“Noi della CURVA SUD, domenica, RIMARREMO FUORI e destineremo i soldi del ‘caro biglietto’ alle nostre famiglie, consapevoli che non è la nostra voglia di stare accanto alla nostra squadra che viene meno, ma l’inadeguata competenza di una società che, con superficialità, crede di poterci trattare come i burattini facendoci traslocare in un altro settore dello stadio. Se volete che la gente venga allo stadio occorrono rispetto per la piazza, per la storia e raggiungimento degli obiettivi! A tutto c’è un limite: NON SUPERATELO!!”. Così scriveva la Curva Sud della Reggina venerdì sera, in un durissimo comunicato dalle conseguenze importanti, considerando la risposta di ieri del Presidente Minniti, che ha minacciato un eventuale disimpegno dal club.
Detto, fatto, però. Perché gli ultrà amaranto oggi sono stati fuori dal Granillo, in occasione di Reggina-Vibonese di Coppa Italia Serie D. La Curva Sud è chiusa e inagibile, chi ha acquistato il biglietto in quel settore è stato spostato in Tribuna Coperta. Non sarebbe stata, comunque, granché piena, considerando la sempre maggiore disaffezione della piazza nei confronti di questa proprietà (ufficiali sono 953 tagliandi venduti, di cui 29 ospiti. Numeri desolanti e forse mai così bassi nella storia).
Quindi, come annunciato, il tifo organizzato si è ritrovato fuori dall’impianto, per cantare con bandiere, sciarpe e fumogeni. Tra i cori “della Serie D ci siamo rotti il ca…”, ma anche “meritiamo di più” e “tirate fuori i soldoni”, oltre ai soliti insulti a Saladini, Cardona e Gravina. Insieme a loro, prima del match, gli ultrà della Vibonese, che hanno espresso solidarietà, cantando insieme agli amici amaranto. All’interno dello stadio, invece, solo uno striscione, affisso proprio in Curva, nella parte bassa: “Prezzi folli, organizzazione scadente… così spegnete la passione della gente”, la scritta, la stessa della nota di venerdì sera. Si contestano, soprattutto, i prezzi alti per la gara odierna, oltre al settore chiuso – per la solita superficialità dell’Amministrazione – e a delle promesse sul mercato finora rivelate vane.