Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge in materia di migranti. Il provvedimento dovrebbe rendere norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri per il rimpatrio, e non più secondaria, come è invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l’elenco. L’elenco dei Paesi sicuri, “recependo le indicazioni della recente sentenza della Corte di giustizia Ue”, è stato rivisto oggi col decreto approvato dal Consiglio dei ministri e verrà aggiornato periodicamente, sempre mediante atto avente forza di legge, a quanto si apprende. In particolare, sono stati rimossi i Paesi rispetto ai quali erano previste “eccezioni di carattere territoriale” (Camerun, Colombia e Nigeria). Il nuovo elenco è ora contenuto in un provvedimento con forza e valore di legge, si spiega, “per evitare possibili disapplicazioni fondate su interpretazioni della ‘Direttiva accoglienza”.
Le parole di Nordio
“Il nostro provvedimento nasce da una sentenza della Corte di giustizia europea molto complessa e articolata e anche scritta in francese, probabilmente non è stata ben compresa o ben letta dai giudici”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella conferenza stampa a palazzo Chigi. “I soggetti sono di cittadinanza incerta e la loro provenienza è dichiarata da loro stessi, non hanno documenti e non c’è nessuna prova che arrivino da determinati Paesi, il che significa devolvere all’arbitrio di queste persone la definizione dei parametri di sicurezza o meno dai quali dicono di arrivare”, rimarca Nordio.