Due condanne e quattro assoluzioni. Si è concluso così, davanti alla corte d’Appello di Reggio Calabria, il processo “Random” nato da inchiesta della Dda di Reggio Calabria che ha riguardato una presunta organizzazione che trafficava droga a Reggio Calabria nei locali della movida e che si riforniva di cocaina, marijuana ed eroina nella zona di Sant’Eufemia d’Aspromonte e Sinopoli.
I giudici di secondo grado hanno rideterminato a 20 anni di carcere la pena inflitta ad Antonio Massimo Condello ritenuto dagli inquirenti il “capo promotore” dell’associazione a delinquere. In primo grado, Condello era stato condannato a 20 anni e 4 mesi di reclusione. È stato giudicato colpevole anche Francesco Laurendi al quale la Corte d’Appello ha inflitto 17 anni di carcere. Accogliendo le ragioni degli avvocati Francesco Calabrese e Alba Nucera, i giudici hanno assolto Silvia Lipari (difesa dall’avvocato Massimo Pizzi) e Abdelrrahim Ghatoussi, che in primo grado, erano stati condannati rispettivamente a 10 anni e 6 mesi e a un anno e 6 mesi di carcere. Sono cadute le accuse anche per Yousseif Rachid detto “Italia Uno” e per Naim Faouzi, difeso dall’avvocato Giovanni Pizzi. Entrambi, nel primo processo, erano stati condannati a più di 10 anni di carcere, invece erano innocenti.
Il blitz era scattato nell’agosto 2019 quando i carabinieri avevano eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda secondo cui i pusher, alcuni dei quali nordafricani, operavano nel circolo ricreativo “Random” (da qui il nome dato all’inchiesta) che si trova al centro di Reggio e nei pressi di alcuni istituti scolastici della città.