Liberate la Reggina da questa vergogna che imbarazza Reggio Calabria

Non solo brutte figure in campo, anche fuori: liberate la Reggina dalla peggiore politica della storia del pianeta Terra

StrettoWeb

E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Ormai non passa una settimana che non succeda di tutto nell’universo Reggina: parlare di calcio è impossibile, commentare una partita è impossibile, tanto è forte il rumore di tutto ciò che succede intorno al terreno di gioco. Fatto sta che oggi abbiamo toccato il fondo. Per l’ennesima volta. E fino alla prossima.

E’ successo che allo stadio Granillo la Reggina ha chiuso il primo tempo della partita con l’Acireale, penultima in classifica con 4 punti e tra le avversarie più deboli dell’intero girone, sotto di un uomo e un gol per l’espulsione di Ba e la rete di Di Mauro per gli etnei. Già basterebbe questo per definire il livello di psicodramma del calcio reggino, mentre Scafatese e Siracusa continuano a volare, non sbagliano una partita, e domenica prossima la Reggina deve andare in trasferta proprio a Siracusa contro la squadra da cui ha già preso tre scoppole su tre partite l’anno scorso perdendo l’andata al Granillo, il ritorno al De Simone e poi anche la finale playoff. Quest’anno la Reggina è palesemente indebolita, il Siracusa notevolmente rinforzato, il campionato persino più competitivo e c’è ancora qualcuno che a Reggio Calabria racconta ai tifosi che questa squadra vincerà il campionato!

La brutta fine dei “lussi per la categoria”: da due settimane sono tutti in panchina e in tribuna!

A proposito: che fine hanno fatto tutti i “lussi per la categoria“, i vari Adejo, Porcino, Dall’Oglio, Salandria, Ragusa, tutti i nostri bei talenti (15 anni fa), tutti i nostri figli del Sant’Agata a cui vogliamo anche bene e a cui siamo affezionati, come però anche a Poli, Giacchetta, Perrotta, che mai penseremmo di schierare titolari nel 2024 (probabilmente farebbero meglio). La verità è che da due partite Pergolizzi li manda tutti in panchina o addirittura in tribuna: unico in campo rimane Barillà, e non è neanche detto che sia una scelta tecnica corretta o che, per dinamiche di spogliatoio, Pergolizzi possa permettersi di escluderlo dai titolari anche se lo volesse. In ogni caso, con il massimo rispetto, abbiamo scritto che tornavano per la pensione e con la ghiotta occasione di rinviare di qualche anno il ritiro dal calcio, offrendo al club una soluzione low cost in quanto vivendo tutti in zona con la famiglia, consentono alla società di risparmiare su vitto e alloggio e si accontentano di uno stipendio modesto. Lo abbiamo fatto controcorrente, mentre i soliti giornaletti venduti e i quadri dirigenti del club raccontavano questi “super colpi di mercato” illudendo la gente che fossero “lussi per questa categoria” tali da rendere la Reggina “superiore al Siracusa e a tutte le altre“.

Erano ancora una volta tutte enormi cazzate. Adesso non giocano neanche titolari. E questa gente ancora parla, anziché nascondersi per la vergogna.

Così come era una cazzata anche che il nipotino del Sindaco fosse un “fenomeno di altra categoria“, così tanto di altra categoria che per il secondo anno consecutivo gioca in una squadra che non riesce neanche ad arrivare seconda o terza nei Dilettanti. Anche lui, dopo il brutto infortunio dell’estate scorsa e il rifiuto di due squadre di serie C dove non ha superato le visite mediche, è riuscito grazie alla benevolenza di Ballarino a non rimanere disoccupato proprio per la provvidenziale chiamata della società che aveva appena avuto il titolo sportivo della Reggina in concessione pubblica dallo zietto. E guai a chi lo dice! Anzi. Al prossimo golletto dal valore di un due di coppe quando la briscola è a bastoni, ricominciate con le celebrazioni da Pallone d’Oro.

