È partito ufficialmente un nuovo progetto di telemedicina in Madagascar, che consentirà alla popolazione di accedere a screening ecografici, diagnosi e cure che altrimenti le sarebbero negate. Il progetto è stato avviato a Morondava, cittadina sulla costa occidentale del paese, alla presenza del Nunzio Apostolico Tomasz Grysa e del presidente della Conferenza episcopale malgascia e vescovo di Morondava Marie Fabien Raharilamboniaina, che hanno ricevuto la delegazione italiana presso il Dispensaire FMM Fanantenana.
Qui verrà istituito il primo centro cardiologico della regione, che soffre particolarmente la carenza di strutture ospedaliere e la mancanza di supporto diagnostico, laboratoristico e strumentale, oltre che di farmaci e personale adeguatamente formato, rendendo difficile la programmazione di un livello minimo di supporto assistenziale medico. Così in un comunicato.
Il progetto di telemedicina nasce grazie all’impegno di Ripartiamo Aps e del dottor Walter Morale, Direttore della UOC di Nefrologia e Dialisi dell’ASP di Ragusa, che hanno svolto una prima missione sanitaria in Madagascar a giugno, a seguito della quale hanno deciso di tornare nel paese con nuove forze e nuovi strumenti- spiega il comunicato- La seconda missione è partita proprio oggi con la consegna dell’ecocardiografo donato dall’UOC di Ortopedia dell’Ospedale Maggiore “Nino Baglieri” di Modica e degli ecografi donati dalla LILT provinciale di Siracusa. Questi macchinari renderanno possibile la nascita del centro di telecardiologia, sotto la direzione scientifica del dott. Giovanni Bisignani, Direttore U.O.C. Cardiologia dell’Ospedale di Castrovillari, ASP di Cosenza.
Ad effettuare i primi screening e la formazione del personale locale saranno medici e infermieri della Cooperativa Sociale San Bernardo di Latiano (Br), main sponsor del progetto, mentre referti e diagnosi saranno gestiti dal Centro Igea di Grottaglie e dall’UOC di Cardiologia di Modica, che intende promuovere un gemellaggio di solidarietà sanitaria tra l’ASP di Ragusa e Morondava.
Prosegue il comunicato: La missione, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio regionale della Puglia, dall’ASL di Brindisi e dal Comune di Latiano, è un grande segnale di solidarietà che arriva da tre regioni del sud Italia, Puglia, Sicilia e Calabria, unite per portare sollievo alla popolazione del Madagascar grazie alle competenze mediche e alla tecnologia, che rendono possibili nuove forme di assistenza ai pazienti.
“La prima volta che siamo stati a Morondava abbiamo constatato la precarietà delle condizioni in cui vivono le persone ma anche il loro grande cuore – spiega Mariacarmela Aragona, segretaria di Ripartiamo Aps – Non potevamo restare indifferenti, così abbiamo deciso di tornare nel paese e, grazie al supporto della Chiesa locale e dei nostri sponsor, stiamo inaugurando nuovi progetti a lungo termine che potranno avere dei risvolti positivi per l’intera popolazione”.
“Quando la Ripartiamo Aps mi ha contattato raccontandomi di ciò che accade in Madagascar ho deciso che non potevamo restare indifferenti- spiega Giuseppe Natale, direttore generale della Cooperativa San Bernardo- Abbiamo deciso di sostenere in prima linea la missione attraverso una nostra delegazione di operatori sanitari volontari, che insieme a me si sono recati in Madagascar per proporre forme organizzative alternative ed effettuare visite e screening, particolarmente negli ambiti nefrologico e cardiologico”.