La Calabria per Slow Wine 2025: tutti i numeri nella 15ª edizione della guida ai vini

Sabato 19 ottobre dalle 14 la grande degustazione al Superstudio Maxi di Milano con oltre 470 produttori e circa 1000 vini da assaggiare da tutta Italia

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2 Chiocciole, 3 Bottiglie, 8 Top Wine: questi i riconoscimenti assegnati in Calabria dalla Guida Slow Wine 2025, disponibile dal 23 ottobre in libreria e sullo store online di Slow Food Editore. Unico caso tra le pubblicazioni di settore, la quindicesima edizione è una guida corale, realizzata da 252 collaboratori che visitano tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato aggiornato e puntuale del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.

Due le novità importanti di quest’anno: tutte le aziende recensite non praticano il diserbo chimico, mentre con i Best Buy, che sostituiscono il riconoscimento del Vino Quotidiano, la guida segnala una selezione di Top Wine che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale. La prima scelta è un messaggio politico forte, che rispecchia il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto e quanto Slow Food sostiene da tempo contro l’uso della chimica di sintesi e, in particolare dei pesticidi, nelle colture, oltre che un ulteriore passo verso la costruzione di un rapporto sempre più armonico con la natura; mentre la seconda risponde a un’esigenza del mercato, dando una soluzione più in linea con i tempi e utile per i lettori che cercano un riferimento per orientarsi nel mondo della vitivinicoltura pulita e sostenibile.

La Calabria vista da Slow Wine

Il 2023 per il Centro-Sud Italia sarà ricordato come un anno segnato dalla peronospora della vite e dalle sue devastanti conseguenze. Tuttavia, rimarrà impresso anche per la straordinaria capacità dei viticoltori di trasformare le avversità in opportunità.

La Calabria che emerge da queste pagine è diversa: quest’anno dimostra che si raccolgono i frutti delle buone pratiche. È una Calabria permeata da un senso profondo di appartenenza, di civiltà e cultura. Un luogo dove il rispetto per il territorio e per il lavoro si intreccia con l’orgoglio di un percorso che non si lascia definire dalle difficoltà, anzi è simbolo di una terra dove i vigneti sono custoditi da mani che non conoscono la resa e che stanno forgiando un’identità sempre più forte e consapevole. È la Calabria che si distingue per l’ingresso in Guida di ben 8 nuove realtà vitivinicole, di cui 5 nella provincia di Reggio Calabria, 2 a Cosenza e una a Vibo Valentia; con 2 Chiocciole, 3 Bottiglie, 8 Vini Slow e un Best Buy. È il racconto di una regione che dimostra vitalità e determinazione, malgrado i tempi e il clima non siano più così favorevoli, mentre altrove si avverte una certa stanchezza narrativa.

La presentazione di Slow Wine 2025

Sabato 19 ottobre a Milano, negli ampi spazi di Superstudio Maxi, si svolge la presentazione nazionale dedicata alle cantine premiate, ai giornalisti e ai collaboratori della guida. Si comincia alle 10 con il convegno Il mercato chiede vini di pronta beva, ma il clima la pensa diversamente. Lo stato dell’arte di un settore in rapido cambiamento, un tema esplicitato anche nei video realizzati durante le visite in azienda dei collaboratori e inseriti con QR Code nelle singole schede in guida.

A partire dalle 14 e fino alle 20, segue la grande degustazione aperta al pubblico. Oltre 470 banchi di assaggio con la presenza diretta dei produttori, e oltre 1000 vini da assaggiare.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food e i soci Fisar), e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2025.

Slow Wine 2025 in breve

La guida Slow Wine porta avanti il progetto rivoluzionario per cui è nata nel 2011: contribuire al cambiamento dell’agricoltura attraverso il racconto fatto sul campo e la creazione di momenti di confronto e scambio, come la Slow Wine Fair di Bologna, che fungano da incubatori di nuove idee e progetti concreti. Tuttavia, oggi tre fenomeni stanno rallentando questo processo virtuoso: il cambiamento climatico, che ha messo sotto pressione un sistema agricolo consolidato, provocando danni gravi e diffusi alla produzione; la mancanza di manodopera, poiché l’Italia è sempre meno competitiva dal punto di vista economico, fatto che spinge molti lavoratori stranieri, spesso gli unici disposti a svolgere lavori fisicamente impegnativi, a trasferirsi in Francia o Germania; infine, i contributi europei al biologico diminuiti, e le limitazioni più stringenti all’uso di rame, che impattano su chi segue questo approccio. Quale dovrebbe essere dunque il ruolo di una guida pubblicata da un’associazione che definisce la qualità di un prodotto con tre semplici aggettivi, buono, pulito e giusto? La risposta per Slow Wine è semplice: rompere gli schemi e alzare l’asticella. Leggi l’introduzione completa del curatore Giancarlo Gariglio.

I numeri di Slow Wine 2025

  • 25.700 vini assaggiati
  • 1185 cantine che praticano agricoltura biologica/biodinamica certificata o sono in conversione
  • 144 nuove cantine in guida 245 Chiocciole, le cantine buone, pulite e giuste
  • 183 Bottiglie, le cantine i cui vini esprimono un’eccellente qualità organolettica
  • 59 Monete, le cantine i cui vini hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo
  • 177 locali del Bere Slow
  • 277 video delle visite in cantina visualizzabili attraverso il QR Code
  • 448 cantine che offrono ospitalità
  • 488 cantine che offrono ristoro
  • 973 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto dei vini
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