Catania, “Into the silence”: anteprima assoluta a Scenario Pubblico

In programma il 19 e 20 ottobre, lo spettacolo è il primo titolo in abbonamento della Stagione “Hi!”, direttore artistico Roberto Zappalà

StrettoWeb

Voglio creare un dialogo poetico tra ballerini e pubblico che faccia vibrare lo spazio“. In anteprima assoluta debutta a Scenario PubblicoInto the silence“, ultima fatica in ordine di tempo del coreografo Yuval Pick, nome di spicco della danza contemporanea europea, che ha costruito il lavoro sulle note delle celebri Variazioni Goldberg del prediletto Bach. Due le date in programma: sabato 19 e domenica 20 ottobre, rispettivamente alle 21:00 e alle 19:00.

Cresce dunque l’attesa per la nuova creazione, proposta quale primo titolo in abbonamento del cartellone “Hi!”, impaginato dal direttore artistico Roberto Zappalà, anch’egli coreografo e regista di fama internazionale. Laddove “Hi!” è ambivalente richiamo al cordiale saluto anglosassone ma anche alla sigla Human Intelligence, evocata da Zappalà non per rifiutare i vantaggi dell’intelligenza artificiale, bensì – spiega – per invitare individui e collettività a farne un uso razionale e prudente, comprendendo l’importanza di dare spazio e valore all’intelligenza umana, alla mediazione imprescindibile tra mente e corpo, all’urgente necessità di coltivare in presenza rapporti interpersonali empatici.

Una condizione che lo spettacolo dal vivo e la danza in primis soddisfano pienamente: e per la potente corporeità che emanano, e perché le rappresentazioni avvengono in luoghi di incontro e dialogo per il pubblico. Il cartellone “Hi” conferma ad ogni titolo il fascino della danza vissuto hic et nunc.

Con lo spettacolo “Into the silence”, composto da un duetto femminile e un assolo maschile, Yuval Pick mira a creare un’armonia privilegiata e priva di artifici tra l’espressività del corpo e una composizione musicale, scegliendo un capolavoro a lui tanto congeniale.

Direttore del Centre Choréographique National di Rillieux-la-Pape, Pick ha lavorato con un team che annovera l’assistente coreografa Sharon Eskenazi e i performers Noémie De Almeida Ferreira, Guillaume Forestier, Madoka Kobayashi. Le luci sono di Sébastien Lefèvre, i costumi di Gabrielle Marty. Lo spettacolo è realizzato in coproduzione con Scenario Pubblico– Centro di Rilevante Interesse per la Danza.

Il coreografo ha sentito la necessità di rendere visibile l’aspetto ricco e prestante di un corpo danzante. Ispirato dal caposaldo bachiano, ha desiderato sviluppare un approccio compositivo e sensoriale che risponda agli “intervalli” prodotti in particolare dalla sensibile interpretazione della pianista Rosalyn Tureck.

Dopo PlayBach nel 2010 e Vocabolari of need nel 2020, la musica del Kantor di Eisenach – come un leitmotiv e un punto di gravità – è ancora una volta al centro dell’universo creativo di Yuval Pick.  “Conosco da tempo – sottolinea – il mondo di Bach, la cui musica in me evoca loop che si sovrappongono e rispondono tra loro, con rotazioni e movimenti a spirale. Sono sempre stato particolarmente toccato dalle sue Variazioni Goldberg, che mi sembrano quasi un paesaggio naturale. Quando mi immergo in quella perfezione, ho la sensazione di essere sostenuto da una spina dorsale: mi sento sia centrato che aperto a ciò che mi circonda. Dopo aver ascoltato altre versioni, ho scoperto l’interpretazione della pianista Rosalyn Tureck, che è più lenta e lascia più intervalli in cui introdurre la danza. Tra le 32 Variazioni, ho dovuto anche fare una scelta difficile, poiché costituiscono un flusso quasi continuo”.

La sensibilità e la profondità di pensiero di Pick emergono dal suo notevole percorso professionale. Nominato direttore del CCNR nel 2011, Yuval Pick vanta una lunga carriera come interprete, insegnante e coreografo. Formatosi alla Bat-Dor Dance School di Tel Aviv, nel 1991 è entrato a far parte della prestigiosa Batsheva Dance Company, che ha lasciato nel 1995 per intraprendere una carriera internazionale con artisti come Tero Saarinen, Carolyn Carlson e Russell Maliphant. Nel 1999 è entrato a far parte del Balletto dell’Opera di Lione prima di fondare la propria compagnia nel 2002. Da allora, ha creato pezzi caratterizzati da un’elaborata scrittura del movimento, accompagnati da importanti collaborazioni con compositori musicali e dove, in una forma di rituale, la danza propone un equilibrio costantemente messo in discussione tra l’individuo e il gruppo.

Condividi