Sila: gli zozzoni sporcano ma qualcuno si oppone e ripulisce tutto

Raccontiamo una bella storia di amore per l'ambiente che vede protagonisti due agenti, un assessore comunale, un capocantiere e una squadra di ex precari oggi Calabria Verde

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La località Lamparo è uno dei più bei boschi vicini alla città di San Giovanni in Fiore. Limitrofa al Germano, quest’area boschiva si divide tra zone private e un vasto demanio forestale di proprietà della regione Calabria. Incivili avevano trasformato un angolo di questo paradiso lungo la strada comunale in una discarica di rifiuti soprattutto costituiti da bicchieri, piatti e altro derivante dai vari pic-nic estivi. Il resto l’ha fatto il vento e gli animali, contaminando con i rifiuti il limitrofo bosco.

Grazie alla segnalazione e soprattutto alla perseveranza e coordinamento dei due poliziotti della Polizia Provinciale in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore, Giovanni Mancina e Gianluca Congi, è arrivata la segnalazione all’assessore all’ambiente del comune di San Giovanni in Fiore, Francesco Fragale che si è reso immediatamente disponibile come del resto ha fatto anche il capocantiere di Calabria Verde Leonardo Ivano Filippelli. Nella località infatti lavorano molti lavoratori forestali tra cui diversi provenienti dal precariato ex legge 15, transitati da poco all’azienda forestale calabrese. L’area è stata bonificata in brevissimo tempo con l’impegno concreto del comune silano e dell’azienda forestale, nonostante le difficoltà e le ristrettezze in cui spesso versano gli enti locali.

La natura appartiene a ognuno di noi e spetta a tutti i cittadini prendersene cura. Ricordiamo che abbandonare rifiuti può costituire un reato secondo le nuove norme in vigore e che alcune tipologie di rifiuti per degradarsi impiegano anche mille anni. Una lattina, ad esempio, impiega dai 10 ai 100 anni o una busta di plastica tra i 100 e i 1000 anni con le bottiglie di vetro che potrebbero addirittura arrivare a 4000 anni, un’eternità. Bisogna veramente riflettere prima di sfregiare un patrimonio unico e insostituibile. Una condanna senza appello agli zozzoni e agli sporcaccioni e un ringraziamento a chi invece si prende cura della Sila.

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