Reggio Calabria, Falcomatà valuta ordinanza per rinviare l’apertura delle scuole di una settimana

Reggio Calabria, con la città nel caos tra scuole inagibili e strade chiuse per la Festa in tutti i quartieri, il Sindaco Falcomatà sta valutando l'eventualità di emanare un'ordinanza che sposta l'inizio delle lezioni di una settimana

StrettoWeb

Lunedì 16 settembre, e cioè tra tre giorni, in Calabria così come in molte altre zone d’Italia o almeno in alcune tra le Regioni più importanti e popolose come Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Abruzzo, Liguria e Basilicata pari a 23 milioni di abitanti, poco meno del 50% del Paese, gli studenti tornano a scuola. Le scuole riaprono così come da calendari disposti dagli uffici Regionali con svariati mesi di anticipo, tanto che i genitori hanno già intrapreso la lunga maratona di acquisto dei libri e di tutto il materiale scolastico per i loro figli, mentre dalla politica si susseguono messaggi di auguri e in bocca al lupo per il nuovo anno scolastico.

A fare eccezione, però, in questo contesto di normalità ritrovata dopo la lunga pausa estiva, potrebbe essere Reggio Calabria. E non per un’allerta meteo catastrofica; neanche per un grande evento sportivo come potrebbe essere il passaggio del Giro d’Italia, o ancora per un’esigenza di massima sicurezza come potrebbe essere la concreta minaccia di un attentato terroristico. A Reggio Calabria, infatti, il Sindaco Falcomatà sta valutando in queste ore la necessità di emanare un’ordinanza che disponga il rinvio del ritorno a scuola di una settimana, a causa delle inefficienze della sua stessa Amministrazione comunale! 

Il caso dei plessi inagibili

Proprio sulla riapertura delle scuole a Reggio Calabria dilagano da settimane le polemiche tra l’Assessore Comunale Briante e i dirigenti scolastici a seguito della decisione del Comune di chiudere alcuni plessi dopo l’esito delle verifiche strutturali ai locali pubblici. Alcuni plessi non sarebbero sicuri: c’è il rischio concreto che possano crollare, soprattutto in caso di terremoto. Ma non è facile trovare una soluzione alternativa che contempli tutte le esigenze di studenti, insegnanti e personale. Così il Comune naviga al buio e non riesce a trovare una soluzione ai propri stessi provvedimenti.

Se poi aggiungiamo l’evidenza che l’ente ha deciso di spostare gli studenti in plessi in cui le stesse verifiche statiche non sono state neanche effettuate, come denunciato nei giorni scorsi dal consigliere comunale Angela Marcianò e poi confermato dallo stesso Assessore in un’intervista di pochi giorni fa ai microfoni di StrettoWeb, allora possiamo comprendere l’assurdità di quello che sta succedendo. Fatto sta che siamo a tre giorni dall’apertura delle scuole e l’ente non ha ancora fornito la soluzione definitiva che consenta il regolare ritorno in classe.

Il caso senza precedenti delle strade chiuse per la Festa

A questo delirio che si trascina da settimane, negli ultimi giorni è emerso il problema della viabilità. La stessa Amministrazione Comunale guidata da Falcomatà ha brillantemente deciso di stravolgere le tradizioni storiche della città in occasione della Festa di Madonna, organizzando per la prima volta ben 7 concerti e installando un mega palco a piazza Indipendenza con la conseguente chiusura al traffico del Lungomare per otto giorni, ignorando totalmente l’ipotesi di piazza del Popolo o di tutte le altre location che tradizionalmente venivano utilizzate per consentire ai concerti di svolgersi in luoghi e modalità che non avrebbero compromesso il regolare funzionamento della città.

Dopo le prime chiusure del centro storico, Falcomatà è stato costretto addirittura a bloccare i lavori della zona Sud del Lungomare chiudendo il cantiere per modificare l’ordinanza e metterci una toppa, disponendo quantomeno il doppio senso di marcia in via Marina alta. Ma non basta, non può bastare e non sta bastando: la città è nel caos per le numerose strade chiuse in tutti i quartieri, anche perchè la stessa Amministrazione Comunale ha deciso di installare le giostre a Botteghelle (non succedeva da oltre 25 anni), chiudendo anche qui 6 strade fondamentali per la viabilità cittadina, e le bancarelle a Pentimele (anche qui con chiusure e divieti di transito e sosta).

