Messina: è polemica tra sindacati e Atm, il botta e risposta

Fit Cisl e ORSA attaccano Atm Messina sulla gestione della rimessa e del rifornimento. La replica dell'azienda

StrettoWeb

Fit Cisl e ORSA attaccano Atm Messina sulla gestione della rimessa e del rifornimento. “Dietro il sipario dell’efficienza di ATM che il management aziendale propaganda ad ogni occasione propizia, si celano le imposizioni che gravano sui lavoratori, costretti a condizioni di lavoro invivibili – affermano Fit Cisl e Orsa – Emblematica la condizione della rimessa e del rifornimento aziendali, gestiti in costante carenza di personale, con servizi igienici da terzo mondo riservati ai lavoratori. Abbiamo avvisato più volte l’azienda senza ottenere interventi risolutivi, pertanto non ci resta che fornire video e foto alla stampa, sperando che in seguito alla denuncia mediatica ATM S.p.A. decida di intervenire”, rimarca la nota.

“Non è più possibile gestire rimessa e rifornimento con due persone, di cui una spesso inidonea parziale con prescrizioni. Gli autisti al rientro in deposito sono costretti ad attendere e si creano lunghe code di bus in via La Farina che intasano la viabilità e il tempo perso per rientrare non viene riconosciuto ai conducenti come orario di lavoro e non è pagato. Incolpevoli i lavoratori di rimessa e rifornimento che operano in costante carenza di organico, spesso una sola persona deve controllare acqua e olio di decine di mezzi in coda e contemporaneamente rifornirli di carburante. Dopo la faticaccia, se i lavoratori hanno l’esigenza di lavarsi le mani, dai lavandini dei servizi igienici esce acqua sporca. Situazione drammatica anche nella tranvia, dopo l’intervento di ANSFISA che ha appurato la cronica disfunzione del sistema automatico di localizzazione ed ha intimato ad ATM di sopperire con manovre manuali, l’Azienda ha destinato alla manovra degli scambi altri lavoratori parzialmente inidonei con prescrizioni, anche donne in età avanzata istruite con un breve corso di formazione, che negli acquazzoni di questi giorni hanno dovuto operare in strada senza alcuna protezione contro la pioggia”, conclude la nota.

La replica di Atm

“Contrariamente a quanto sostengono le sigle sindacali Fit Cisl e Orsa, nel settore Rimessa e Rifornimento non esiste alcun problema organizzativo né di personale. L’unica criticità è invece rappresentata dal comportamento assai poco professionale di uno dei lavoratori adibiti a quell’area aziendale, che durante le ore di lavoro pubblica video su Tik Tok, omettendo di svolgere le mansioni a cui è preposto e provocando lui i disagi denunciati dalle due organizzazioni sindacali”, è quanto afferma in una nota Atm Messina. “Peraltro, il lavoratore in questione è iscritto a uno dei due sindacati firmatari della nota, che ben conosce la storia aziendale del dipendente, il quale ha dimostrato nel corso degli anni di essere poco incline a lavorare, in qualunque settore sia stato messo a svolgere servizio. Per quanto riguarda il colore giallastro dell’acqua immortalato con tanto di foto dai sindacati, è bene evidenziare che si è trattato di un episodio eccezionale, dovuto probabilmente a circostanze esterne. Atm spa sta comunque provvedendo ad effettuare tutte le verifiche del caso. In ultimo, in merito ai lavoratori individuati per l’esecuzione manuale della manovra degli scambi del tram, l’Azienda ricorda a Fit Cisl e Orsa di agire sempre nel rigoroso rispetto del CCNL Autoferrotranvieri”, rimarca la nota.

La controreplica dei sindacati

“L’ATM è perfetta, la colpa è sempre di qualcun altro… Questi sindacati hanno spesso sorriso (per non piangere) nel leggere le note che ATM SpA usa diramare in seguito alle segnalazioni/denunce del fronte sindacale. Pensavamo che le banali giustificazioni sistematicamente abbozzate dal management aziendale, già da sole fossero sufficienti per far comprendere al lettore arguto la sufficienza e il provincialismo mediatico con cui i vertici aziendali trattano tematiche serie come la sicurezza, la carenza di organico e la tutela della salute dei lavoratori”. E’ quanto affermano in una nota la Fit Cisl e ORSA. Pensavamo di aver visto tutto ma l’ultimo comunicato di ATM SpA dimostra che al peggio non c’è fine. In buona sostanza, in risposta ai video diffusi oggi da FIT CISL e ORSA per documentare le code interminabili di Bus che da mesi intasano via La Farina nella lunga attesa per rientrare in deposito, la direzione aziendale, che in preda a incontinenza di autostima ama ergersi ad esempio di efficienza di livello europeo, anche in questo caso individua il responsabile d’occasione e attribuisce la colpa dell’intasamento della viabilità a un singolo lavoratore iscritto a questi sindacati (guarda caso), che durante il servizio pubblicherebbe video su tik tok (sic!). Sarebbe stato più onesto di fronte ai messinesi, che non sono scemi, ammettere la temporanea disorganizzazione per conclamata carenza di organico e impegnarsi a risolvere in tempi brevi il disagio arrecato a cittadini e dipendenti. Ma per i vertici “dell’azienda perfetta” la colpa è sempre di qualcun altro! Anche la documentata acqua gialla che esce dai rubinetti dei servizi igienici destinati ai lavoratori avrà un responsabile, magari un altro pelandrone iscritto a questi sindacati che invece di lavorare inquina i pozzi per far dispetto a Campagna”.

“Che dire delle disfunzioni del Tram? Anomalie denunciate sempre da FIT CISL e ORSA che l’azienda ha costantemente smentito riempendo pagine di giornali e addossando ogni colpa alla negligenza dei conducenti. Alla fine è arrivata ANSFISA -Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali- e ha scoperto che la colpa non era dei conducenti negligenti ma del sistema automatico SSL che non ha mai funzionato, ed ha imposto ad ATM una procedure di emergenza, mai attuata prima, in attesa del ripristino dell’automazione. Un sommesso consiglio al patron di ATM appare doveroso, se realmente esistono questi dipendenti poco inclini al lavoro che rallentano la produzione, provi a inserirli nel cerchio magico che percepisce premi ad personam di 10.000 euro, con tale incentivo anche i più svogliati potrebbero convertirsi all’efficienza e allo stacanovismo”, conclude la nota.

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