Ritorna alla luce un testo teatrale di Andrea Camilleri rimasto ‘nascosto’ per 70 anni nell’Archivio del Dramma Popolare di San Miniato (Pisa). Il titolo è “Il Santo Nero“, opera che Andrea Camilleri scrisse nel 1950, quando era uno tudente all’Accademia dell’Arte drammatica ‘Silvio D’Amico’ di Roma. L’opera verrà presentata in anteprima venerdì 25 ottobre presso San Miniato nel corso di un convegno dedicato al centenario della nascita del creatore del commissario Montalbano.
Secondo quanto riporta l’Adnkronos, a scoprire “Il Santo Nero. Ex voto in tre atti“, è stato l’archivista Alexander Di Bartolo. Il protagonista del dramma è il santo eremita Calogero la cui vita è presentata da Camilleri “con dei quadretti popolari dal profondo messaggio morale per l’uomo di oggi“. Il Dramma popolare aveva indetto un concorso drammaturgico per l’Anno Santo 1950, chiedendo a giovani scrittori di teatro di inviare testi inediti a soggetto libero, ma pur sempre nel solco delle finalità di un istituto di ispirazione cristiana come quello sanminiatese: doveva quindi essere un “dramma sacro”, con soggetto religioso. Giunsero decine e decine di copioni, da autori provenienti da tutta Italia, e anche da Porto Empedocle era partito un plico con una proposta drammaturgica, “Il Santo Nero“, da parte di Camilleri, che arrivo tra i finalisti.
Il nome dell’autore non era scritto sul copione, perché si richiedeva ai concorrenti l’anonimato, ma era indicato, insieme a un motto di riconoscimento, all’interno di un’altra busta sigillata, inviata nel medesimo plico insieme al copione, che l’archivista Alexander Di Bartolo ha ritrovato.
“Si tratta chiaramente di un testo giovanile, quasi di una esercitazione accademica – spiega Di Bartolo – Camilleri si stava confrontando con gli esami di scrittura teatrale e di regia, avendo come maestro il grande Orazio Costa nell’Accademia di Roma, quindi non è certo un testo maturo, di uno scrittore affermato, è un testo giovanile che si confronta su argomento a lui tanto caro, la devozione a San Calogero, ‘il Santo nero’ di cui spesso parla poi nei suoi libri e anche nelle interviste sul suo paese natale. Leggendo il copione ho percepito un profondo legame con la sua terra e una rivisitazione non banale della vita del ‘santu de li grazi’, come direbbe in siciliano lo stesso Camilleri“.