Quello del Ponte sullo Stretto continua ad essere un argomento caldo. Il solito dibattito, gli annunci, le volontà del Governo che proseguono (in coerenza col programma elettorale), le varie tappe, le richieste, le integrazioni, le dichiarazioni forti, le armi anche “sporche” (come dilaganti fake news) dei contrari per cercare di screditare l’opera. Insomma, c’è chi guarda al passato, c’è chi al passato invece si vuole fermare o ci vuole addirittura tornare.
Chi il Ponte sullo Stretto lo vuole, invece, lo desidera, lo sogna e lo considerare una grande occasione per lo sviluppo del Sud, guarda sicuramente al futuro. L’Ingegnere Giuseppe Palamara, sostenitore e grande appassionato, si è lasciato andare a un’ipotesi proprio guardando al futuro. Riguarda l’opera e le possibili Olimpiadi del 2036 in Italia.
Così scrive. “21 settembre 2016 per la nazione italiana è un giorno triste. La sindaca grillina di Roma Virginia Raggi pianta il presidente del CONI Giovanni Malagò e il presidente del comitato promotore per le Olimpiadi di Roma 2024 (sì proprio quelle che si sono disputate quest’estate a Parigi) Luca Cordero di Montezemolo che invano l’attendono in Campidoglio come da appuntamento istituzionale preso per definire il progetto Roma 2024, quel giorno infatti scadevano i termini della conferma italiana al CIO. Ma Virginia è a mangiare un piatto di minestrone in una trattoria vicino la stazione Termini, un modo molto cafone e grillino per dire: no Roma non vuole le Olimpiadi del 2024, ditelo al CIO”.
“Ma adesso l’Italia ci riprova e per il 2036 (il CIO deciderà l’estate prossima), le candidature sono ben due: Torino e Firenze-Bologna. Chiaro che tra 12 anni, essendo il Ponte sullo Stretto di Messina già operativo da 4 anni, è molto probabile che le competizioni di vela verranno disputate nel campo di regata dello Stretto di Messina, non nuovo ad organizzare competizioni internazionali e che già nel 1982 organizzò il campionato mondiale di Windsurf vinto dall’azzurro Klaus Maran”, si legge.