifici, della loro creatività. Il governo tenta di aiutarli restituendo un’autorevolezza e una credibilità all’Italia, nel mondo, restituendo una stabilità a questa nazione, soprattutto in chi deve prendere le decisioni, perché nessuno vuole investire in una nazione nella quale può cambiare tutto ogni giorno e cambia tutto ogni giorno, ci vuole continuità anche per avere investimenti, e con politiche economiche serie”.
Assegno unico
“Io non ho alcuna intenzione di abolire l’assegno unico. Io lo sto difendendo. L’Europa ha aperto una procedura d’infrazione perché noi dobbiamo dare l’assegno unico anche a tutti gli immigrati residenti in Italia anche se i loro figli non sono qui e questo rischia di far diventare l’assegno insostenibile. Allora la sinistra ci dia una mano piuttosto a difendere questa misura invece di fare propaganda su notizie inventate”.
Pensioni minime
“Pensioni minime è una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse. In questi due anni noi abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita, ma abbiamo fatto una rivalutazione al 120% per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo. L’abbiamo fatto facendo crescere di meno le pensioni che erano molto alte, un’opera secondo me equa, che continueremo a fare perché sicuramente queste persone sono quelle che hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato”.
Autonomia Differenziata
“L’Autonomia differenziata non è una legge che sta introducendo questo governo. Esiste nella Costituzione italiana da 23 anni, da quando cioè fu fatta una riforma del titolo quinto nel 2001, e al governo c’era esattamente la sinistra. Che ha introdotto il principio per cui lo Stato poteva dare altre materie da gestire alle Regioni. Solo che hanno introdotto il principio e non l’hanno mai normato”.
“Noi normiamo questo principio introdotto da loro e lo normiamo proprio per garantire che quando l’autonomia si realizzerà in nessun modo possa accadere che questo crei una sperequazione, una differenza, un divario tra alcune regioni ed altre. Come lo facciamo? Il presupposto dell’introduzione dell’autonomia differenziata voluta da questo governo è una cosa che si chiama livelli essenziali delle prestazioni”.