Così il Messina ricorda Totò Schillaci: lo striscione allo stadio e il messaggio commovente

Il Messina ricorda con commozione ed affetto, nel corso del match contro la Casertana, l'ex attaccante Totò Schillaci

StrettoWeb

In campo questa sera Messina e Casertana, per uno dei posticipi del girone C di Serie C. Non una gara qualunque, per la squadra dello Stretto, che gioca con il lutto al braccio per via della morte di Totò Schillaci, il quale ha militato per ben sette stagioni al Messina. All’inizio della sfida, allo stadio è stato esposto uno striscione in suo onore. Nonostante l’assenza degli ultrà per la protesta prolungata contro la proprietà, la tifoseria non ha fatto in modo che mancasse un ricordo per quello che era un idolo non solo a Messina ma in tutta Italia.

Il messaggio social

Nel momento esatto del fischio d’inizio, il club ha anche diffuso un profondo e commovente messaggio social. “L’Italia tutta, e il mondo, ti ricorda per la tua partecipazione da protagonista inaspettato a Italia ’90. Noi “Bastardi”, e tutti i messinesi, vogliamo ricordarti quando appena 17enne arrivasti a Messina. Sei diventato subito il “fratellino” di tutti noi, e tutti noi abbiamo da subito sentito la necessità di proteggerti. Introverso, umile e anche un pò impaurito, ma determinato, testardo, con tanta “fame” e la consapevolezza di dover cogliere quell’occasione per poter fare quello che, come dicevi tu: “era l’unica cosa che sapevi fare!”, si legge.

“Sei diventato da subito uno di noi, uno dei “bastardi” di Scoglio, e credimi, Totò, non era facile entrare a far parte di quella squadra, molti non ci sono riusciti. Ma tu con il tuo sorriso, la tua umiltà, la tua disponibilità e la tua voglia ne sei entrato a far parte a tutti gli effetti. Sei entrato nel cuore di quella squadra e di tutti i messinesi. Ognuno di noi, a suo modo, ti ha accolto, protetto e, permettimi di dire, orgogliosamente, ha contribuito alla tua crescita calcistica e personale. Forse, senza dircelo, ognuno di noi aveva capito da subito la bella persona che eri e il campione che saresti diventato, andavi quindi tutelato perchè tu non sprecassi, per inesperienza, il tuo talento. Proprio per questo con te sono stato a volte anche un pò severo e duro, come quella volta che a San Benedetto dovetti tirarti uno schiaffo per calmarti mentre ti “scagliavi” contro un arbitro che ti aveva appena ammonito. Tu eri il mio, il nostro, fratellino ed io da fratello maggiore volevo difenderti perchè sapevo quanto era importante per te la tua carriera”.

“Eri il nostro fratellino, ma spesso eri tu quello che salvava la squadra dalle situazioni difficili in campo. Se oggi mi chiedessero cosa manca alla Nazionale o alle grandi squadre italiane, avrei la risposta pronta: mancano giocatori come te, con la tua imprevedibilità, con la tua furbizia calcistica, con la tua voglia di giocare a calcio e con la tua passionalità, ma soprattutto mancano giocatori che come te, fuori dal campo eri una persona comune, una persona perbene, disponibile, con il sole dentro, una persona che appena ne ha avuto la possibilità ha pensato a chi aveva più bisogno senza mai dimenticare da dove eri partito”.

“Mai avrei pensato di doverti scrivere un messaggio in queste circostanze, ma il Signore ti ha voluto con se, e da fratello maggiore ti affido al nostro amato Professor Scoglio, al nostro amorevole Dott Ricciardi e al nostro premuroso Ciccio Currò che sono sicuro ti hanno già accolto come tanti anni fa. Un giorno quella squadra si ricomporrà e torneremo ad abbracciarci. Fai buon viaggio Totò, riposa in pace e ricorda che si resta “BASTARDI” per sempre! Il tuo Capitano, tutti i bastardi e tutto il popolo messinese”.

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