Una morte assurda, un destino beffardo. Non ce l’ha fatta Chiara Jaconis, la turista colpita domenica pomeriggio alla testa da una statua caduta da un balcone nel centro di Napoli. La donna si trovava in via Sant’Anna di Palazzo, ai Quartieri Spagnoli, per un ultimo giro prima del ritorno a casa previsto nella serata di domenica con un volo in partenza dall’Aeroporto di Capodichino.
La donna era stata ricoverata all’Ospedale del Mare dopo aver ricevuto le prime cure all’ospedale Vecchio Pellegrini, ma è deceduta oggi in seguito alle gravi ferite riportate. Chiara Jaconis, 30 anni, era di Padova, ma il padre ha origini reggine, per la precisione di Locri.
Il padre si complimenta coi medici
Lo stesso, parlando ai giornalisti, ha ringraziato i medici dell’ospedale del Mare di Napoli per l’impegno profuso nel tentativo di salvare la figlia. “Quando mi hanno detto che dovevo venire a Napoli, pur essendo io calabrese di origine – le parole di Gianfranco Jaconis, amministratore di condomini molto noto a Padova – avevo qualche pregiudizio verso questa città. Per cui pensavo di arrivare in un ospedale fatiscente. Ho trovato, invece, un bellissimo ospedale ma soprattutto medici e paramedici che hanno dimostrato tutta la loro umanità, oltre alla loro professionalità, e sono entrati nel mio cuore. Li voglio ringraziare pubblicamente, devono essere orgogliosi di quello che sono, sono stati fantastici. A loro il più grande degli abbracci”. Infine un’ammissione: “ho rivisto tutti i miei pregiudizi, ho trovato un ospedale favoloso e soprattutto una umanità di cui non avevo dubbi ma toccarla con mano è diverso. Per cui complimenti a Napoli, alla sanità campana e a questi fantastici medici”.
Il cordoglio dell’A.C. Locri
“L’A.C. Locri 1909 esprime con immenso dolore il suo cordoglio per la tragica e prematura scomparsa di Chiara Jaconis, una giovane vita spezzata in circostanze inaccettabili, che lasciano un vuoto incolmabile nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta. La nostra società si unisce alla famiglia in questo momento di profonda sofferenza, stringendosi con affetto e vicinanza al papà originario di Locri, alla mamma e a tutti i familiari, amici e conoscenti di Chiara”. Così in una nota il club di Serie D.
“La dinamica degli eventi che hanno portato alla perdita di Chiara non può essere ignorata: un episodio segnato dalla tragica combinazione di sfortuna, negligenza e irresponsabilità, che assume contorni criminosi per la sua pericolosità nei confronti della salute e della sicurezza pubblica. È inaccettabile che, in un mondo in cui il valore della vita dovrebbe essere al primo posto, possano verificarsi episodi di tale gravità”.
“L’A.C. Locri 1909, nel pieno rispetto del dolore dei familiari, chiede con forza che venga fatta piena chiarezza su quanto accaduto. È nostro dovere, non solo come società sportiva, ma come membri della comunità, esigere giustizia per Chiara e per la sua famiglia. Nessuna famiglia dovrebbe mai trovarsi a vivere una tragedia così devastante, e non possiamo permettere che simili episodi si ripetano. Ci appelliamo con determinazione alle autorità competenti affinché si faccia luce su questa vicenda e si perseguano con rigore coloro che, con il proprio comportamento negligente, hanno causato questa irreparabile perdita. La giustizia per Chiara è la giustizia per tutte le persone che credono nel rispetto della vita e della dignità umana”.
“In questo momento di grande dolore, l’A.C. Locri 1909 è vicina alla famiglia Jaconis, e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere e voler bene a Chiara. La sua memoria resterà viva nei nostri cuori, e il suo ricordo sarà un costante richiamo al nostro impegno nel difendere il valore della vita e della sicurezza di tutti. Per Chiara. Per la sua famiglia. Per la giustizia”.