Le organizzazioni del Sud Italia scontano un secolare deficit, in termini di produttività, nel confronto con quelle del Nord. Secondo i dati dell’Istat e come confermato anche da un recente report della CGIA di Mestre la produttività nel Sud Italia è inferiore di circa il 30% rispetto al Centro-Nord, un quadro aggravato anche dal consistente assottigliamento di base produttiva subito dal Mezzogiorno tra il 2007 e il 2022, come svelato dal rapporto Svimez 2023: quasi – 30% di valore aggiunto, contro una flessione del 5,2% nelle regioni centro-settentrionali.
Una delle chiavi per la crescita e lo sviluppo delle organizzazioni del Sud Italia, riducendo così il gap produttivo pagato rispetto al Nord, è rappresentata dall’investimento nel capitale umano. Avere collaboratori soddisfatti e fiduciosi dell’ambiente in cui lavorano, come emerge dal report Best Workplaces in South Italy 2023, stilato da Great Place to Work Italia ascoltando il parere espresso da oltre 160mila collaboratori impiegati in più di 300 aziende che lavorano nel bel paese, è un vantaggio competitivo molto importante e decisivo, con effetti diretti sui principali indicatori di produttività e business di un’organizzazione.
I numeri
Prendendo in considerazione due indicatori generali quali la Media Trust Index e l’Overall Satisfaction, il report della società leader mondiale per la cultura organizzativa, evidenzia come il 76% dei collaboratori impiegati in una delle realtà produttive del Sud Italia abbia fiducia verso l’azienda per cui lavora contro il 69% dei dipendenti impiegati nel centro-nord Italia e il 44% della media italiana. Il divario si amplia ancora di più (+9%) rispetto al grado di soddisfazione generale: nel Sud Italia l’82% dei collaboratori è soddisfatto del proprio ambiente di lavoro, contro il 73% dei dipendenti del centro-nord e il 48% del dato medio italiano. Le aziende più virtuose del Mezzogiorno che investono nell’ascolto e nel miglioramento del benessere hanno quindi collaboratori più soddisfatti e fiduciosi del proprio ambiente lavorativo rispetto alla media italiana.
Ciò evidenzia come in Italia sia in atto un vero e proprio cambiamento culturale sui temi del benessere dei collaboratori negli ambienti di lavoro, che coinvolge anche le aziende del Sud: queste ultime, come segnalato dall’Istat, rappresentano circa un terzo (28%) del tessuto produttivo italiano ma solo il 5% delle organizzazioni che hanno svolto l’indagine con Great Place to Work Italia ha la propria sede centrale nel Mezzogiorno. Inoltre, sulla base dei dati dell’ultimo numero del “Panorama economico di mezz’estate del Mezzogiorno” pubblicato dal centro studi SRM, al II trimestre 2024 si contano oltre 1,72 milioni di imprese attive al Sud con un consolidamento della presenza di società di capitale che segna un +4% rispetto al 2023, contro un +3,3% per l’Italia. Tra le eccellenze imprenditoriali del Mezzogiorno analizzate da Great Place to Work Italia un terzo è situato tra Puglia (29%) e Abruzzo (29%), seguono Calabria e Campania (14% a testa) e infine ci sono la Sardegna e il Molise (7% a testa); escluse eccellenti la Sicilia e la Basilicata che per il momento non hanno realtà produttive best workplaces sul loro territorio.
Le parole di Alessandro Zollo
Tra i settori, invece, spiccano l’Information Technology (36%), seguita da servizi finanziari & assicurazioni e servizi professionali (14%), manifattura e produzione e servizi industriali (7%). “Dopo quasi 40 anni di studi internazionali e 25 anni di studi in Italia sul mondo del lavoro sappiamo che per incrementare la produttività è fondamentale che le aziende adottino strumenti avanzati di analisi e gestione organizzativa – spiega Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia –. Come realtà leader a livello mondiale per la cultura organizzativa, crediamo nella necessità di sfruttare appieno le potenzialità inespresse delle realtà produttive del Sud Italia che pagano un deficit cronico in termini di produttività e performance economiche rispetto alle competitor del Centro Nord, ed è per questo che siamo impegnati quotidianamente al fianco degli imprenditori e dei manager per supportare la crescita economica e sociale del territorio, mediante l’implementazione e lo sviluppo di percorsi di ascolto attivo dei collaboratori”.
Ma quali sono le tematiche principali che contraddistinguono le aziende del Mezzogiorno nel confronto diretto con i loro competitor attivi nel Centro Nord? La differenza più marcata a vantaggio delle realtà meridionali si registra rispetto al tema dell’innovazione (+14%), seguono senso di squadra e retribuzioni (+12%), meritocrazia (11%), motivazione personale (10%), work-life balance (9%) e eNPS – Employee Net Promoter Score (+8%), indicatore diretto che misura quanto le persone sono legate all’azienda e siano contente del datore di lavoro, rispondendo positivamente all’affermazione “Raccomanderei la mia azienda come un ambiente di lavoro eccellente alle persone che conosco”. “Le aziende più virtuose del Mezzogiorno che decidono d’intraprendere un percorso di ascolto dei feedback dati dai propri collaboratori e di miglioramento del clima organizzativo interno – prosegue Zollo – ottengono risultati eccellenti in termini sia di soddisfazione generale sia di fiducia verso l’organizzazione, addirittura migliori rispetto a quelli delle altre aziende del Centro e Nord Italia”.
Great Place to Work Italia dimostra la sua concreta vicinanza al tessuto produttivo e agli imprenditori del Mezzogiorno per accompagnarli lungo il percorso di crescita economica e sociale con la campagna “In Sud We Trust”. L’obiettivo è quello di incentivare economicamente le organizzazioni del Sud Italia, offrendo loro la possibilità di accedere a strumenti di ascolto dei dipendenti, di migliorare il proprio Trust Index e di creare ambienti di lavoro che promuovano il benessere e l’innovazione.