“Un’operazione di Palazzo, faremo le barricate”, “Il Referendum è una truffa elettorale”. Questa è l’ultima “scortesia istituzionale” recapitata al Magnifico Rettore dell’Università della Calabria, Prof. Nicola Leone. Questi sono gli ultimi, poveri commenti di una certa e vetusta classe dirigente e politica del territorio, che vedrà finalmente nascere la “Grande Cosenza”, frutto dell’unione di Cosenza, Castrolibero e Rende. Con il suo campus, ha dato vita alla più grande rivoluzione culturale mai esistita in Calabria e nel Sud del nostro Paese. Una città unica che, di fatto, esiste da sempre e che a breve lo sarà anche dal punto di vista amministrativo”. È quanto dichiara Cristofaro Russo, Presidente di Nuova Era. Siamo rimasti attoniti e amareggiati nel leggere alcuni commenti negativi provenienti da logiche molto lontane dall’attuale rivoluzione che il nostro territorio sta vivendo.
“Rende, infatti, ha destinato e sacrificato all’Ateneo una parte importante del suo territorio, in assoluta tranquillità, e continua da decenni a sostenere con le sue risorse di bilancio le spese dei servizi generali assicurati all’Unical, ricevendo dallo Stato modesti trasferimenti rapportati a 35.000 abitanti, mentre ne continua a servire circa 80.000. In altri termini, l’Unical è sempre stata vista dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune capoluogo come una sorta di scuola dell’obbligo a totale carico del comune che la ospita per i servizi. La dichiarazione del Prof. Leone, dunque, può essere benevolmente definita una vera e propria scortesia istituzionale”, si legge nella nota del Comitato cittadino spontaneo di Rende. “Ben venga il confronto; spero in una campagna referendaria che metta al centro lo sviluppo del territorio, con un’università che si classifica al primo posto tra le grandi Università”, conclude.