Contemporaneamente, la caduta di frammenti del ponte di Sant’Anna ha obbligato l’ente – che da anni ignora e anzi schernisce chi avvisa sui rischi della struttura – ad intervenire con urgenza sul manufatto, chiudendo al traffico persino le bretelle del Calopinace. Insomma, la città è totalmente off-limits e lo sarà almeno fino a mercoledì 18 (compreso), quando cioè almeno il Lungomare e tutte le strade limitrofe, conclusa la Festa, potranno essere riaperte al traffico (ma per un’altra settimana persisteranno le chiusure di Pentimele e Botteghelle, mentre sul ponte di Sant’Anna i tempi sono un’incognita).

La decisione di Falcomatà sulle scuole

Ecco perchè sul tavolo di Falcomatà c’è una doppia ipotesi: rinviare con un’apposita ordinanza il ritorno a scuola di una settimana non solo per quegli istituti che hanno i plessi inagibili e non sanno dove andare, o comunque hanno seri problemi a raggiungere le nuove sedi assegnate. Ma allargare la decisione a tutte le scuole della città, che quindi potrebbero riaprire soltanto lunedì 23 settembre, stravolgendo il calendario scolastico e portando gli studenti a perdere una settimana di apprendimento, studio e formazione, ritardando ulteriormente il ritorno alla normalità.

Che vuoi che sia, se poi non finiremo i programmi in tempo e le scuole sforneranno generazioni di somari: anche per i genitori il problema principale non è culturale ed educativo, ma sono già nel panico esclusivamente perchè attendevano con ansia quella data e adesso non saprebbero dove parcheggiare i figli per un’altra settimana. In ogni caso, il disagio sarebbe enorme. In una città normale la gente sarebbe già in piazza infuriata sotto la stanza del Sindaco con i forconi: lo stesso Comune che chiude le scuole, offre ai giovani l’esibizione di Fedez. Neanche il peggior padre di famiglia vorrebbe questo degrado per i suoi figli. Per questo Falcomatà riflette, comunque consapevole che a Reggio tutto gli è concesso. Emanare un’ordinanza di queste proporzioni lo esporrebbe all’ennesima clamorosa cattiva figura per la mancanza di capacità gestionale e amministrativa. Ma viste le condizioni della città (sempre provocate dalle sue scelte), quello che potrebbe succedere lunedì 16, qualora il Sindaco confermasse il regolare ritorno in classe, potrebbe essere molto peggio.

Le ipotesi di ordinanza al vaglio di Falcomatà

Al momento le ipotesi sul tavolo del primo cittadino sono tre:

  • rinviare di una settimana l’apertura delle scuole solo negli istituti con i plessi inagibili (tutte le elezioni inizierebbero regolarmente lunedì 16, ma quelle delle scuole con i plessi inagibili soltanto lunedì 23)
  • rinviare di una settimana l’apertura di tutte le scuole della città (tutte le lezioni inizierebbero lunedì 23)
  • rinviare di quattro giorni l’apertura di tutte le scuole della città (tutte le lezioni inizierebbero giovedì 19)

A tal proposito, appare chiaro che se giovedì 19 i disagi provocati dalle chiusure per la Festa e i concerti saranno superati, non è affatto scontato che invece vengano risolti quelli delle scuole con i plessi inagibili. Per queste, quindi, l’ordinanza potrebbe essere soltanto la prima, a cui potrebbero seguirne altre finché non si troverà una soluzione. E pensare che a Palazzo San Giorgio ci stanno lavorando “duramente” da mesi…

Su StrettoWeb nelle prossime ore tutti gli aggiornamenti sull’ordinanza, che potrebbe essere emanata entro poche ore. In ogni caso, tra oggi e domani.

AGGIORNAMENTO:

E’ ufficiale, tutte le scuole comunali chiuse fino a mercoledì. Tutte riapriranno giovedì 19.

Click qui per scaricare l’ordinanza del sindaco Falcomatà

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