Il problema sono le grinfie della politica sulla Reggina

Perché il vero problema di tutta questa storia continua ad essere Paolo Brunetti. E Carmelo Versace. E Giuseppe Falcomatà e tutta la politica dell’Amministrazione comunale, che ha messo la Reggina in questa situazione e non la vuole mollare. Hanno anche il coraggio di dire che “la politica deve rimanere fuori dalla Reggina“, e invece ogni domenica presenziano in Tribuna Vip e poi addirittura si presentano ai microfoni dei giornalisti per parlare come se fossero i dirigenti del club nel post partita.

Sono loro la politica che un anno fa è entrata a gamba tesa nella Reggina.

Sono loro che devono liberare la Reggina dalla politica.

Non si capisce a che titolo oggi abbiano parlato nel post partita. Vi immaginate Sala che parla dopo le partite del Milan o dell’Inter? O Gualtieri dopo quelle di Roma o Lazio? O ancora, avete mai sentito un giornalista intervistare il Sindaco o il vice Sindaco allo stadio di Cosenza, Catanzaro, Palermo o Catania? Federico Basile ha mai commentato l’arbitraggio delle partite del Messina?

La clamorosa gaffe istituzionale con le accuse all’arbitro che stava male di salute

Oggi hanno toccato il fondo soprattutto per quello che hanno detto: dopo la definitiva sospensione della partita (che ovviamente si giocherà, in data da destinarsi, soltanto per 45 minuti e con la Reggina che dovrà schierarsi in dieci partendo dal risultato di 0-1), entrambi – Brunetti e Versace – si sono presentati ai microfoni dei giornalisti e se la sono presa con l’arbitro con toni durissimi, vergognosi, come se la Reggina stesse perdendo per colpa sua e come se la Reggina non sia prima in classifica per colpa degli arbitri. Peccato che il direttore di gara, Andrea Giordani, aveva appena accusato un malore e veniva soccorso dagli operatori sanitari dell’ambulanza.

E’ vergognoso che i massimi rappresentanti istituzionali della città, nel momento in cui dovevano in ogni caso stare zitti perchè non c’entravano niente, e semmai parlare per calmare eventuali intemperanze tribali di qualche tifoso (che comunque non ci sono state), anziché esprimere preoccupazione e vicinanza per l’arbitro colpito da malore, si siano lasciati andare ai peggiori e beceri istinti indegni neanche per un facinoroso e alcolizzato scaricatore di porto che la domenica va allo stadio per dare sfogo a tutta la sua rabbia e frustrazione sulla vita.

Andrea Giordani, l’arbitro di Reggina-Acireale, è un ragazzo di Aprilia, giovanissimo, e l’unica cosa che le istituzioni reggine avrebbero dovuto fare oggi era – dietro le quinte – accertarsi se stesse bene, se avesse bisogno di qualcosa, standogli accanto e sostenerlo in un momento difficile. Come qualsiasi buon reggino e calabrese dovrebbe fare con un professionista forestiero che viene a lavorare in città e poi si sente male.

Invece Brunetti e Versace si comportano così: sono di sinistra, predicano integrazione e umanità, accoglienza persino con i clandestini dell’altro emisfero del globo, e poi però vomitano fango su un ragazzo che sta male e non si sa ancora cosa abbia e quanto sia grave, perchè aveva estratto un cartellino rosso a un calciatore della loro squadra del culo. Non del cuore, sia chiaro (Brunetti ha ammesso di tifare Juventus), ma del culo nel senso che solo una vittoria del campionato della Reggina gli può salvare il culo, dopo la scelta della manifestazione di interesse  basata sul business plan (in cui si garantiva la promozione immediata un anno fa, e quest’anno il doppio salto in serie B!).

Cosa pensa la Lega Dilettanti delle parole di Brunetti e Versace? E il Coni? E cosa può pensare di Reggio Calabria la famiglia di questo ragazzo sventurato?

Ma poi, di che cosa blaterano?

