Antonio Ciccorelli, il vigile del fuoco morto ieri sera nel Foggiano, era molto esperto nel suo lavoro. Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 29 ottobre e tra un anno sarebbe andato in pensione dopo 34 anni di servizio trascorsi intervenendo in numerose emergenze non solo in Puglia. Nel 1996 era intervenuto per i soccorsi dell’alluvione in Calabria, a seguire per il terremoto nelle Marche nel 97, l’anno seguente alluvione a Quindici e Sarno.
Poi nel 1999 era intervenuto per l’alluvione a Cervinara e nello stesso anno ha affrontato a Foggia, sua città natale, la tragedia di viale Giotto, con il crollo del palazzo che costò la vita a 67 persone. Nel 2002 ha affrontato la tragedia del terremoto del Molise con il crollo della scuola di San Giuliano, poi l’incendio a Peschici, nel Foggiano, il terremoto all’Aquila nel 2009 e il terremoto nel centro Italia nel 2016. “Per me era più di un fratello“, ha confidato un collega.
Dolore e commozione stamani tra i tanti colleghi vigili del fuoco, tutti con le lacrime agli occhi. “Chi fa questo lavoro, mette in conto che possa capitare – dice un altro vigile – Ma quando succede è una tragedia. Un dolore atroce“. Era amato e stimato da tutti per il suo carattere, le sue doti umane, la sua professionalità e la capacità di saper affrontare tutte le emergenze. La camera ardente sarà allestita nella sede del comando provinciale dei vigili del fuoco.