Il consigliere regionale Pietro Molinaro ha aderito a Fratelli d’Italia. Il suo ingresso avviene in seguito ad una condivisione tra il coordinamento provinciale di Cosenza e regionale del partito, in accordo con i vertici organizzativi nazionali, e rappresenta un segnale significativo di fiducia nei valori e negli obiettivi che Fratelli d’Italia persegue a livello regionale e nazionale. Molinaro spiega i motivi che lo hanno portato ad abbandonare la Lega: “una decisione meditata, anche sofferta e non più rinviabile dopo oltre cinque anni di militanza iniziati con grande entusiasmo che si è progressivamente assopito, fino a quasi spegnersi, per due ragioni fondamentali: la mancata realizzazione in Calabria del “partito del territorio”, che la Lega aveva annunciato di voler essere; che per me significa partecipazione e
coinvolgimento delle persone e comunità, la virata della linea politica del partito, verso l’estrema destra, che non era prefigurabile nel 2019, l’anno della mia adesione al partito”.
“Mancata attuazione di una stagione congressuale”
“Quanto alla prima motivazione, essa trova la sua evidenza nella mancata attuazione di una stagione congressuale che conducesse ad eleggere un segretario regionale, forte del consenso dei tesserati della Lega in Calabria. Invece, dal 2019, ad oggi, siamo andati avanti con commissari dei quali non metto in discussione il valore, ma che non hanno avuto la forza di far pesare adeguatamente il consenso che la Lega ha raccolto in questi anni. Il partito, nel 2019, era privo di
responsabilità per la pessima amministrazione della Calabria degli anni precedenti, e si era dato l’obiettivo di coinvolgere le migliori risorse umane della regione per realizzare, anche nel Sud, il buon governo che la Lega aveva dato alle regioni del Nord. Al contrario si è rinunciato ai congressi e si è dato spazio a pulsioni individuali condite da egoismi senza alcuna visione. Nonostante i 95.400 voti (12,25%) delle regionali del 2020, nella Giunta Santelli arrivarono deleghe molto leggere. Dopo le elezioni regionali del 2021, abbiamo avuto un posto nella giunta Occhiuto, ed il partito ha deciso di far alternare nel ruolo di assessore tre nostri rappresentanti. In media ciascun assessore è rimasto in giunta per un anno. In queste condizioni non è possibile dare risposte a chi ci ha dato fiducia. Non era questa la Lega che si voleva realizzare in Calabria ed alla quale avevo aderito con entusiasmo nel 2019. Gli intendimenti iniziali per una “Politica vincente e virtuosa” sono andati smarriti“, rimarca Molinaro.
“No alla deriva all’estrema destra”
“La seconda motivazione, deriva anch’essa da una novità degli ultimi anni che non corrisponde alla linea politica che la Lega ha espresso fino al 2021. Mi riferisco alla virata del partito verso l’estrema destra che non ha precedenti e non corrisponde alla mia posizione politica. Ho sempre sostenuto e continuerò a farlo, le ragioni del centrodestra italiano, rivolte a valorizzare la promozione della libertà di iniziativa per la crescita economica, la sanità, i giovani, la difesa del potere d’acquisto delle famiglie la tutela dell’interesse nazionale e della Patria e la piena
adesione al processo di integrazione europeo nella prospettiva di un’Unione Europea più politica e meno burocratica. Al contrario la Lega sta assumendo, sia nei toni (ricordo l’aspra polemica con i vescovi in tema di autonomia differenziata) che nei contenuti e nei nuovi ingressi, posizioni estremiste con cui non posso concordare. In queste condizioni non trovo alternative ad uscire dal partito prendendo atto delle diversità che si sono create e acuite nel corso degli anni, pur conservando piena stima per le vostre persone. Con la stessa determinazione continuerò a lavorare per il bene della Calabria e dei calabresi”, conclude Molinaro.