Inchiesta ultras, Dalla Chiesa: “troppe zone franche a Milano, criminalità si è inserita”

Le parole di Nando Dalla Chiesa, docente di sociologia della criminalità organizzata all'Università Statale di Milano

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“Questi fenomeni resi noti dalle inchieste sulle curve di Inter e Milan nascono perché trovano delle occasioni, capiscono che i sistemi sono vulnerabili, che ci sono delle zone franche nella nostra società, nel nostro territorio. Quando parlo di zone franche vuol dire che gli altri si sono ritirati perché queste zone sono state lasciate di libero dominio a delinquenti o criminali. Poi naturalmente quando questo succede la ‘Ndrangheta prende il sopravvento. Io sono rimasto stupito nel vedere che la grande estorsione dei biglietti per la finale di Champions League è stata condotta, così dicono, d’accordo con la Digos, questo è veramente sconcertante. È sconcertante sapere da abbonati di San Siro, lo hanno detto anche a me, che quando entrano ed esibiscono il biglietto ai tornelli ci sono degli steward che fanno entrare dai tornelli insieme a loro altre persone. È un sistema, non è un episodio casuale che è accaduto. Col Comitato antimafia di Palazzo Marino abbiamo deciso una linea di questioni da sottoporre al sindaco Sala perché richiamano proprio l’esistenza di un sistema che è cresciuto impunemente e da cui gli altri si sono ritirati e questo mi sembra grave, in una città non ci può essere una zona franca per nessuno”. Lo ha dichiarato Nando Dalla Chiesa, docente di sociologia della criminalità organizzata all’Università Statale di Milano, ospite di “Buongiorno Regione Lombardia“. Nella stessa puntata sono stati inoltre mostrati i video di un incontro fra Klaus Davi e Francesco Pesce, capo della cosca Pesce-Bellocco, a cui il giornalista ha posto alcune domande sulla morte di Antonio Bellocco, il giovane ucciso lo scorso 4 settembre dal capo ultrà interista Andrea Beretta.

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