Potrebbe sembrare strano, perlomeno a qualcuno, eppure le vicende degli ultimi mesi – riguardanti il Ponte sullo Stretto e gli l’Ordine degli Architetti di Messina – hanno generato un interesse ancora maggiore rispetto a quello che c’è normalmente sull’opera di collegamento. Il dibattito è sempre molto forte e attivo: lo percepiamo, lo raccontiamo, lo notiamo. Ma le varie prese di posizione, e delle scelte forti, hanno portato con sé caos, polemiche e non solo.
Il riferimento è alla scelta di un Architetto, Venera Leto, che ha deciso – e lo ha detto pubblicamente – di cancellarsi dall’Ordine degli Architetti di Messina dopo quasi 20 anni. I motivi sono legati alle parole del Presidente dell’Ordine, Pino Falzea, il quale ha semplicemente affermato quello che secondo lui dovrebbe essere il ruolo della città dello Stretto all’interno dell’opera di collegamento stabile: protagonista, e non vittima sacrificale dello scorrere degli eventi. Tutto questo ha provocato la divisione delle solite fazioni, come fosse tifo da stadio, acuite ancor di più di quello che può essere il normale confronto. E per questo siamo rimasti sorpresi.
Il gruppo di lavoro per il Piano Territoriale Regionale siciliano
Superata questa fase, però, l’Ordine degli Architetti riparte con una nuova sfida, come comunicato quest’oggi. Quella di costituire un gruppo di lavoro in relazione al Piano Territoriale Regionale siciliano, il cui incontro è stato molto partecipato. “Noi come Ordine intendiamo dare un contributo centrale alla formazione dello strumento, per questo abbiamo costituito un gruppo operativo di lavoro”, le parole di Pino Falzea. “Il PTR è uno strumento di area vasta fondamentale per ridisegnare l’assetto territoriale ed economico dell’Isola e richiede pertanto grande attenzione e partecipazione, per costruire il futuro della nostra Isola”.
Insomma, il Ponte direttamente non c’entra, ma la realizzazione dell’opera passa anche da quella che sarà la rivoluzione della città. Che, come appunto ha affermato Falzea non molto tempo fa, non deve stare affatto a guardare.