Maltempo a Reggio Calabria, Nuccio Azzarà contro l’amministrazione comunale: “chiedete scusa, avete messo in ginocchio la città”

Maltempo a Reggio Calabria, Nuccio Azzarà contro l'amministrazione comunale: "credo che in fondo sarebbe cosa buona e giusta che tentiate di provare una buona dose di vergogna per aver messo in ginocchio la città"

  • Maltempo Reggio Calabria
  • Maltempo Reggio Calabria
  • Maltempo Reggio Calabria
/
StrettoWeb

“Quando non ci si ferma neppure di fronte all’evidenza che scaturisce incontrovertibilmente dai fatti, quando si nega la verità fattuale per difendere l’indifendibile, trincerandosi dietro modalità comunicative di quart’ordine, vuol dire che è legittimo perdere la fiducia in chi amministra. Quando non si comprende che ad ogni piè sospinto si rischia la tragedia per non aver compreso fino in fondo l’importanza e la complessità che rivestono le dinamiche che attengono la manutenzione, sarebbe bene riconoscerlo in umiltà e lasciare ad altre più elevate capacità la postazione”, è quanto afferma il sindacalista Nuccio Azzarà.
“Non è comportamento consono a chi governa la cosa pubblica, irritarsi, impermalosirsi, reagire “violentemente” nei riguardi di chi esprime una critica, rimprovera comportamenti amministrativi inadeguati o si permette di dare un oculato consiglio”, rimarca Azzarà.

“Che toppiate non fa più notizia”

Pensate che mettendo nel vostro cieco mirino un attento ed esperto sindacalista buttandola in caciara, alzando cortine fumogene, evocando inesistenti fantasmi potete pensare di salvare la vostra anima politica? Ma veramente credete che l’utilizzo di formule mediaticamente puerili consegnate ad improbabili e vacue note stampa possano essere considerate elemento che possa essere un rimedio alle vostre continue cattive figure amministrative? Che toppiate non fa più notizia! Credo che in fondo sarebbe cosa buona e giusta che tentiate di provare una buona dose di vergogna per aver messo in ginocchio la città più grande ed importante della Calabria, dimostrando tutta la vostra inadeguatezza. U signuri mi ‘ndi sarba ri cu@@ rinisciuti”, conclude Azzarà.

Condividi