Calabria Film Commission, l’affondo del PD: “mortificati i lavoratori che hanno deciso di restare qui”

Calabria Film Commission, il gruppo del Pd: "mentre viene confermata la guida, l’organismo continua a penalizzare i lavoratori dello spettacolo che hanno deciso di restare in Calabria"

StrettoWeb

“Con la recente pubblicazione del bando produzioni 2024 da parte della Fondazione Calabria Film Commission abbiamo l’ennesima prova della gestione miope, infruttuosa e mortificante per le realtà del territorio che operano nel settore dello spettacolo. I vertici dell’organismo, che ha visto appena riconfermata la sua presidenza, continuano ad elargire risorse a produzioni che vengono in Calabria, fanno una scorpacciata di danaro pubblico e lasciano il nulla in termini di ricadute economiche, di sviluppo e di immagine per la nostra terra. Che cosa è rimasto di tutti questi investimenti portati fuori? Quali grandi risultanze hanno messo in campo le pseudo produzioni nazionali e internazionali?”.

Questi sono gli interrogativi che il gruppo del Pd rivolge alla presidenza della Film Commission e al governo regionale dopo un attento confronto con i rappresentanti sindacali degli operatori locali dello spettacolo. Interrogativi che erano già stati formulati all’interno di un’apposita interrogazione presentata dal consigliere Ernesto Alecci e che non ha avuto ancora risposta.

“Le tante professionalità che operano in Calabria: registi, sceneggiatori, produttori, attori, reparti tecnici, maestranze, si vedono puntualmente mortificate da determinazioni che vanno a premiare interessi di gruppi più o meno di potere della produzione italiana, sulla scia di quanto previsto dall’ultimo tax credit firmato dalla destra di Governo che ha affossato le realtà più piccole e indipendenti. Anche da un punto di vista occupazionaleprosegue la nota dem – non è più pensabile negare opportunità legittime a chi ha deciso di offrire il contributo artistico e professionale alla propria terra che dovrebbe essere un volano di crescita della collettività. Il cinema non dovrebbe avere colore politico o di parte, o favorire realtà produttive potenti che non hanno bisogno dei preziosi fondi sottratti ai calabresi, che con merito e abnegazione non devono più essere esclusi dalle possibilità di creare ed imporsi nel panorama nazionale. Esprimiamo, pertanto, pieno sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto che sono pronti ad intraprendere ogni iniziativa utile per far valere diritti, dignità e merito”.

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