Senza il rigore palesemente regalato al 95° a Barcellona Pozzo di Gotto nella prima partita di campionato, la Reggina avrebbe due punti in meno. Due punti che ha in classifica, e non meritava. Così come non meritava di vincere domenica scorsa con il Ragusa, quando il gol decisivo è arrivato in evidente fuorigioco ma la terna arbitrale non se n’è accorta. Neanche a Barcellona Pozzo di Gotto o Ragusa hanno fatto polemiche.

In classifica, la Scafatese vola a punteggio pieno: 5 vittorie in 5 partite, 13 gol fatti e uno solo subito. Il Siracusa, dopo la sconfitta con il Sambiase all’esordio nella trasferta di Lamezia Terme, le ha vinte tutte segnando 9 reti e non subendo neanche un gol. Anche la Vibonese ha superato la Reggina, che è stata raggiunta al quinto posto anche dall’Igea Virtus che aveva scippato all’esordio con quel rigore beffardo per i messinesi. E questi se la ridono in Tribuna Vip: il vice Sindaco Brunetti accanto all’Assessore Romeo, pochi seggiolini vicino a loro, il consigliere Versace che affianca Nino Ballarino, si godono lo scempio che hanno combinato sulla strada di quegli auspicati (da loro) “dieci anni di serie D“. Tra l’altro tutti politici che mai si erano visti allo stadio prima dell’era Ballarino.

La favola degli investitori che dovrebbero pagare (!!!) la società a Ballarino (che la aveva avuta gratis dal Comune!!!)

In questo contesto, c’è persino qualche giornalista fallito e qualche tifoso ignorante che ritiene che Ballarino debba ricevere denaro da chi volesse rilevare il club. Ah ah ah. A parte il fatto che al momento non risulta alcun serio e concreto interesse di rilevare la società da parte di alcuno, appare evidente anche a un bambino che nessuno verserebbe neanche un centesimo per rilevare una fallimentare squadra di serie D, accollandosi una società senza entrate e zeppa di uscite, e per giunta con altri 9 mesi di esborsi e senza alcuna prospettiva sportiva. E’ ovvio che fino alla prossima estate non succederà nulla. Nel senso che nessuno si potrà interessare alla Reggina fino a maggio 2025. Ed è altrettanto ovvio che mai, anche qualora in quel momento dovesse spuntare qualcuno interessato a rilevare la Reggina, nessuno sarà così pazzo da pensare di versare un centesimo nelle tasche di Ballarino. Non stiamo parlando del Paris Saint-Germain o del Bayern Monaco, tantomeno dell’Arsenal o del Real Madrid, né si tratta della Nike o della Apple. Una società di serie D non è qualcosa che si compra.

E’ semmai tutto di Ballarino il problema di liberarsi della Reggina: per lui continuerà a rappresentare sempre più un costo, finché non dovrà dichiararne il fallimento. Non sappiamo neanche se riuscirà ad iscrivere la squadra al prossimo campionato, qualora – come riteniamo più che probabile, praticamente inevitabile – dovesse rimanere in serie D. Non si è mai impegnato ufficialmente in tal senso. E’ quindi di Ballarino il problema di trovare qualcuno che lo salvi (come fece Gallo con Praticò a pochi minuti dal gong il 21 dicembre 2018) prima che fallisca mestamente.

E a quel punto Paolo Brunetti, che oggi se la spassa in Tribuna Vip con i suoi compari, dovrà spiegarci cosa intendeva quando ufficialmente, in consiglio comunale, diceva che si sarebbe “assunto tutte le responsabilità della decisione di dare la Reggina a Ballarino“. Doveva vigilare e non l’ha fatto, doveva indicare un referente del Comune nel CdA della società e non l’ha fatto, e siamo certi che continuerà a fare di tutto per non mollare i suoi 10 mila e 350 euro di stipendio mensile, fino all’ultimo giorno in cui gli sarà consentito. Altro che “dignità“.

Guarda Carmelo, guarda, quelli sono quelli di StrettoWeb, quelli che pensavano che solo perchè l’ho detto in Consiglio Comunale, mi sarei davvero preso le mie responsabilità, ah ah ah poveretti“.

Reggina-Acireale Romeo e Brunetti
Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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