“La diatriba legata all’annuncio del colosso “Baker Hughes” di rinunciare all’investimento di sessanta milioni nel porto di Corigliano, avente come contro altare la ferma posizione espressa dall’amministrazione comunale, ferma sul proprio ruolo di imporre (anziché concordare) all’agire economico un dialogo con la comunità locale e l’adesione al territorio, sembra rappresentare quel tipico scenario in cui la scelta di polarizzare un processo decisionale preclude la strada all’auspicabile sintesi che avrebbe potuto portare una rielaborazione in grado di coniugare quanto di meglio proposto da ognuno”. Comincia così la riflessione dell’Avvocato Francesco Ventura in merito al tema caldo di questi giorni legato alla scelta di Baker Hughes.
L’Avvocato fa un paragone con Cipro. “Ad un migliaio di chilometri più a Sud Est della nostra Calabria, analoghe situazioni vengono approcciate e di seguito gestite in maniera del tutto alternativa. Siamo a Cipro, uno Stato mediterraneo come noi, la cui popolazione residente è di poco inferiore a quella della nostra Regione, e di cui quella all’estero, sia di prima che di seconda generazione, ha dimensioni a noi analoghe”, si legge.
“Qui ha raggiunto il decimo anno la “Best Legal – B2B Conference”, un evento di iniziativa privata ideato dalla “VK Cyprus Group”, in cui circa cento cinquanta rappresentanti e delegati di altrettanti studi legali ciprioti ed imprese estere si incontrano per analizzare le problematiche ed individuare delle soluzioni che siano da un lato congeniali al perseguimento dell’interesse pubblico e dall’altro appetibili all’operato delle grandi aziende. Un dialogo atto a prevenire il formarsi di situazioni come quelle a cui stiamo purtroppo assistendo noi”.
“Anche grazie ai flussi economici attratti nel tempo dal super porto di Lemesos, Cipro è diventata nel corso dell’ultimo decennio un’isola che promette di diventare uno dei principali hub europei del FinTech. Una sfida di cui molti vedono le difficoltà (normative, infrastrutturali ed etiche) e per la quale le teste pensanti si sono messe all’opera, dimostrando uno spiccato senso di affari e corresponsabilità, affinché l’hub possa essere “portato in porto” e non scada in una “promessa di marinaio”, persa a discapito delle future generazioni. E per questo motivo, qui ci si confronta schiettamente prima, affinché al momento opportuno si sia pronti a coniugare investimenti milionari al rispetto della comunità locale ed in sinergia con l’interesse pubblico”, continua.
“Non sapevano collegare i Bronzi alla Calabria ma il Porto di Gioia Tauro sì…”
“Nota a margine: dialogando con avvocati ed imprenditori durante la “Best Legal – B2B Conference” a Lemesos, nessuno sapeva geograficamente collocare la Calabria o collegarla ai Bronzi di Riace; buona parte però dei miei interlocutori riuscivano invece a collocare geograficamente il porto italiano di Gioia Tauro e ben sintetizzarne strategicamente i punti di forza e di debolezza. Tale constatazione mi ha sì riempito di orgoglio, ma pure imposto uno spunto di riflessione che offro a mia volta ai Lettori, affinché ne possano trarre a loro volta le conclusioni”, conclude Ventura.